2022-07-29 11:00:03
Cina: dal colloquio telefonico tra Biden e Xi non sono emersi risultati tangibili, se non la volontà di cominciare i preparativi per un incontro di persona. Ma sul resto la collaborazione tra Stati Uniti e Cina rimane nebulosa e poco chiara.
E tra i temi trattati, tra cui il cambiamento climatico, il più spigoloso è stato quello di Taiwan tra le roboanti dichiarazioni di Pechino e la volontà della Speaker della Camera di visitare l’isola, cogliendo persino l’Amministrazione Biden di sorpresa.
“Se giochi col fuoco, ti bruci. Spero che gli Stati Uniti possano vedere questo chiaramente” avrebbe setto il Presidente Xi secondo i media di stato cinesi.
Il resoconto della Casa Bianca è stato meno chiaro su questo punto: “Su Taiwan, il Presidente Biden ha sottolineato che la politica degli Stati Uniti non è cambiata e che gli Stati Uniti si oppongono fermamente ad ogni sforzo di cambiare lo status quo o minare la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan”
Che la possibilità di fare progressi fosse minima era chiara. Lo scopo della chiamata era quella di far sì che Biden e Xi potessero continuare ad avere un rapporto personale con Xi, così da evitare ogni possibile scontro. Le linee di comunicazione possono infatti evitare che la crisi di Taiwan – causata anche dalla volontà di Pelosi di visitare l’isola – possa andare fuori controllo.
Da quando Biden è diventato Presidente nel gennaio del 2021 non ha mai incontrato Xi di persona. L’occasione per quest’incontro potrebbe avvenire il prossimo novembre, quando Biden viaggerà in Asia per una serie di incontri, tra cui il G20, organizzato a Bali. Il meeting potrebbe avvenire in questo contesto.
Pelosi non ha ancora commentato la propria volontà di viaggiare verso l’isola, la notizia infatti è stata comunicata dal Financial Times e mai confermata da Washington. Il Segretario alla Difesa Austin ha dichiarato che fornirà a Pelosi tutti i dettagli sulla situazione della sicurezza dell’isola, mentre la Speaker si è rifiutata di commentare la propria intenzione di recarsi a Taipei o meno: “Non parlo mai dei miei viaggi. È pericoloso per me farlo.”
Ma tanto è bastato per scatenare la reazione cinese, che considerano il viaggio della terza carica dello Stato come la dimostrazione che gli Stati Uniti intrattengono relazioni diplomatiche con la Repubblica di Cina nonostante la “One China Policy”.
“Se gli Stati Uniti insistono e decidono di intraprendere questo percorso, l’esercito cinese non starà mai a guardare pigramente e prenderà azioni forti per contrastare ogni interferenza esterna e intenzioni separatiste sulla “indipendenza di Taiwan” e difendere in modo risoluto la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”.
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