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Prof. Vincenzo Giordano

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Gli ultimi messaggi 10

2023-04-03 16:25:21 Un terzo del capodoglio è costituito dalla testa, che ospita un cervello quadruplo di quello umano e 4 tonnellate di "spermaceti", sostanza oleosa che, dopo la morte del cetaceo, solidifica in una massa bianca utilizzata nella preparazione di candele, pomate, unguenti e cosmetici.
Se l'uomo usa lo spermaceti come fluido per trasmissioni automatiche, olio per orologi e per dare lucentezza ai rossetti, il capodoglio lo usa per... "parlare".
I suoni emessi dai capodogli consistono di una serie di schiocchi.
Propagandosi nell'acqua, parte del suono prodotto dal capodoglio vicino alla parte anteriore della testa diventa quello che viene rilevato come il primo schiocco della serie.
Il resto del suono torna indietro, attraversa lo spermaceti, si riflette nella sacca frontale (uno strato d'aria) sul retro della testa, poi riattraversa lo spermaceti; quando raggiunge la sacca distale (un altro strato d'aria) sulla parte anteriore della testa, parte del suono sfugge verso l'esterno e si propaga nell'acqua dando origine al secondo schiocco, mentre il resto viene rimandato all'indietro attraverso lo spermaceti.
Questo ciclo si ripete più volte, generando molti altri schiocchi.
L'intervallo fra due schiocchi successivi dipende dalla distanza tra la sacca frontale e la sacca distale.
Quest'ultima è proporzionale alle dimensioni del capodoglio, che quindi possono essere stimate dai ricercatori misurando l'intervallo tra due schiocchi.
https://www.facebook.com/346774217614406/posts/532570039034822
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Aprire / Come
2023-04-02 20:25:16
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Aprire / Come
2023-04-02 20:25:15 Dopo essersi tuffati nell'oceano per procacciarsi il cibo, i pinguini imperatore devono risalire sulla banchisa e percorrerne un lungo tragitto per raggiungere il compagno o la compagna (il maschio e la femmina si alternano nella cura della prole).
D'inverno, però, questo compagno, o compagna, può trovarsi in mezzo a migliaia di altri pinguini, fittamente accalcati per difendersi dal gelo nel rigidissimo clima antartico, dove la temperatura può raggiungere -40°C e i venti soffiare a 300 km/h. Inoltre è difficile distinguere un pinguino dall'altro, anche per i pinguini stessi, che pertanto non possono basarsi sull'aspetto fisico per individuare il compagno, o la compagna, in mezzo a migliaia di altri esemplari, pigiati uno accanto all'altro.
Ma allora come fanno?
La maggior parte degli uccelli emette suoni usando soltanto uno dei due lati del proprio organo vocale, detto siringe; i pinguini imperatore, invece, utilizzano entrambi i lati allo stesso tempo.
Ciascun lato crea una risonanza nella gola e nella bocca dell'uccello, proprio come accadrebbe in un tubo aperto a entrambe le estremità; cioè vengono create onde sonore che si rinforzano l'un l'altra in modo che l'onda risultante sia di grande ampiezza.
I due lati della siringe producono onde risultanti di frequenza diversa; un ascoltatore percepirebbe un suono di frequenza pari alla media delle due.
Vi distinguerebbe anche una sorta di gorgheggio: l'intensità del suono cresce e cala in modo periodico con una certa frequenza di battimento, pari alla differenza delle due frequenze di cui sopra.
Si è osservato sperimentalmente che i pinguini riescono a percepire queste frequenze di battimento.
Il richiamo di ogni animale, quindi, può abbondare di svariate frequenze di risonanza e di battimento ed essere riconoscibile anche fra migliaia di altri.
https://www.facebook.com/346774217614406/posts/532178232407336
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Aprire / Come
2023-04-01 12:05:07
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Aprire / Come
2023-04-01 12:05:06 Durante una sua visita a Berlino, una sera Ludwig Boltzmann era a cena con il professore Hermann von Helmholtz e sua moglie.
Ad un certo punto, il celebre fisico austriaco impugnò la posata sbagliata.
