2023-03-29 20:04:48
Nei primi anni Sessanta del secolo scorso, uno studente sconosciuto della Cornell University, nella mensa dell'università, lanciò in aria un piatto, per scherzo.
Non sappiamo se il piatto fu riafferrato al volo o se andò a frantumarsi in mille pezzi sul pavimento.
Di certo quell'episodio non sarebbe diventato memorabile se ad esserne testimone non fosse stato Richard Feynman.
In quel periodo, il celebre fisico americano era piuttosto stanco e decisamente demotivato.
Non riusciva più a trovare idee brillanti che gli consentissero di iniziare un nuovo lavoro di ricerca e trascorreva gran parte del suo tempo in biblioteca a preparare le lezioni, a leggere "Le mille e una notte" e a guardare le ragazze.
Fino a quando non accadde quel fatto inaspettato, quel piatto fatto volare e messo in rotazione da uno studente simpaticone del posto.
"Quel giorno, mentre stavo pranzando, uno studente ha lanciato in aria un piatto nella mensa" raccontò Feynman.
"C'era un medaglione rosso disegnato sul piatto, lo stemma della Cornell, e mentre guardavo il piatto volare in aria e poi ridiscendere, l'immagine rossa girava e mi sembrava che ruotasse più velocemente del piatto, e mi chiesi quale potesse essere la relazione tra le due cose. Era un gioco mentale, a cui non davo importanza, e iniziai a giocherellare con certe equazioni e scoprii che, se la rotazione è piccola, il medaglione rosso gira a velocità doppia rispetto a essa".
Feynman prese appunti sul tovagliolo (usanza comune tra i fisici e i matematici, ancora oggi!) e continuò la sua giornata all'università come se nulla fosse.
Tempo dopo, tornò a guardare quel tovagliolo e a giocherellare con quelle idee.
"Ho cominciato a giocare con questa "rotazione" e la cosa mi ha portato a pensare ad un problema simile della rotazione dello spin di un elettrone secondo l'equazione di Dirac e da lì sono passato all'elettrodinamica quantistica, su cui stavo già lavorando. Ho continuato a giocare con quelle idee in modo assolutamente rilassato e, ad un certo punto, è stato come se avessi stappato una bottiglia di champagne: è uscito tutto, e in breve tempo mi sono ritrovato a lavorare alle idee che mi hanno fatto vincere il Nobel".
Chissà se da qualche parte in America vive ancora quell'ex studente della Cornell University che sicuramente non sa di aver spalancato le porte della Q.E.D. (Elettrodinamica Quantistica per i fisici, "Quod Erat Demonstrandum" per i matematici) con il suo gesto insulso.
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