2021-10-20 23:56:37
PARTE_5 - IL SOCIAL CATALIZZATORE
L'alba. Giuseppe e i suoi compagni si vestono in fretta e, rasoi in pugno, scrutano i loro volti allo specchio. Pare che si fermi il tempo mentre esplorano la pelle irsuta nella pallida luce del mattino. Sbarbati infilano gli stivali e con passi lunghi e sicuri s'avviano all'adunata.
Nessuno spiccica parola per i corridoi. Nessuno fiata per le scale. Si muovono insieme quasi fossero una cosa sola, ma dentro si agitano tanti pensieri.
Ed ecco la stanza, il grande vetro e la poltrona di lei, vuota. Il velluto bordeaux è spettinato e la seduta appena incavata come a ricordare le sue forme. Una lieve nostalgia li sfiora davanti alla mancanza, mentre si fa incontenibile il desiderio di ritrovarsi al suo cospetto.
Lilith entrò a passi svelti senza degnarli di uno sguardo e sedette. Tirò un respiro profondo e, come soleva fare sempre, accavallò le lunghe gambe dalle caviglie sottili, però non alzò gli occhi e prese a osservarsi le mani con la massima attenzione mentre loro restavano là col fiato sospeso a guardarla. E intanto la porta si apriva a momenti alterni e il corridoio vomitava altri sconosciuti, sempre tre alla volta. Si richiudeva poi alle loro spalle e quelli entravano e si schieravano impettiti, gli occhi fissi su di lei, in attesa. Ma lei niente, ancora lo sguardo basso. E ad un tratto entrò la segretaria con un registro sotto il braccio. Fu questione di pochi minuti: li contò e soffermandosi brevemente da ciascuno rilevò tutte le identità.
"Perfetto." Disse Lilith alzando gli occhi su di loro, dopo aver verificato la lista.
"Ciascuno di voi ha svolto egregiamente il proprio dovere e mi congratulo." Sibilò a denti stretti. "Ma manca ancora un'operazione per portare a termine il lavoro e dovrete restare uniti. Tra pochi istanti riceverete sui vostri telefoni personali le istruzioni da seguire. Avrete ancora due preziosi compagni e le competenze di ciascuno saranno indispensabili per la buona riuscita, quindi collaborate, non deludetemi. Grandi saranno le ricompense elargite a vostro favore." Allargò le braccia e lì guardò uno per uno, poi aggiunse ammiccando: "Deludetemi e sono certa che i vostri compagni ve ne faranno pentire."
E detto ciò Lilith scomparve dietro il vetro che di colpo si era fatto scuro e opaco, mentre la segretaria tornava nella stanza per indicar loro l'uscita, ma senza aggiungere altro.
La fredda luce dei neon imbiancò i volti dei presenti contorti in ghigni sinistri e attraversati da sguardi vuoti e fissi. Quando si riavviarono per i corridoi erano talmente estraniati che la loro espressione restò invariata, ma di una cosa erano certi: lei sarebbe stata contenta di loro, così doveva essere. Allora li avrebbe premiati come aveva fatto con tutti quelli che erano passati dall'altra parte. Finalmente sarebbe venuto il loro turno. Mancava poco ormai, una nuova giornata era cominciata e, senza sapere bene cosa attendersi, i soldati di Lilith andavano a prepararsi per l'ultima battaglia.
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