Osservandolo, Frau von Helmholtz si rivolse verso di lui e gli disse:
"Herr Boltzmann, a Berlino non si troverà bene".
https://www.facebook.com/346774217614406/posts/531488382476321
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2023-03-30 19:24:55
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Aprire / Come
2023-03-30 19:24:54 Un giorno il professore di matematica della Town High School, la scuola superiore di lingua inglese di Kumbakonam, cittadina indiana, spiegò che il risultato della divisione di qualunque numero per se stesso era sempre uno.
Per farlo ricorse ad esempi tratti dalla realtà, coinvolgendo frutti e ortaggi.
Dividete tre banane fra tre persone, affermava, e ciascuna ne avrà una.
Ad un certo punto, un ragazzino di appena 12 anni si alzò e chiese:
“Ma anche zero diviso per zero è uguale a uno? Anche se nessun frutto viene diviso tra nessuno, ciascuno ne avrà uno?".
L'intera classe scoppiò a ridere.
In realtà, non si trattava della battuta fuori luogo del bulletto di turno.
Quel ragazzino aveva posto un interrogativo che per secoli aveva tormentato i matematici: dare un senso ad un'operazione che sembrava sfuggire ad ogni comprensione.
Un interrogativo che avrebbe condotto alla nascita del calcolo infinitesimale.
Quel ragazzino si chiamava Srinivasa Ramanujan.
https://www.facebook.com/346774217614406/posts/530684389223387
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2023-03-29 20:04:49
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Aprire / Come
2023-03-29 20:04:48 Nei primi anni Sessanta del secolo scorso, uno studente sconosciuto della Cornell University, nella mensa dell'università, lanciò in aria un piatto, per scherzo.
Non sappiamo se il piatto fu riafferrato al volo o se andò a frantumarsi in mille pezzi sul pavimento.
Di certo quell'episodio non sarebbe diventato memorabile se ad esserne testimone non fosse stato Richard Feynman.
In quel periodo, il celebre fisico americano era piuttosto stanco e decisamente demotivato.
Non riusciva più a trovare idee brillanti che gli consentissero di iniziare un nuovo lavoro di ricerca e trascorreva gran parte del suo tempo in biblioteca a preparare le lezioni, a leggere "Le mille e una notte" e a guardare le ragazze.
Fino a quando non accadde quel fatto inaspettato, quel piatto fatto volare e messo in rotazione da uno studente simpaticone del posto.
"Quel giorno, mentre stavo pranzando, uno studente ha lanciato in aria un piatto nella mensa" raccontò Feynman.
"C'era un medaglione rosso disegnato sul piatto, lo stemma della Cornell, e mentre guardavo il piatto volare in aria e poi ridiscendere, l'immagine rossa girava e mi sembrava che ruotasse più velocemente del piatto, e mi chiesi quale potesse essere la relazione tra le due cose. Era un gioco mentale, a cui non davo importanza, e iniziai a giocherellare con certe equazioni e scoprii che, se la rotazione è piccola, il medaglione rosso gira a velocità doppia rispetto a essa".
Feynman prese appunti sul tovagliolo (usanza comune tra i fisici e i matematici, ancora oggi!) e continuò la sua giornata all'università come se nulla fosse.
Tempo dopo, tornò a guardare quel tovagliolo e a giocherellare con quelle idee.
"Ho cominciato a giocare con questa "rotazione" e la cosa mi ha portato a pensare ad un problema simile della rotazione dello spin di un elettrone secondo l'equazione di Dirac e da lì sono passato all'elettrodinamica quantistica, su cui stavo già lavorando. Ho continuato a giocare con quelle idee in modo assolutamente rilassato e, ad un certo punto, è stato come se avessi stappato una bottiglia di champagne: è uscito tutto, e in breve tempo mi sono ritrovato a lavorare alle idee che mi hanno fatto vincere il Nobel".
Chissà se da qualche parte in America vive ancora quell'ex studente della Cornell University che sicuramente non sa di aver spalancato le porte della Q.E.D. (Elettrodinamica Quantistica per i fisici, "Quod Erat Demonstrandum" per i matematici) con il suo gesto insulso.
https://www.facebook.com/346774217614406/posts/530172259274600
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Aprire / Come
2023-03-28 06:44:38
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