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Sinfonie per sordi

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Logo del canale telegramma poesieracconti - Sinfonie per sordi
Indirizzo del canale: @poesieracconti
Categorie: Letteratura
Lingua: Italiano
Abbonati: 86
Descrizione dal canale

Gentile viandante accomodati qui, tra racconti noir, schizzi di fantasy, poesie in musica e tanto altro.
Copyright ✒️ © Annalisa Gasparotti
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Gli ultimi messaggi 4

2021-03-17 09:03:29 #cit

Perché il mare, nelle sue profondità sconosciute, non potrebbe conservare gli enormi esemplari della vita di un'altra età, il mare che non si cambia mai, mentre la scorza terrestre si cambia continuamente?

- Jules Verne -
118 views06:03
Aprire / Come
2021-03-10 22:57:29 Ciccio aveva appena chiuso il suo libro preferito: Le mille e una notte. Restò per un momento seduto sul letto con lo sguardo perso nel buio e il grande tomo davanti a sé. Le mani scorrevano deliziate sugli intarsi arabeggianti della copertina in pelle e la sua mente viaggiava per i paesi d'Oriente. Tesori, Geni, Principi e Principesse, Palazzi, Sultani e Visir, animali e uomini semplici, ciascuno con la propria storia, danzavano scatenati tra i suoi pensieri. Là tutto era possibile e aveva un senso: a ogni novella la propria morale e a ogni malefatta la giusta pena. Ogni personaggio aveva sempre storie da raccontare e, come un'infinita matrioska, anche i protagonisti di quelle storie, a loro volta, avevano altro da raccontare e così si andava avanti. La voglia di narrare accomunava tutti quanto il desiderio di ascoltare e Ciccio era sorpreso per la genuina curiosità di sapere e conoscere l'altro, nonché per il loro esser padroni del tempo. Una persona non si presentava con un nome, ma con una storia e si scopriva così che ciascuno è ciò che fa e che il mondo pullula di magia anche dove non si sarebbe immaginato. Una lucidata a un anello o una lustratina a una lampada sarebbero bastati a ribaltare le sorti di chiunque. Oro e pietre preziose avrebbero risolto i problemi di chi vi si sarebbe imbattuto. Tutto era possibile.

"Io cosa avrei chiesto al Genio?"
"Che avrei fatto con un immenso tesoro?"
"Forse avrei espresso il desiderio di poter esprimere infiniti desideri?"

Il Genio avrebbe guardato Ciccio deluso credo. Non vale, hai barato... Forse questo avrebbe pensato! O, visto che sei troppo ingordo, torno al mio sonno! O, ancora, gli avrebbe raccontato una storia talmente lunga da fargli dimenticare perché l'avesse chiamato... Oppure, perché no, Ciccio si sarebbe addormentato.

#300parole
138 viewsedited  19:57
Aprire / Come
2021-02-20 00:55:24 #cit

Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.

- Richard Bach -
117 views21:55
Aprire / Come
2021-02-18 23:51:11 PARTE_2 - IL SOCIAL CATALIZZATORE

Giuseppe aveva un debole per le donne prosperose dal seno importante, i fianchi larghi e il sedere prominente. Quel giorno si era presentato nella sala insieme a tutti gli altri e di certo non si aspettava un colloquio "a tu per tu".
Era giunto il suo momento. Quando i colleghi uscirono dalla stanza uno dopo l'altro lui iniziò il conto alla rovescia. Finalmente avrebbe varcato la soglia e sarebbe passato oltre la parete di vetro. Impaziente tese l'orecchio seguendo anche i passi dell'ultimo collega allontanarsi per il corridoio. Silenzio. Era rimasto solo lui e Lilith taceva. Nessuno ancora veniva ad aprirgli la porta. Lei lo guardava fisso negli occhi senza proferir parola. Forse aveva capito male e doveva andarsene con gli altri. Forse lei aveva cambiato idea. Forse non era convinta. Forse toccava a lui parlare... Dischiuse le labbra pur non sapendo che dire e lei alzò un sopracciglio.

"Giuseppe." Disse in tono inquisitorio.
"Dica." Ribatté lui.

Lei si alzò dalla poltrona e fece per andargli incontro ammiccandogli. Fu allora che l'ancheggiare ne mise in risalto i larghi fianchi e lui ne fu deliziato. Ne era sempre più certo: il momento si avvicinava. Quanti l'avrebbero invidiato!

"Giuseppe..." Riprese lei in un sussurro, arrotolandosi un ciuffo di capelli tra le dita e puntandogli addosso uno sguardo languido.

Fu allora che suonò la sveglia. Giuseppe non ebbe nemmeno il tempo di sentirsi amareggiato, anzi, sperò di aver fatto un sogno premonitore e che quel giorno davvero sarebbe toccato a lui.


Lilith squadrò i nuovi venuti con freddezza, fece un discorso breve e conciso, nonché più scomodo del solito. Li attendeva una missione impegnativa: avrebbero dovuto armarsi da capo a piedi e non era contemplata la possibilità di un errore. Finito il colloquio sarebbero corsi a preparare i loro bagagli e la sera stessa li attendeva un'esercitazione di emergenza, per poi partire a notte fonda sul jet privato della società. Avrebbero dormito in volo per agire all'alba e, se tutto fosse andato come previsto, sarebbero rientrati alcuni giorni dopo, quando le acque si fossero calmate.
Nessuno fece domande né batté ciglio alle parole di lei. Rimasero impassibili come se non avessero colto realmente ciò che li attendeva e quindi il significato del suo discorso. Presero ad animarsi poi, quando Lilith iniziò ad accomiatare alcuni di loro. Un paio di uomini dovettero allentare il nodo della cravatta. La tensione aumentò rapidamente finché, usciti i più, nella saletta non rimasero che tre uomini. Allora si poté percepire nell'aria un certo fermento.

