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Gli ultimi messaggi 26

2021-09-21 09:48:59
412 views06:48
Aprire / Come
2021-09-14 16:35:10

568 views13:35
Aprire / Come
2021-09-12 02:29:15 Tutti abbiamo passato un periodo speciale della nostra infanzia.
Quel lasso di anni dove eravamo bimbi felici senza nessun motivo.

Oggi non riusciamo a ricordare neanche perché lo eravamo.
È questo il problema.

Il problema è che oggi, da adulti, pensiamo che per essere felici dobbiamo fare qualcosa che ci dia in cambio felicità.

Abbiamo dimenticato come esserlo, ma ricordiamo ancora quel periodo speciale.

I più disillusi penseranno che la ragione di quella felicità, fosse il semplice fatto di essere inesperti ed immaturi.

Eppure oggi vivi cercando di replicare quella felicità infantile.

Io sono certo che la felicità non si determina in base alla maturità o all’esperienza, perché le persone felici che conosco non sono né immature e tanto meno inesperte: sono sagge.

Hanno compreso che quella che chiamiamo “felicità” non si ottiene facendo un’azione specifica.
Hanno provato a fare tecniche e rituali per ritrovarla, ma hanno trovato solo rilassatezza o brevi stati di connessione piacevole (o quello che la mente gli fa credere).

Ciò che impedisce di essere felice all’adulto moderno tanto sapiente, è l’assoluta idea che la felicità vada raggiunta.

Così si fanno delle azioni per essere felici, ma si toglie a quelle azioni la possibilità di renderci felici.

C’è la falsa idea che bisogna “correggersi” per essere felici, ma da quando abbiamo smesso di essere connessi con ciò che siamo, siamo diventati infelici.

Da quando abbiamo smesso di accadere per come siamo, siamo diventati la versione tarocca della nostra autenticità.

E ci siamo convinti di tanti spettri:

Non merito di essere felice.
Non ho ciò che mi serve per essere felice.
Per me non esisterà più la felicità.
In questo mondo non si può essere felici.

E ci siamo dati da fare per nascondere agli altri queste nostre profonde credenze, mettendo in campo una recita di facciata almeno per nascondere al mondo la nostra infelicità.

Come se ci fosse da vergognarsi.

È ora di tornare alle origini, mettendo a frutto l’esperienza distorta e confusa che abbiamo fatto sinora di noi stessi.

Puoi provare a tornare alle origini accorgendoti di quanto ti sei allontanato da te stesso, iniziando ad occuparti con amorevolezza di quel bambino interrotto e lasciato lì dove la tua memoria lo ricorda.

Puoi smetterla di difendere le idee che hai su di te; quelle che tanto ti tengono lontano da te.

Puoi smettere di confondere la felicità con la perfezione.

Come facevi da bambino per essere felice?
Non facevi nulla per esserlo; lo eri e basta.

Lì ti riusciva senza nessuno sforzo e fatica.

Ecco, forse l’unica cosa saggia che puoi considerare è quella di ritornare a casa da te stesso.

Oggi hai bisogno di conoscerti abdicando l’idea malsana che hai costruito di te.

Un buon percorso di conoscenza di sé deve portarti a comprendere che da troppo tempo sei fuori strada, troppo confuso, troppo complicato, troppo strutturato su ciò che ti manca, troppo carico di aspettative e di paragoni.

Un adulto in assenza del suo bambino interiore è un adulto triste.

Un adulto che riparte, andando a prendere per mano la propria parte autentica, ritrova la propria strada e fa pace con se stesso.

Prova a chiudere gli occhi…stai qualche minuto in silenzio e ricorda com’eri fatto quando eri quel bambino spensierato.

Prova a rivederti per com’eri e abbraccia quel bimbo guardandolo profondamente nei suoi occhi felici.

Fallo col cuore e cerca quella stretta sentita tra te di oggi e te di allora.

Potresti stupirti nel sentire che era sempre rimasto lì ad aspettarti.

Magari oggi puoi decidere di diventare il genitore di te stesso e iniziare ad occuparti con lealtà di te.

Noi nella scuola facciamo questo.
567 views23:29
Aprire / Come
2021-09-12 02:29:15
351 views23:29
Aprire / Come
2021-09-11 04:12:23 Ma essere normali per 5 minuti?
Tutti che dicono di uscire dalla zona di comfort… ma tu ci sei mai stato in questa benedetta zona di comfort?
Ti sei mai sentito normale per 5 minuti?
Sai cosa?
Il fatto è che ne io ne te siamo fatti per essere normali.
Non ci è concesso neanche un minuto di normalità.
Si.
Perché se ti senti fuori da ogni schema di normalità, non è a caso.
Non è un caso neanche il fatto che tu stia leggendo questo post adesso, invece di un altro post inutile che ti riempie la testa di puttanate.
Tu non sei fatto per essere normale.
Sei fatto per inquadrare questa vita in un modo unico e irripetibile.
Sei fatto per vivere questa vita sempre sulla cresta dell’onda.
Per questo ti senti disagiato a volte o totalmente emarginato rispetto al modo di vivere di “tutti”.
Sii fiero di non essere normale.
Sii fiero della tua costante lotta. Se impari a conoscerti, questa lotta diventa la sacra nascita della tua anima.
Non rimanere perso nei meandri dell’ignoto. Tu sei fatto per sbocciare.
Prendi sotto braccio il tuo disagio e sii l’eroe della tua esistenza terrena.
Un guerriero. Una guerriera.
Questo tu sei.
Accorgitene.
447 views01:12
Aprire / Come
2021-09-11 00:37:01 Ricorda: ogni tua sofferenza è una opportunità di diventare più saggio e consapevole.
Se soffri consapevolmente, il tuo cuore si apre e sei capace di affrontare sfide sempre più grandi.
L’unico agente differenziante nella vita degli uomini?
Quanto sai soffrire.
339 views21:37
Aprire / Come
2021-09-10 15:59:29 Per quanto ti sforzi di cercare qualcuno che ti offra soluzioni preconfezionate ai tuoi problemi o strategie per le tue sfide quotidiane, non troverai mai nessuno capace di aiutarti.

