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Indirizzo del canale: @lombardiaterramia
Categorie: Educazione
Lingua: Italiano
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Descrizione dal canale

La Lombardia è una terra stupenda, tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità.
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Gli ultimi messaggi 27

2021-09-11 10:23:01
Milano

@lombardiaterramia
@ig_lombardia_

Il Memoriale della Shoah sorge nella zona sottostante il piano dei binari della Stazione Centrale di Milano, dove furono caricati su carri bestiame i prigionieri in partenza dalle carceri di San Vittore.

Esso è dunque un luogo simbolo della deportazione degli ebrei e degli altri perseguitati verso i campi di concentramento e di sterminio. Ma anche luogo di memoria e di conoscenza; un centro polifunzionale dove ospitare incontri, dibattiti, mostre per ricordare le atrocità del passato e, soprattutto, dove creare occasioni di dialogo e di confronto fra le culture e per educare i giovani a superare le barriere linguistiche, culturali, sociali e perché la barbarie del XX secolo che vide nella Shoah il segno del massimo degrado dell’umanità, non possa ripetersi.

Lo spazio del Memoriale è parte di un’estesa area di manovra realizzata in origine per i vagoni postali, che comprende 24 binari paralleli.
9 views𒆜×eภα lα gͥนeͣrͫri͢͢͢era𒆜, 07:23
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2021-09-10 21:23:01 Nata il 10 settembre 1930, compie oggi 91 anni Liliana Segre, la più nota testimone italiana della Shoah.

Nata a Milano, in una famiglia di discendenza ebraica, visse col padre, Alberto Segre, e i nonni paterni, Giuseppe Segre (affetto dalla malattia di Parkinson) e Olga Loevvy. La madre, Lucia Foligno, morì quando Liliana non aveva neanche compiuto un anno. Di famiglia laica, Liliana ebbe la consapevolezza del suo essere ebrea attraverso il dramma delle leggi razziali fasciste del 1938, in seguito alle quali venne espulsa dalla scuola che frequentava.

Dopo l’intensificazione della persecuzione degli ebrei italiani, suo padre la nascose presso degli amici, utilizzando documenti falsi. Il 10 dicembre 1943 provò, assieme al padre e due cugini, a fuggire a Lugano, in Svizzera: i quattro furono però respinti dalle autorità del paese elvetico. Il giorno dopo, Liliana Segre venne arrestata a Selvetta di Viggiù, in provincia di Varese, all’età di tredici anni. Dopo sei giorni in carcere a Varese, fu trasferita a Como e poi a San Vittore a Milano, dove fu detenuta per quaranta giorni.

Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che raggiunse dopo sette giorni di viaggio. Venne subito separata dal padre, che non rivide mai più e che poi morì il 27 aprile 1944. Il 18 maggio 1944 anche i suoi nonni paterni furono arrestati a Inverigo (provincia di Como); dopo qualche settimana anche loro vennero deportati ad Auschwitz e uccisi nelle camere a gas il giorno dell’arrivo, il 30 giugno 1944.

Alla selezione, Liliana ricevette il numero di matricola 75190, che le venne tatuato sull’avambraccio. Fu messa per circa un anno ai lavori forzati presso la fabbrica di munizioni Union, che apparteneva alla Siemens. Durante la sua prigionia subì altre tre selezioni, in una delle quali perse un’amica che aveva incontrato nel campo. Alla fine di gennaio del 1945, dopo l’evacuazione del campo, affrontò la marcia della morte verso la Germania.

Venne liberata il 1º maggio 1945 dal campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück che fu liberato dall’Armata Rossa. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, Liliana fu tra i 25 sopravvissuti. Al rientro nell’Italia liberata, visse inizialmente con gli zii e poi con i nonni materni, di origini marchigiane, unici superstiti della sua famiglia.
7 views𒆜×eภα lα gͥนeͣrͫri͢͢͢era𒆜, 18:23
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2021-09-10 21:23:01
Auguri Liliana

@lombardiaterramia


Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.” Liliana Segre.
8 views𒆜×eภα lα gͥนeͣrͫri͢͢͢era𒆜, 18:23
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2021-09-10 17:23:01
Villa Arconati

@livinglombardia
@lombardiaterramia


Con i suoi dodici ettari di giardino, Villa Arconati è vera e propria scoperta, a due passi da Milano. Famosa anche per i suoi deliziosi giochi d’acqua, la piccola Versailles italiana, nota anche come Castellazzo, mostra ancora un fascino senza tempo, intatto da quattro secoli.

