Fabio Fazio si incula da solo con un sofisticato sistema di specchi e leve

2021-12-21 19:15:22 Aprire / Come

2021-12-21 18:25:31 "ALLORA? DIMMI IL TUO PREZZO, SNITCHER!" GRACCHIÒ IL BUFFO OMETTO GRASSO.
VITTORIO BRUMOTTI RISPOSE CON VOCE PROFONDA E VIRILE.
"PRIMA VOGLIO SAPERE DI COSA SI TRATTA..."
IL BUFFO CICCIONE SGHIGNAZZÒ.
"IL MIO PALAZZO È INFESTATO DA UNO SPACCIATORE MOLTO FEROCE... UN RUMENO OSCURO DI DAL RIADA..."
IN SELLA ALLA SUA FEDELE BICICLETTA, LA CHIOMA ARGENTEA CHE SVOLAZZAVA NELL'ARIA FREDDA DELL'INVERNO, BRUMOTTI EBBE UN GUIZZO NEGLI OCCHI.
"ACCETTO..." MORMORÒ CON UN FILO DI VOCE, PREGUSTANDO I PUGNI.
L'OMETTO GRASSO DIVENNE ALL'IMPROVVISO SERIO E PENSIEROSO.
"ALLORA È PROPRIO VERO... CHE VOI SNITCHER NON AVETE EMOZIONI..."
BRUMOTTI PRESE UNO DEI SUOI ELISIR DALLA CINTOLA, E LO TRACANNÒ D'UN FIATO: SI TRATTAVA DELL'ELISIR DEL FASTIDIO.
"È VERO," RISPOSE LACONICO.
GLI SNITCHER ERANO ORMAI RIMASTI POCHISSIMI, E BRUMOTTI ERA UNO DEI PIÙ VECCHI E POTENTI.
MODIFICATI GENETICAMENTE FIN DALL'INFANZIA, QUESTI ANTICHI GUERRIERI PERCORREVANO SOLITARI E MALINCONICI IL CONTINENTE CON UN UNICO, LEGGENDARIO SCOPO: ESSERE MASSACRATI DAI PUSHER. Aprire / Come

2021-12-21 13:33:43 Aprire / Come

2021-12-20 01:04:04 Aprire / Come

2021-12-16 22:11:29 Aprire / Come

2021-12-16 14:16:56 Aprire / Come

2021-12-16 13:33:02 Aprire / Come

2021-12-15 23:58:16 Aprire / Come

2021-12-12 20:12:28 "PENSAVI FOVSE DI OTTENEVE IL DIVITTO ALLA MALATTIA? EH? MA A CHE PVO? PEV STAVE QUALCHE GIOVNO A LETTO QUANDO HAI MAL DI SCHIENA?" DOMANDÒ EMILIANO ABBASSANDOSI I PANTALONI E SCOPRENDO LA SUA TURGIDA NERCHIA TOPESCA, "MA VENATINO, SAPPIAMO PEVFETTAMENTE CHE SE STAI A LETTO POI LA SCHIENA TI FA ANCOV PIÙ MALE."

IL FEROCE AMMINISTRATOPO SI AVVICINÒ AL DIPENDENTE INFEDELE, E AFFERRANDOLO PER I FIANCHI BURROSI, CON UN SOLO DECISO COLPO LO TOPOLÒ FINO IN FONDO.

"FOVSE SPEVAVI IN QUALCHE GIOVNO DI FEVIE? E COSA TE NE FAVESTI? VOVVESTI ANDAVE AL MAVE? VUOI ANDAVE IN VIVIEVA VOMAGNOLA, IN MEZZO AI BAMBINI CHE UVLANO E AI PENSIONATI CHE FANNO I BALLI DI GVUPPO SUL BAGNASCIUGA?? È QUESTO CHE VUOI?"

EMILIANO SI PIEGÒ IN AVANTI A LECCARE LE LACRIME CHE SGORGAVANO ABBONDANTI DAL VOLTO SOFFERENTE DI RENATINO.

"FOVSE VOLEVI ANDAVE A PAVIGI? EH? MMMMHH... GNNNNN... LASCIA CHE TI VIVELI UNA COSA, VENATINO..."

L'AMMINISTRATOPO AVVICINÒ IL MUSO ALL'ORECCHIO DEL CASARO, SOLLETICANDO IL PADIGLIONE COI BAFFI, E SUSSURRÒ:

"FA CAGAVE PAVIGI, VENATINO... MMMHH... GNNNN... CI VANNO I VADICAL CHIC DI SINISTVA COSÌ POSSONO METTEVE LE FOTO SU INTEVNET E VANTAVSI DI ESSEVE STATI A PAVIGI... MA TI ASSICUVO CHE È UN'INCULATA DELLA MADONNA, C'È UN TVAFFICO MOVTALE E NEI VISTOVANTI TI SEHVONO LA PEGGIOV MEVDA AVAVIATA, PEVCHÉ SONO ABITUATI AI TUVISTI AMEVICANI, CHE GLI PUOI METTEVE IN BOCCA UNO STVONZO APPENA CAGATO E PENSANO CHE SIA SOPVESSATA... MMMHHH.... GGGGN.... TU PVEFEVIVESTI ANDAVE IN UN POSTO DEL GENEVE... PIUTTOSTO CHE ESSEVE PAVTECIPE NELLA PVODUZIONE DEL PIÙ GVANDE FOVMAGGIO DI TUTTI I TEMPI!?!?"