Lilith riprese il discorso. Fino a quel momento si erano occupati di piccole incombenze e mansioni ordinarie, ma lei aveva deciso di affidare loro una missione speciale.
Alti erano il rischio e il costo di tale impresa, poiché laute erano le ricompense. E se avessero portato a termine il loro compito lei sarebbe stata entusiasta di far parte di queste, perché era irresistibilmente attratta dagli uomini valorosi e riteneva un onore premiarli.
Così sussurrò Lilith, con lentezza e modellando ogni sillaba tra le sue rosse labbra tanto perfette da sembrare disegnate. Lo sguardo si fece dolce, il tono carezzevole e a ciascuno fu chiesto di avvicinarsi al vetro, mentre gli altri restavano alcuni passi indietro. Lei aveva una perla per ognuno e sapeva turbarli fino a farli arrossire.
S'intrattenne dunque con tutti e tre finché la sua segretaria non entrò nella stanza con delle valigette: le loro armi "speciali". Sì, perché lei li aveva scelti quali uomini di fiducia, per concludere la missione: sarebbero stati la ciliegina sulla torta che lei avrebbe aspettato per festeggiare.

------------------------------------------------------- #ilsocialcatalizzatore
119 viewsedited  20:51
Aprire / Come
2021-02-09 23:35:50 #cit

Le parole senza virtù sono come perle in un letamaio.

- Miguel de Cervantes -
116 viewsedited  20:35
Aprire / Come
2021-01-30 12:28:09 PARTE_1 - IL SOCIAL CATALIZZATORE

Lilith s'appoggiò allo schienale di velluto bordeaux, gli avambracci sui braccioli della poltrona e tacque. Tirò un sospiro lungo e profondo, gonfiando il petto e spingendolo all'infuori, accavallò le lunghe gambe dalle caviglie sottili, sollevò il mento e li fissò uno per uno. Stava perdendo la pazienza.
Lo sguardo deciso, passava da uno all'altro senza mai abbassare gli occhi e senza sbattere le palpebre. Il volto non tradiva alcuna espressione a parte la sua volontà ferma, irremovibile.
Loro non riuscivano a sostenere quello sguardo. Qualcuno si perdeva nel decolté, qualcun altro percorreva le sue lunghe gambe interminabili salendo su fino all'interno coscia. Era una femme fatale e al suo cospetto si facevano ebbri di vertigine. Lei non mutava d'espressione. Era consapevole del suo potere e sapeva come sfruttarlo al meglio.
Tra gli altri ogni tanto qualcuno aveva una strafottenza tale da sguardarla con aria di sfida e tentare di rapportarsi direttamente con lei, convinto che avrebbe potuto domarla. Lei lo inseriva nella categoria dei play boy. Qualcun altro cedeva a guardarla con intensità o perdendosi con aria sognante, le pupille dilatate e vibranti, immaginando chissà cosa. Lei lo inseriva nella categoria dei romanticoni e si concentrava sugli altri.

Catalizzava l'attenzione e poi dava le disposizioni. Un sorriso accennato era il premio per il prescelto. Pendevano tutti dalle sue labbra e in realtà attendevano che toccasse a loro. Certo, perché accadeva sempre: veniva il giorno in cui uno andava dall'altra parte del vetro.
La porta d'oro si apriva e chi vi passava subiva una metamorfosi totale diventando pian piano indifferente a quanto aveva fatto parte della sua vita precedente, ma anche molto geloso della nuova vita.
Non c'era una cadenza fissa e quindi non era un evento prevedibile, ma si sarebbe aperta per tutti, anche per il più insicuro di loro, come già si era aperta centinaia di volte. Si attendeva giorno per giorno con grande trepidazione. Si aspettava incapaci di concentrarsi su altro. Quando si entrava in quella stanza e lei appariva dietro il vetro non era possibile pensare ad altro se non a quella porta e quindi ci si poneva al meglio e si sgomitava per dimostrarsi efficienti. La priorità era soddisfarla e tentare di entrare nelle sue grazie. Bisognava essere all'altezza. Era un attimo che un sopracciglio s'alzava e allora si sapeva di averla urtata. C'era sete della sua approvazione, di un lieve cenno del capo, di uno sguardo diverso da quello che lei riservava agli altri. Lilith li aveva stregati tutti.

-------------------------------------------------------- #ilsocialcatalizzatore
145 views09:28
Aprire / Come
2021-01-30 12:27:33 Il_social_catalizzatore illusioni, competizione e aspettative di un gruppo umano... #ilsocialcatalizzatore
104 views09:27
Aprire / Come
2021-01-30 12:27:21 Carissimi sordi, eccoci quindi con un nuovo racconto! A voi la prima parte... Vi auguro la miglior permanenza possibile
97 views09:27
Aprire / Come
2021-01-26 09:47:39 #cit

Entri pure, si tolga la tristezza di dosso, qui Lei può tacere.

- Reiner Kunze -
110 views06:47
Aprire / Come
2021-01-24 11:25:32 Carissimi amici, lo scheletro del prossimo racconto noir va delineadosi e, a breve, la penna inizierà a tracciare i suoi segni indelebili . Ci inseriamo un pizzico di erotismo? Aggiungiamo qualche elemento fantasy o horror? ( fantasy - erotico - horror) Ditemi la vostra! Buona domenica!
121 views08:25
Aprire / Come