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Preghiera di Liberazione

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Gli ultimi messaggi 5

2023-05-07 09:31:01 IL MESE DI MARIA

SETTE MAGGIO

La punizione del peccato

1. Se Dio vuole, può punire severamente il peccato. Quando un uomo è offeso da un altro uomo, spesso non è in grado di vendicarsi, anche se lo vuole. Per Dio non è così. Se vuole, può punirci togliendoci la salute, i beni materiali, i parenti e gli amici, la vita stessa: basta che lo voglia. Può punire anche subito chi è in peccato: basta che lo voglia. Come è possibile conoscere la sua volontà? Come è possibile peccare e dormire tranquillamente nel peccato, quando non si conosce la sua volontà?
2. Senza dubbio, Dio punisce il peccato. Chi commette il peccato, deve in qualche modo dare una riparazione a Dio, in questa vita o nell'altra. Noi diciamo: un peccato di più, un peccato di meno: poco importa. Ma non importa nemmeno un castigo di più o un castigo di meno?
3. Anche in questa vita Dio può punire i nostri peccati. Tanti dolori, tante speranze deluse, tante malvagità dovrebbero essere da noi compresi come conseguenza di antichi peccati, a cui forse non pensiamo più. Può darsi tuttavia che noi ci sentiamo soddisfatti della nostra vita, che i nostri progetti abbiano successo. Questa, purtroppo, sarebbe una punizione anche peggiore, perché resteremmo confermati e sicuri nel male, aggiungendo peccati a peccati. Se abbiamo perso anche il rimorso della coscienza e il timore della punizione divina, allora siamo puniti con tutto il rigore della giustizia divina.

Se abbiamo commesso dei peccati, non ci dobbiamo scoraggiare. È vero che meritiamo la punizione di Dio, ma affidiamoci alla Madonna, che può tutto per noi. Dio infatti ha pensato alla nostra miseria, affidando la sua misericordia a Maria. Lei prega per noi, s'interessa a noi, placa la giustizia di Dio evitandoci i castighi che abbiamo meritato.
Poiché è madre del Giudice e madre nostra, saprà metterci in pace con suo Figlio e renderlo benevolo. Non dobbiamo avere dubbi sulla bontà del suo cuore materno.
Maria è madre di Dio e perciò può ottenere tutto da lui; Maria è madre nostra e per questo vuol fare tutto per noi. Corriamo da lei e ripetiamole, con fiducia e amore: "Rifugio dei peccatori, prega per noi". La nostra supplica sarà ascoltata. Maria sarà il nostro aiuto, la nostra difesa e la nostra protezione.
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2023-05-06 09:39:01 IL MESE DI MARIA

SEI MAGGIO

Il peccato

1. Abbiamo mai commesso un peccato? Questo vuol dire che abbiamo fatto tutto il possibile per distruggere il nostro Creatore, nostro Padre, il nostro Salvatore, il nostro Dio, il nostro tutto. Il peccato è una disubbidienza, una ribellione, un'ingratitudine. E ci ha fatto perdere la grazia, i meriti della nostra vita passata, l'eredità della felicità eterna. Siamo ancora figli di Dio?
2. In questo momento, siamo ancora nel peccato? Allora, siamo sotto il potere del male e del demonio. Noi scherziamo, passeggiamo, dormiamo, sorridiamo; ma se ci capitasse di morire da un momento all'altro, saremmo condannati all'infelicità eterna.
3. Se non siamo in peccato in questo momento, possiamo sempre commetterlo. Una tentazione forte, un incontro inaspettato, una situazione imprevista, possono spingerci improvvisamente al male. Ricordiamo che hanno peccato gli angeli in cielo, ha peccato Adamo nel paradiso terrestre, hanno peccato Giuda e persino Pietro che erano alla scuola di Gesù. Può davvero bastare un attimo per perdere l'amicizia del Signore.