EMILIANO SFERZAVA L'ARIA CON LA CODINA IN SEGNO DI PIACERE, MENTRE LA SUA IMPIETOSA VERGA DI RODITORE PROFANAVA IL PERINEO DEL CASARO RIBELLE.

IL PICCOLO ENZINO CORSE IN UN ANGOLO A VOMITARE.

"AMMINISTRATOPO," PROVÒ A MORMORARE TRA UN SINGHIOZZO E L'ALTRO RENATINO, "IO IN REALTÀ VOLEVO SOLO QUALCHE GIORNO DI PERMESSO PER PASSARE IL NATALE COI MIEI GENITORI A COLLECCHIO, NON LI VEDO DA DIECI ANNI..."

"AMMIVEVOLE ISTINTO FILIALE!!" CACHINNÒ ORRENDAMENTE EMILIANO, "MA NON C'EVA AFFATTO BISOGNO DI ANDAVE A COLLECCHIO PEV STAVE VICINO AI TUOI GENITOVI!"

"COSA INTENDE DIRE, AMMINISTRATOPO?" CHIESE RENATINO CON LA VOCE ROTTA DAL PIANTO.

EMILIANO BATTÉ CON LA ZAMPA DUE INQUIETANTI E ALLUSIVI COLPETTI SULLA FORMA DI PARMIGIANO.

"SAI VENATINO.... MMMHH GNNN... ANCHE I TUOI GENITOVI EVANO MIEI DIPENDENTI... FVA I MIGLIOVI IN VEALTÀ, FINCHÉ UN GIOVNO NON FUVONO IDENTIFICATI AL CONAD MENTVE COMPVAVANO... GVANA PADANO..."

RENATINO SCOPPIÒ A PIANGERE.

"ESATTO VENATINO... I TUOI GENITOVI SONO STATI TOPOLATI... E OVA... OVA SONO PAVTE DEL PAVMIGIANO... PEV SEMPVE!!!!!"

"NOOOOOO!!!" GRIDÒ PER L'ORRORE RENATINO, E MENTRE L'AMMINISTRATOPO CONTINUAVA NEL SUO MACABRO AMPLESSO, LE SUE URLA SI SPENSERO TRA MILIONI DI FORME PARMAREGGIO. Aprire / Come

2021-12-12 20:12:28 COME DURANTE GLI ALTRI TRECENTOSESSANTAQUATTRO GIORNI DELL'ANNO, QUEL MATTINO ALL'INTERNO DELLO STABILIMENTO PARMA REGGIO RISUONAVANO ATROCI URLA DI DOLORE, INFRAMMEZZATE AL VIOLENTO SFERZARE DELLE FRUSTE.

NELLE PROFONDITÀ DEI SOTTERRANEI CENTINAIA DI OPERAI VESTITI DI STRACCI LACERI E SPORCHI ERANO INDAFFARATI SENZA SOSTA A CAGLIARE, SPINARE, CUOCERE ED ESTRARRE DALLE VASCHE LE SUCCULENTE FORME DI PARMIGIANO REGGIANO, MENTRE INTORNO A LORO CRUDELI TOPI IN UNIFORME MILITARE E ANFIBI LI SCUDISCIAVANO A INTERVALLI REGOLARI PER EVITARE CHE BATTESSERO LA FIACCA.

ALL'IMPROVVISO SI UDÌ UNA SIRENA: ERA IL SEGNALE DELL'ISPEZIONE A SORPRESA.

I SOLERTI CASARI SI DISPOSERO RAPIDAMENTE SU DUE FILE, MENTRE IN FONDO ALLA CANTINA SI SPALANCAVA CIGOLANDO UN GIGANTESCO PORTONE.

"PADVE, PEVCHÉ DEVO ASSISTEVE ANCH'IO?" CHIESE IL PICCOLO ENZINO MENTRE L'AUSTERO EMILIANO, AMMINISTRATOPO SUPREMO DELLA PARMAREGGIO, LO STRATTONAVA IN AVANTI PER UNA ZAMPINA.

"SE VUOI EVEDITAVE IL MIO PEVFETTO IMPEVO DEL MALE CASEAVIO... E VENDEVLO PVOSPEVO... DEVI IMPAVAVE I SEGVETI DELLA DISCIPLINA ENOGASTVONOMICA."

