2022-05-29 11:42:32
Nietzsche e il nichilismo
Nella seconda metà del secolo XIX, Nietzsche, considera il nichilismi come "l'ospite" della nuova esistenza moderna, prima europea e poi planetaria, egli scrive:
"
L'uomo moderno crede sperimentalmente ora a questo, ora a quel valore, per poi lasciarlo cadere; il circolo dei valori superati e lasciati cadere è sempre più vasto; si avverte sempre più il vuoto e la povertà di valori; il movimento è inarrestabile -sebbene si sia tentato in grande stile di rallentarlo. Alla fine l'uomo osa una critica dei valori in generale; ne riconosce l'origine; conosce abbastanza per non credere più in nessun valore; ecco il nuovo Pathos, il nuovo brivido... Quella che racconto è la storia dei prossimi due secoli...-" in Frammenti postumi Nietzsche, con un ormai famosissimo aforisma, cerca di dare una semplice spiegazione su cosa è il nichilismo e dichiara :
"Nichilismo: manca il fine; manca la risposta al "perchè"? Che cosa significa nichilismo? Che i valori supremi si svalutano"
Con la caduta delle verità giudicate assolute, l'uomo si trova smarrito, confuso e spaesato, qualsiasi riflessione che approfondisce i perchè dell'esistente, giunge alla constatazione che manca una verità, un senso alla stessa domanda. I valori che hanno retto l'uomo cadono, e tutto diventa solo un insieme di interpretazioni umane, una sorta di artificialità allargata come proposto da Robert Musil, il relativismo valoriale e le infinite verità che combattono tra loro, diventano la struttura fondamentale della contemporaneità. Da Nietzsche in poi una moltitudine di pensatori, artisti ed intellettuali hanno dedicato una parte della loro vita a compredere questa nuova concezione di angoscia, di terrore e di oppressione che elimina e nientifica il passato umano e che trova, tra le sue prime rappresentazioni moderne con l'ormai famoso Urlo di Edvard Munch, diventato il simbolo dei primi sentori del Nichilismo. In seguito, l'uomo, anche con il prezzo pagato da due guerre mondiali favorite proprio dalla crisi valoriale, si è adattato, adeguato, accomodato negli spazi nichilistici senza più tragedie e drammi, ma solo con la propria perenne ansia di instabilità e vuoto, sentori indefiniti e poco percettibili dello stesso nichilismo. Lo svuotamento non genera più agitazione e opposizione perché mancano ormai posizioni forti da contestare; rimane come detto l'ansia, la noia combattuta con mille interessi frivoli e una generica indifferenza verso tutto: abbagliati dalle mille possibilità e dalla infinite verità che ogni giorno ci si parano dinanzi, ci dedichiamo al provvisorio, senza riconoscere limiti di principio, e cominciamo ad accettare l'idea che non vi possa essere alcun significato definitivo nel nostro vivere.
Post e riflessione su Fb di Davide Ferro#nietzsche #nichilismo #riflessione #approfondimento #pensierieparole
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