Se vogliamo evitare le occasioni di fare il male, ricorriamo alla Madonna. La nostra Madre celeste, che ha vinto il male, ci otterrà da Dio la forza e il coraggio per tenerci lontano dalla colpa. Maria ascolterà sicuramente la nostra preghiera; e noi, sotto la sua protezione, sapremo batterci da forti contro ogni seduzione del male.
Se vogliamo provare un sincero orrore per il peccato, dobbiamo riflettere su quanto fece soffrire Maria. Se infatti la Madonna sopportò tanti dolori nel corso della vita e specialmente sul Calvario, fu proprio perché Gesù ha patito ed è morto per i nostri peccati. Come è possibile conoscere le sofferenze di Maria e commettere ugualmente il peccato, causa di tante sofferenze?
Se vogliamo ottenere perdono per i peccati commessi in passato, andiamo dalla Madonna, che è il rifugio e l'avvocata dei peccatori. Una madre non ci respingerà. Nel vederci pentiti e umiliati, avrà compassione di noi, difenderà la nostra causa presso suo Figlio, e la sua preghiera ci otterrà il perdono e la pace.
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2023-05-05 09:39:01 IL MESE DI MARIA

CINQUE MAGGIO

L'importanza del tempo

1. Il tempo passa, e insieme al tempo passiamo anche noi. Sono già passati venti, trenta, quaranta, cinquant'anni della nostra vita e non tornano più. E quanti ce ne rimangono? Non lo sappiamo; ma sappiamo con certezza che sono pochi. Il tempo è breve: spesso diciamo che i giorni volano, perché arrivano alla fine senza che ce ne accorgiamo. Rispetto all'eternità, poi, il tempo non solo è breve, ma quasi un niente.
2. Se è vero che il tempo è breve, è altrettanto vero che il tempo è prezioso. E proprio in questo tempo che fugge così velocemente, possiamo conquistarci una felicità eterna. Ogni momento speso bene è un'assicurazione per la gloria del paradiso. Un po' di tempo ben impiegato nell'esaminare la nostra anima, può toglierci dalla via della perdizione e avviarci tra le braccia di Dio. Un po' di tempo dedicato ogni giorno alla preghiera, all'esame della nostra coscienza, a una Messa, a un buon libro, può tenerci lontano dal male e assicurarci la salvezza.
3. Il tempo è breve ma rischioso. In ogni momento possiamo fare del male a noi stessi o agli altri, possiamo morire e possiamo perderci per sempre. Poveri noi che in un tempo così limitato potevamo diventare dei santi e invece siamo rimasti dei peccatori! Abbiamo sprecato il tempo occupandoci di cose inutili. Ci sentiamo soddisfatti di come abbiamo impiegato il tempo passato? Se non decidiamo di occuparlo meglio, arriverà il giorno in cui supplicheremo il Signore di concederci un solo momento in più per chiedere perdono, ma quel momento non ci sarà dato per tutta l'eternità.

Impieghiamo bene il tempo che ci è dato, occupiamolo nel far bene i nostri doveri quotidiani ma anche in opere buone. Ricordiamo ciò che diceva san Paolo ai primi cristiani: "Mentre abbiamo tempo, facciamo il bene". Noi siamo fatti per la felicità del paradiso, verso cui tendono le nostre aspirazioni, ma non saremo degni di entrarvi, se non useremo bene il tempo che Dio ci concede. Maria, nostra Madre celeste, ci dà l'esempio di come santificare il tempo. Lei lo ha usato veramente bene, dedicandolo tutto al suo Signore, santificandolo tutto, riempiendo ogni giorno di opere buone.
Dal primo istante, nel seno di sant'Anna, fino all'ultimo momento della sua vita, Maria ha vissuto solo di Dio, si è occupata solo di Dio, ha agito solo per Dio, ed è cresciuta continuamente in meriti e in grazia. I suoi giorni sono stati belli e santi. Ispiriamoci dunque al suo esempio e adoperiamo il dono prezioso del tempo che Dio ci concede ancora per riparare il male commesso in passato, per santificare il presente e prepararci al futuro con serenità.
Se siamo giovani, non sprechiamo questi anni meravigliosi nell'accontentare le nostre passioni, ma approfittiamone per arricchirci delle virtù cristiane. Se siamo anziani, utilizziamo attentamente il tempo che ci rimane per orientare decisamente la nostra vita verso Dio, con una conversione sincera, profonda, costante.
Chiediamo a Maria che ci ottenga il perdono per il tempo male speso e la grazia di riparare con una degna penitenza.
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2023-05-04 09:32:01 IL MESE DI MARIA