Rimarrai deluso.

Nessun libro o conferenza o video, sebbene possano essere ispiranti, ti aiuteranno a “risolvere” o a “guarire” una tua situazione interna o esterna a te.

Ogni situazione che affrontiamo è unica a se stessa. Cucita su misura per te e non si ripeterà mai per nessun altro così come è avvenuta per te.

Questo è il miracolo e la bellezza della vita. Ogni capolavoro è unico e ogni pennellata diversa attimo per attimo.

Molti sanno che è cosi e non cercano aiuto. Viaggiano dritti per la loro strada convinti che ce la faranno da soli.

Prima o poi tuttavia, la vita ci ricorda la ragione per la quale siamo umani: la condivisione.

Prima o poi, la creazione ci serve una situazione che ci schiaccia a tal punto da renderci conto che da soli non ce la facciamo.

Siamo umani, quindi animali sociali, e sebbene viviamo in una società ormai degradata e composta da una massa inerme di individui soli alla ricerca del godimento effimero, sotto sotto, dentro di noi sappiamo che da soli la vita è un residuo fecale.

E da soli non ce la possiamo fare. Abbiamo bisogno l’uno dell’altro.

Quelle situazioni così uniche che la vita ci serve, sono spesso dei labirinti indecifrabili , e arriva un momento nel quale sentiamo il bisogno di chiedere aiuto a qualcuno.

I libri non ascoltano.
I conferenzieri neanche.
I guru parlano alle folle.

L’unica è cercare supporto in altri esseri umani. Meglio se sulla stessa linea d’onda e dai valori condivisibili.

Non c’è via di uscita.
Se vogliamo superare le difficoltà della vita abbiamo bisogno l’uno dell’altro.

Ma per poterci essere utili...

Dobbiamo riappropriarci della capacità di esprimere di fronte ai nostri simili, la nostra vulnerabilità.

Non è facendo i forti che diventeremo inarrestabili. Bensì, è sapendo accettare la nostra vulnerabilità e stando insieme che troveremo la forza e il coraggio indispensabili in questa vita.

Non è diventando più rigidi e motivandoci ad essere resilienti che riusciremo a vincere.

Al contrario.
Si vince la vita quando si accettano i propri limiti e si lavora assieme per superarli.

Assieme.
Questo vuol dire andare nel labirinto in 10/20/30 e insieme trovare la via di uscita.
Ci si mette meno e si fatica un decimo o un centesimo.

Il prezzo da pagare?

Il prezzo da pagare per trovare il bandolo della matassa è avere il coraggio di parlarne.

Bisogna avere il coraggio di esporre le proprie domande, parlare dei propri dubbi, discutere e accogliere il contraddittorio che ci mette in difficoltá.

E non è tutto.

Perché quando parli di te, parli anche dei tuoi sogni, dei tuoi obiettivi, delle tue ambizioni e del tuo intento profondo.

D’altronde Vivere condividendo ciò che ci sta dentro, vuol dire anche e soprattutto conoscere la propria interiorità e maturare una direzione nella propria vita.

Po si può fare insieme.
Come si dovrebbe fare in una società unita dove ci si porge la mano interessati genuinamente l’uno dell’altro.

Questo dovrebbe voler dire essere umani.


Devid
367 views12:59
Aprire / Come
2021-09-09 16:04:00 Bisogna eliminare due cose: il timore di un male futuro e il ricordo di un male passato; questo non ci riguarda più, quello non ci riguarda ancora. Impegniamoci a essere sereni senza lagnarci dalla nostra condizione.

L'inverno ci porta il freddo; d'estate fa caldo: ci capiterà d'imbatterci in una bestia feroce o, peggio, in qualche uomo più pericoloso di tutte le bestie. C'è chi perde qualcosa in un naufragio, chi in un incendio. Non possiamo mutare questo stato di cose, ma possiamo armarci di un animo grande per sopportare con coraggio i casi della vita. (…)

L’invulnerabilità non consiste nel non restare colpiti, ma nel non restare feriti. Non può affrontare la lotta con grande sicurezza sé l'atleta che ancora non abbia i lividi delle percosse: chi ha visto il suo sangue e ha sentito rompersi qualche dente sotto i pugni; chi, atterrato con uno sgambetto, ha dovuto sopportare in tutto il suo peso il corpo dell'avversario, ma non s'è perduto d'animo, anzi ogni volta si è rialzato più deciso a resistere, costui ha maggiori speranze di successo nell'affrontare il combattimento.

Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio
362 viewsedited  13:04
Aprire / Come
2021-09-06 14:15:59
484 views11:15
Aprire / Come
2021-09-05 17:23:06 Quanto, ciò che cerchi, è motivato dalla tua voglia di non soffrire più?
481 views14:23
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