2022-07-16 11:15:20
Iran, My two cents: Mentre l’Italia discute di Conte, Israele e Stati Uniti rinsaldano la loro collaborazione con una dichiarazione siglata da Biden e dal Primo Ministro israeliano Lapid.
E fin qui nulla di strano, se non fosse che nel contenuto di quell’accordo si dichiara la volontà da parte degli Stati Uniti di fermare, con ogni mezzo, la costruzione di bombe atomiche da parte dell’Iran.
Bisogna leggere tra le righe per riconoscere come l’Amministrazione Biden stia, nei fatti, disconoscendo in parte l’accordo sul nucleare iraniano siglato durante il secondo mandato di Obama e in cui Biden vorrebbe riaccedere.
Il Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA, l’accordo appunto) non impediva all’Iran di ottenere armi nucleari. Ritardava, al massimo, l’ottenimento delle armi stesse: il tempo di acquisizione passava da 3 mesi a 12 mesi. In quesi 9 mesi di tempo, la comunità internazionale – secondo gli USA dell’epoca – avrebbe avuto tutto il tempo di agire con gli altri membri dell’accordo (i cosiddetti 5+1, i membri del Consiglio di Sicurezza ONU e la Germania) per applicare nuove sanzioni. Un accordo che secondo i critici era manchevole di diverse parti, come ad esempio la questione dei missili prodotti e venduti dall’Iran.
È sulla base di questo punto che Trump decide di denunciare l’accordo e di riapplicare una serie di sanzioni. Libera dagli Stati Uniti, l’Iran non si limita solamente ad arricchire il proprio uranio, nonostante fosse rimanesse parte del JCPOA assieme agli altri Paesi, ma aumenta la tensione nella regione con un timing preciso: abbattimento di droni statunitensi sui mari internazionali, attacco a navi petrolifere che passano per lo stretto di Hormuz, attacco delle ambasciate e consolati esteri. Tutti ambiti che, neanche a dirlo, non erano concordati dall’accordo in questione.
Adesso Biden sta tentando di rientrare in quell’accordo che la dichiarazione di Israele e USA impedisce formalmente di perseguire. E mentre negozia, lo fa anche lasciando in piedi le sanzioni imposte da Trump. Insomma, un atteggiamento schizofrenico da parte di chi vuole ricostruire la credibilità statunitense dopo gli anni di Trump ma che al contempo mantiene in atto tutta una serie di misure, e lo fa – ripeto – volendo rientrare in un accordo che rallenta la produzione di armi nucleari salvo dire di volerlo impedire.
È altresì curiosa la posizione di chi, in Italia, segnalava che l’Europa non dovesse seguire gli Stati Uniti nel tentativo di non far ottenere armi atomiche all’Iran.
“Noi con l’Iran ci facciamo affari”. È quella corrente di pensiero secondo cui se i rapporti commerciali saranno densi e intensi allora la guerra sarà sempre troppo costosa. Direi che dal 24 febbraio abbiamo avuto la conferma che questo assunto è semplicemente sbagliato.
I nostri accordi commerciali con Teheran saranno anche floridi ma io eviterei che questo permettesse alla Repubblica Islamica di diventare una potenza nucleare. Negli ultimi 150 giorni abbiamo visto cosa significa avere a che fare con un Paese destabilizzatore su cui non si può agire perché ha un’arma nucleare.
Io eviterei di fare il medesimo errore.
291 views08:15