QUATTRO MAGGIO

La salute del corpo

1. Perché commettiamo il peccato? Per accontentare subito i desideri del nostro corpo. Senza pensare che in questo modo lo roviniamo. Chi perde l'anima, salverà il corpo? No, il loro destino è comune: tutti e due salvi o tutti e due condannati. Noi abbiamo un solo corpo: se questo sarà dannato non ne abbiamo un altro per diventare felici. E il tormento sarà di tutto il corpo, e non di qualche sua parte, come succede quando stiamo male in questo mondo. Ci innervosisce un mal di testa, un letto mal fatto, una sedia scomoda, un cibo disgustoso, una posizione disagevole... Ma cosa succederà nell'inferno?
2. Ci teniamo tanto all'aspetto esteriore? Un giorno moriremo e quando saremo sepolti nella terra, quale sarà l'aspetto del nostro corpo? Ricordiamoci sempre che siamo polvere, veniamo dalla polvere e in povere ritorneremo. Purtroppo facciamo di tutto per dimenticare questa triste realtà. Almeno in questi giorni pensiamo bene al nostro corpo, e pensiamo soprattutto a quale sarà il suo terribile aspetto, a quale sarà il suo destino eterno, se permetteremo che venga condannato al castigo dell'inferno.
3. Se la debolezza del corpo ci spinge al male, riflettiamo che se cediamo ai suoi desideri immediati, alla fine avrà una infelicità eterna. Non c'è proporzione tra un piacere passeggero e un tormento senza fine. È senza dubbio giusto e doveroso amare il proprio corpo; ma offriamogli il vero bene, la vera bellezza: un bene e una bellezza eterna in paradiso.

È necessario controllare il nostro corpo, se vogliamo che resti sano sulla terra e glorioso in cielo. È vero che le malattie non sono sempre conseguenza di cattive abitudini e che possono colpire anche i santi, ma allora affidiamoci a Maria. La Madonna è la salute del nostro corpo: e non può essere diversamente, perché ha dato alla luce il medico celeste che non ha guarito solo le ferite dell'anima, ma anche le malattie del corpo. Lei, con la sua intercessione, è la difesa dai pericoli e la salute degli infermi.
Una madre amorosa non si preoccupa solo della nostra anima ma anche del nostro corpo. Perciò ci aiuta nelle necessità, ci difende dai pericoli, ci consola quando siamo pieni di dolore per il male. La vita dei santi, la storia della Chiesa, i monumenti dei popoli raccontano quante volte Maria ha guarito dei malati ormai abbandonati da tutti, ha salvato da naufragi e pericoli di ogni sorta, ha protetto dai nemici. Le lapidi e i doni dei fedeli che si trovano nei santuari mariani testimoniano la protezione della nostra Madre celeste a favore di chi la invoca con fiducia nei pericoli e nelle malattie. La pietà dei fedeli, grata per tanti favori ricevuti, la chiama Salute degli infermi, Signora del soccorso, Madre della salute. Andiamo dunque da Maria, quando il nostro corpo è sofferente, e troveremo sempre conforto e aiuto, salute e protezione.
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2023-05-03 09:29:01 IL MESE DI MARIA

TRE MAGGIO

Il valore dell'anima

1. Per capire quanto sia preziosa la nostra anima, basta riflettere seriamente su tre fatti. Prima di tutto, sulla nobiltà della sua origine. La nostra anima è uscita direttamente dalle mani di Dio. Ed è stata fatta ad immagine e somiglianza di Dio. Questa non è un'esagerazione, non è un modo di dire, ma la pura verità. "Il Signore creò l'uomo dalla terra e lo fece a propria immagine" (Sir 17,1.3). E noi pensiamo così poco alla nostra dignità, alla nostra splendida immagine, da sporcarla e renderla irriconoscibile con il peccato?
2. Riflettiamo poi a quanto è costato il suo riscatto. La nostra anima era persa, a causa del peccato originale. Per riscattarla, Dio Padre ha dato addirittura la vita e il sangue del suo unico Figlio sulla croce. E noi ora siamo così incoscienti da distruggere la vita divina che è in noi, per soddisfare qualche nostro desiderio meschino e momentaneo?
3. Infine, ricordiamoci del destino che attende l'anima. Creata dal Signore del mondo, partecipe della sua vita divina, la nostra anima è destinata a vivere eternamente accanto a Dio, a condividere la sua grandezza. E noi viviamo come conviene a chi deve ereditare la felicità eterna del paradiso, o ci comportiamo in modo tale da rischiare di essere diseredati?