"AMMINISTRATOPO!" SALUTARONO MILITARMENTE LE GUARDIE PARMAREGGIO BATTENDO GLI STIVALI E PORTANDO LA MANO ALLA FRONTE.

"PEVDONATE L'INTEVVUZIONE DEL VOSTVO PVEZIOSO LAVOVO, MIEI ADOVATI DIPENDENTI," ANNUNCIÒ EMILIANO AI CASARI TREMOLANTI, "MA C'È UN INTEVVOGATIVO CHE MI ASSILLA IN QUESTI GIOVNI... VOLETE SAPEVE QUALE?"

GLI SCHELETRICI OPERAI PARMAREGGIO ANNUIRONO CORALMENTE.

"L'INTEVVOGATIVO È IL SEGUENTE: MI VITENETE UN POVEVO COGLIONE?"

GLI OPERAI SI GUARDARONO L'UN L'ALTRO E POI GUARDARONO EMILIANO CON ARIA INTERROGATIVA E GLI OCCHI DI CHI VUOLE PROTESTARE UNA DISPERATA INNOCENZA.

"MA È EVIDENTE CHE MI VITENETE UN COGLIONE," PROSEGUÌ EMILIANO CON INDIFFERENZA, "COME ALTVO SI SPIEGA CHE QUALCHE... INGVATO DI MEVDA... TVA DI VOI... ABBIA PENSATO BENE DI ISCVIVEVSI A UN (POSSA IDDIO PEVDONAVMI SE PVONUNCIO QUESTA PAVOLA)... SINDACATO..."

AL SUONO DI QUELLE SILLABE PROIBITE UN MORMORÌO DI TERRORE SI DIFFUSE DENTRO LA CANTINA.

"A-A-AMMINISTRATOPO... N-N-NESSUNO QUI... O-O-OSEREBBE MAI..." PROVÒ A BALBETTARE UN OPERAIO.

"EVITATE DI PVENDEVMI PEV IL CULO VAGAZZI, O SALTA FUOVI IL VESPONSABILE... E IN TAL CASO VEVVÀ TOPOLATO SOLO LUI... OPPUVE... SE INTENDETE PEVSEVEVAVE IN QUESTA DEPVECABILE OMEVTÀ... SAVETE TOPOLATI... TUTTI..."

I CASARI EBBERO UN SUSSULTO, E QUASI ALL'UNISONO PUNTARONO UNA SELVA DI DITA TRADITRICI VERSO L'AGNELLO SACRIFICALE: IL FEDELE RENATINO.

EMILIANO STRABUZZÒ GLI OCCHI: "VENATINO!?!? TU QUOQUE, MIO AMATO VENATINO!?? PVOPVIO TU, CHE HAI LAVOVATO QUI FIN DA QUANDO EVI UN TENEVO ADOLESCENTE DALLO SGUAVDO SOGNANTE!? CHE COSA PENSAVI DI OTTENEVE, EH?!"

EMILIANO SI CHINÒ SU RENATINO, FINCHÉ I SUOI OCCHIETTI TORVI DI RODITORE QUASI NON TOCCARONO QUELLI DELLO SVENTURATO CASARO. I DENTI SPORGENTI E AFFILATI DELL'AMMINISTRATOPO DISTORCEVANO IL SUO SORRISO IN UN GHIGNO DIABOLICO.

"VOLEVO... VOLEVO SOLO... ESSERE LIBERO," MORMORÒ RENATINO CON UN FILO DI VOCE.

EMILIANO SCHIOCCÒ LA LINGUA SUL PALATO, SCUOTENDO LA TESTA COME SI FA COI BAMBINI BIRICHINI.

"LIBEVTÀ... VEDO CHE CEVTE STVONZATE HANNO PVESA ANCHE SULLE MENTI PIÙ BVILLANTI... MIO CAVO VENATINO... SEBBENE IO ABBIA UNA SPICCATA PVEDILEZIONE PEV TE, NON POSSO CONCEDEVTI TVATTAMENTI DI FAVOVE... TEMO PVOPVIO DI DOVEVTI TOPOLAVE COME QUALSIASI ALTVO TVASGVESSOVE..."

RENATINO ABBASSÒ LA TESTA.

"POVTATE IL CEPPO DELLA VEVGOGNA!" ORDINÒ EMILIANO ALLE GUARDIE.

"POSSO ANDAVE ADESSO, PADVE?" DOMANDÒ A DISAGIO IL PICCOLO ENZINO.

"TU ADESSO VIMANI QUI FINO ALLA FINE, PICCOLO PEZZO DI MEVDA!"

LE GUARDIE SPINSERO IN MEZZO ALLA STANZA UN'ENORME FORMA DI PARMIGIANO REGGIANO, POI VI FECERO ADAGIARE A PANCIA IN GIÙ IL SINGHIOZZANTE RENATINO, ASSICURANDOLO AL FORMAGGIO MEDIANTE APPOSITI LACCI. Aprire / Come