Get Mystery Box with random crypto!

Ciccio aveva appena chiuso il suo libro preferito: Le mille e | Sinfonie per sordi

Ciccio aveva appena chiuso il suo libro preferito: Le mille e una notte. Restò per un momento seduto sul letto con lo sguardo perso nel buio e il grande tomo davanti a sé. Le mani scorrevano deliziate sugli intarsi arabeggianti della copertina in pelle e la sua mente viaggiava per i paesi d'Oriente. Tesori, Geni, Principi e Principesse, Palazzi, Sultani e Visir, animali e uomini semplici, ciascuno con la propria storia, danzavano scatenati tra i suoi pensieri. Là tutto era possibile e aveva un senso: a ogni novella la propria morale e a ogni malefatta la giusta pena. Ogni personaggio aveva sempre storie da raccontare e, come un'infinita matrioska, anche i protagonisti di quelle storie, a loro volta, avevano altro da raccontare e così si andava avanti. La voglia di narrare accomunava tutti quanto il desiderio di ascoltare e Ciccio era sorpreso per la genuina curiosità di sapere e conoscere l'altro, nonché per il loro esser padroni del tempo. Una persona non si presentava con un nome, ma con una storia e si scopriva così che ciascuno è ciò che fa e che il mondo pullula di magia anche dove non si sarebbe immaginato. Una lucidata a un anello o una lustratina a una lampada sarebbero bastati a ribaltare le sorti di chiunque. Oro e pietre preziose avrebbero risolto i problemi di chi vi si sarebbe imbattuto. Tutto era possibile.

"Io cosa avrei chiesto al Genio?"
"Che avrei fatto con un immenso tesoro?"
"Forse avrei espresso il desiderio di poter esprimere infiniti desideri?"

Il Genio avrebbe guardato Ciccio deluso credo. Non vale, hai barato... Forse questo avrebbe pensato! O, visto che sei troppo ingordo, torno al mio sonno! O, ancora, gli avrebbe raccontato una storia talmente lunga da fargli dimenticare perché l'avesse chiamato... Oppure, perché no, Ciccio si sarebbe addormentato.

#300parole