È davvero preziosa la nostra anima! E lo è se si comprende soprattutto quando si riflette che per salvarla è stata necessaria la morte di Dio.
Ma quando pensiamo alla storia della nostra salvezza, non dobbiamo dimenticare la parte che vi ha svolto Maria. La Madonna infatti è stata associata al mistero della redenzione. Gesù ha preso da Maria quel corpo che ha immolato sulla croce; ha ricevuto da Maria quel sangue che ha sparso per noi; ha avuto da Maria quella vita che ha sacrificato per noi sul Calvario. Inoltre, Maria si è unita al sacrificio di Gesù, nello strazio del suo cuore.
Quando ricordiamo che la nostra vita è costata la vita di un Dio e il sacrificio dolorosissimo di sua Madre, impariamo ad apprezzarne pienamente il valore; ci rendiamo conto come sia da pazzi anteporle dei bassi interessi terreni, e comprendiamo quanto siamo ingrati a rovinarla con la colpa, mentre Gesù e Maria hanno sofferto tante pene per redimerla. Impegniamoci a difendere la vita divina della nostra anima, se desideriamo essere felici per l'eternità.
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2023-05-02 09:28:01 IL MESE DI MARIA

DUE MAGGIO

La salvezza dell'anima

1. Mi trovo in questo mondo per salvarmi l'anima. Devo rendermi conto che la vita non mi è stata donata perché cerchi il successo o il divertimento, perché mi abbandoni all'ozio o ai vizi: lo scopo vero della vita è solamente di salvarsi l'anima. Non servirebbe a niente possedere anche tutta la terra, se poi si perdesse l'anima. Vediamo ogni giorno che tante persone non risparmiano fatiche per ottenere il potere e le ricchezze: ma tutte quelle fatiche saranno inutili, se non riusciranno a salvarsi l'anima.
2. La salvezza dell'anima è cosa che richiede perseveranza. Non è un bene che si possa acquistare una volta per tutte, ma la si conquista con la forza interiore, e la si può perdere anche allontanandosi da Dio con il semplice pensiero. Per arrivare alla salvezza, non basta essersi comportati bene nel passato, ma occorre perseverare nel bene fino alla fine. Come posso essere tanto sicuro di salvarmi? Il mio passato è pieno di infedeltà alla grazia di Dio, il mio presente è insondabile e il mio futuro è tutto nelle mani di Dio.
3. Il risultato finale della mia vita è irreparabile. Se perdo una causa, posso ricorrere in appello; se mi ammalo, posso sperare di guarire; ma quando si perde l'anima, è persa per sempre. Se mi rovino un occhio, me ne rimane sempre un altro; se mi rovino l'anima, non c'è rimedio, perché di anima ce n'è una sola. Forse penso troppo poco a un problema così fondamentale, oppure non rifletto abbastanza ai pericoli che mi minacciano. Se dovessi presentarmi a Dio in questo momento, quale sarebbe la mia sorte?