Precedentemente appartenuta al Marchese Guido Cusani, la villa passa nel Seicento a Galeazzo Arconati, cugino del cardinale Federico Borromeo, per divenire un vero e proprio scrigno d’arte e cultura. Per molto tempo rimasta inaccessibile al pubblico, è divenuta oggetto di un importante  lavoro di recupero, studio e valorizzazione da parte della Fondazione Augusto Rancilio che dal 2000 si sta occupando del restauro e messa in sicurezza dell’intero complesso e restituire Villa Arconati alla collettività.
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2021-09-10 10:22:01
Mantova

@clamaval
@lombardiaterramia

La bellezza di Mantova
15 views𒆜×eภα lα gͥนeͣrͫri͢͢͢era𒆜, 07:22
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2021-09-09 21:23:01
Ricetta Rane Fritte

@lombardiaterramia

1 Kg rane già pulite

scalogno

salvia

rosmarino

olio d'oliva

sale

pepe nero in grani

INGREDIENTI PER LA PASTELLA:

150 g farina bianca

5 tuorli

noce moscata

sale


Per la ricetta delle rane fritte in pastella, mettete le rane in un largo piatto, sistemandole in un unico strato. Cospargetele con uno scalogno mondato e affettato, un pizzico di sale, una manciatina di pepe, le foglioline di un rametto di salvia e di rosmarino. Coprite il piatto con pellicola trasparente e ponetelo al fresco, lasciando marinare le rane almeno per 6 ore.

Al momento di friggere, preparate la pastella. In una ciotola amalgamate i tuorli con la farina, un pizzico di sale e una grattatina di noce moscata. Stemperate il composto con g 250 d’acqua fredda e lasciatelo riposare per circa 10′. Mettete intanto sul fuoco la padella dei fritti con abbondante olio e fatelo riscaldare.
26 views𒆜×eภα lα gͥนeͣrͫri͢͢͢era𒆜, 18:23
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2021-09-09 17:23:01
Il territorio della Lomellina e del Pavese, ricco di risaie, ha sempre rappresentato un vero paradiso per le rane.

Questi simpatici animaletti verdi hanno sempre rappresentato un elemento tipico della cucina povera. Facilmente reperibili in campagna nei fossi, erano il pasto preferito dai contadini perché erano fonte insostituibile di proteine.

Il Ranè era colui che andava a pescare le rane, un vero e proprio esperto in materia: i migliori venivano da Magherno. I metodi di pesca cambiavano a seconda delle stagioni e dei luoghi preferiti da questo anfibio verde. Spesso si doveva andare a pescare di notte e alle 4 del mattino rifornivano già i mercati di Milano e Pavia.

Vero e proprio simbolo della Lomellina, ogni settembre a Sartirana si svolge la tanto attesa Sagra della rana.

Purtroppo oggi sono diventate sempre più rare, a causa dei pesticidi utilizzati in agricoltura. Ricordo un tempo in cui la sera, quando si camminava sui marciapiedi bisogna stare attenti a non schiacciarle.

@lombardiaterramia
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2021-09-09 10:23:01
Ispra

Ricorda un po’ il Pantheon di Roma questo piccolo mausoleo, costruito a metà ’800 in posizione dominante sul Lago Maggiore dal Conte di Castelbarco in memoria dell’adorata moglie, la contessa Antonietta Litta Albani. Se passi per Ispra, non puoi non fare una piccola deviazione dal lungolago per vedere il Mausoleo Castelbarco, un piccolo edificio dal fascino decadente, e la sua scenografica scalinata che è anche sede della rassegna cinematografica cittadina.


@in_lombardia
@lombardiaterramia
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