Il buon senso ci dice che dobbiamo impegnarci a fondo per assicurarci la salvezza dell'anima.
A questo scopo, la cosa più saggia che possiamo fare, sarà di seguire l'esempio della nostra Madre celeste. La Madonna è nata senza peccato originale, e quindi senza tutta la fragilità umana che in noi è innata; è piena di grazia e in essa confermata fin dal primo momento della sua esistenza. Nonostante questo, ha evitato con cura ogni vanità umana, ogni pericolo, ha condotto sempre una vita mortificata, ha fuggito gli onori e le ricchezze, preoccupandosi solo di corrispondere alla grazia, di praticare le virtù, di acquistarsi meriti per l'altra vita. C'è da sentirsi veramente confusi, al pensiero che noi, non solo pensiamo tanto poco alla salvezza dell'anima, ma in più ci esponiamo continuamente e volontariamente a gravi pericoli.
Imitiamo l'impegno della Madonna per i problemi dell'anima, mettiamoci sotto la sua protezione, per poter meglio sperare nella salvezza finale. Affrontiamo senza timori le difficoltà, le seduzioni di una vita facile, l'urto delle passioni. L'impegno serio e continuo della Madonna ci dovrebbe incoraggiare a preoccuparci attivamente della salvezza della nostra anima.
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2023-05-01 09:54:40 IL MESE DI MARIA

PRIMO MAGGIO

Perché far bene il mese di maggio

1. Abbiamo tutti bisogno di Maria per arrivare alla salvezza. Chi è riuscito finora a conservare la grazia di Dio, deve difenderla incessantemente da ogni sorta di pericoli. Sono molti i casi di persone, forse più rette di noi, che a un certo punto si sono smarrite e non sono state più capaci di riprendersi. Chi ha avuto la forza di pentirsi davvero del male commesso in passato, sa che è difficile perseverare nel bene. Chi si abbandona al male, ha un gran bisogno di Maria per cambiare vita. Può darsi che più di una volta abbiamo deciso di condurre una vita veramente cristiana, senza essere mai riusciti a realizzare i nostri buoni propositi. Se non fosse stato per Maria, forse, ora non saremmo capaci neppure di tentare un'altra volta.
2. Questo mese è un'occasione per metterci tutti sotto la protezione di Maria, che ci aiuterà a raggiungere la salvezza. Una madre così tenera come la Madonna, ascolterà senza dubbio le suppliche di un figlio tanto devoto. Noi sappiamo che tante volte è bastata una preghiera o un sacrificio per indurla a mostrarsi pietosa verso persone colpevoli delle peggiori malvagità. Si può quindi essere sicuri che sarà tanto generosa verso chi, con amore, le dedica un mese dell'anno.
3. Dobbiamo stare attenti a non perdere o sprecare questa grazia; a non smettere pochi giorni dopo l'inizio. Potrebbe essere l'ultima occasione che Dio ci offre per ritrovare la sua amicizia. Potrebbe darsi che ad essa sia legata la grazia della perseveranza finale. Nessuno può sapere se questo mese sarà l'ultimo della propria vita. Al momento dell'incontro con nostro Signore, sarebbe ben triste pensare che potevamo ottenere una protezione così potente e non l'abbiamo fatto. È il caso di pensarci seriamente.

Onoriamo quindi e amiamo Maria, e ravviviamo il nostro affetto verso di lei in questo mese di maggio. A noi che abbiamo bisogno di tante grazie per il nostro corpo e per la nostra anima; a noi che siamo provati dal dolore e dalla sofferenza; a noi che siamo tanto esposti a tentazioni di ogni sorta, provenienti dal di dentro e dal di fuori di noi, è tanto caro il ritorno del mese dedicato a Maria! La Madonna concede grazie con abbondanza, asciuga le lacrime di chi piange, calma i dolori di chi soffre, consola gli afflitti, aiuta i bisognosi, viene incontro ai peccatori, ascolta le preghiere di chi l'invoca con fede e amore.
In questi giorni preziosi, la Madonna chiama tutti attorno a sé, perché vuole aiutare, proteggere, salvare tutti. Andiamo da lei, avviciniamoci alle chiese a lei dedicate, e soprattutto onoriamola con la serietà della vita, con la frequenza ai sacramenti, con la pratica delle virtù cristiane. In questi giorni, mostriamoci figli devoti della nostra Madre celeste: così potremo sperimentare l'efficacia della sua protezione.
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2023-05-01 07:46:04 Da ciò si vede come il messaggio cristiano, lungi dal distogliere gli uomini dal compito di edificare il mondo o dall'incitarli a disinteressarsi del bene dei propri simili, li impegna piuttosto a tutto ciò con un obbligo ancora più pressante. »
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2023-05-01 07:46:04 SAN GIUSEPPE LAVORATORE

Il 1° maggio, prima di diventare in Europa la “Festa del Lavoro”, fu per lungo tempo, alla fine del XIX secolo e all’inizio del XX, una giornata di rivendicazioni e spesso di lotte per la promozione della classe lavoratrice.

A questo richiamo non poteva rimanere insensibile la Chiesa, che i papi Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti) e Leone XIII (Gioacchino Pecci) col loro magistero via via aprivano ai problemi del mondo del lavoro.

Il Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli) istituì questa memoria liturgica, per dare una dimensione cristiana a questo giorno, mettendola sotto il patrocinio di S. Giuseppe lavoratore (1955). « Ogni lavoro - aveva detto già nel radiomessaggio natalizio del 1942 - possiede una dignità inalienabile, e in pari tempo un intimo legame col perfezionamento della persona: nobile dignità e prerogativa, cui in verun modo non avviliscono la fatica e il peso che sono da sopportarsi come effetto del peccato originale, in obbedienza e commissione alla volontà di Dio». Cristo stesso ha voluto essere lavoratore manuale, trascorrendo gran parte della vita nella bottega di Giuseppe, il santo dalle mani callose, il carpentiere di Nazaret.

Per sottolineare la nobiltà del lavoro la Chiesa propone alla nostra meditazione S. Giuseppe artigiano. La festa odierna sostituisce quella del Patrocinio di S. Giuseppe sulla Chiesa universale, prescritta nel 1847 da Pio IX.

Il Venerabile Pio XII e San Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli) resero omaggio a questo esemplare maestro di vita cristiana, all'uomo laborioso, onesto, fedele alla parola di Dio, obbediente, virtù che il Vangelo sintetizza con due parole: « uomo giusto ». « I proletari e gli operai - scriveva Leone XIII, il papa della “Rerum novarum” - hanno come diritto speciale a ricorrere a S. Giuseppe e a proporsi la sua imitazione. Giuseppe infatti, di stirpe regale, unito in matrimonio con la più grande e la più santa delle donne, considerato come il padre del Figlio di Dio, passa ciò nonostante la sua vita a lavorare e chiede al suo lavoro di artigiano tutto ciò che è necessario al mantenimento della famiglia ».

Dalla Costituzione pastorale Gaudium et Spes (4,34) del Concilio ecumenico Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo.

« Per i credenti una cosa è certa: considerata in se stessa, l'attività umana individuale e collettiva, ossia quell'ingente sforzo col quale gli uomini nel corso dei secoli cercano di migliorare le proprie condizioni di vita, corrisponde alle intenzioni di Dio.

L'uomo infatti, creato ad immagine di Dio, ha ricevuto il comando di sottomettere a sé la terra con tutto quanto essa contiene, e di governare il mondo nella giustizia e nella santità, e così pure di riferire a Dio il proprio essere e l'universo intero, riconoscendo in lui il Creatore di tutte le cose; in modo che, nella subordinazione di tutta la realtà all'uomo, sia glorificato il nome di Dio su tutta la terra. Ciò vale anche per gli ordinari lavori quotidiani.

Gli uomini e le donne, infatti, che per procurarsi il sostentamento per sé e per la famiglia esercitano il proprio lavoro in modo tale da prestare anche conveniente servizio alla società, possono a buon diritto ritenere che con il loro lavoro essi prolungano l'opera del Creatore, si rendono utili ai propri fratelli e donano un contributo personale alla realizzazione del piano provvidenziale di Dio nella storia. I cristiani, dunque, non si sognano nemmeno di contrapporre i prodotti dell'ingegno e del coraggio dell'uomo alla potenza di Dio, quasi che la creatura razionale sia rivale del Creatore; al contrario, sono persuasi piuttosto che le vittorie dell'umanità sono segno della grandezza di Dio e frutto del suo ineffabile disegno. Ma quanto più cresce la potenza degli uomini, tanto più si estende e si allarga la loro responsabilità, sia individuale che collettiva.
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2023-04-30 08:47:16 SALMO 23
IL SIGNORE È IL MIO PASTORE

1 Salmo. Di Davide.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.

2 Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.

3 Rinfranca l'anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.

4 Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

5 Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

6 Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
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