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«A quel tempo l'Onorato dal Mondo, desiderando ribadire le sue | Nam Myoho Renge Kyo

«A quel tempo l'Onorato dal Mondo, desiderando ribadire le sue parole, si espresse in versi dicendo: «Il bodhisattva deve sempre compiacersi di predicare la Legge in modo pacato. Su un terreno puro e pulito stenda la sua stuoia, unga il suo corpo d'olio, lavi via la polvere e le impurità, indossi una veste nuova e pulita e si purifichi sia internamente sia esternamente. Sedendo confortevolmente sul seggio del Dharma, predichi la Legge secondo le domande. Se vi fossero dei monaci o delle monache, dei laici, delle laiche, sovrani e principi, ufficiali, gentiluomini e persone comuni, egli predichi per loro con espressione dolce le dottrine sottili e meravigliose. Se gli vengono poste domande difficili, risponda in accordo con le dottrine, si avvalga di cause e condizioni, similitudini e parabole per predicare e compiere le distinzioni; tramite questi espedienti farà sì che gli ascoltatori anelino all'illuminazione, accrescano a poco a poco i loro meriti ed entrino nella via del Budda. Rimuova da sé ogni idea di pigrizia, tutti i pensieri di negligenza e comodità, si liberi da preoccupazioni e affanni e predichi la Legge con mente compassionevole. Esponga costantemente, giorno e notte, l'insegnamento della via suprema, e, utilizzando varie cause e condizioni, innumerevoli similitudini e parabole, lo riveli agli esseri viventi così che provino gioia. Le vesti e il giaciglio, il cibo, le bevande, le medicine, rispetto a queste cose non nutra aspettative, ma concentri la sua mente sulle ragioni per cui predica la Legge: il desiderio di conseguire la via del Budda e di far sì che i membri dell'assemblea facciano altrettanto. Ciò recherà loro un grande profitto, un'offerta di pace».
Da “Il Sutra del Loto” (cap. XIV. Pratiche pacifiche)

«Applicarsi con diligenza giorno e notte: questo è sempre stato il modo di ricercare la via del Budda».
Dalla “Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin” (cap. 14. Pratiche pacifiche)

«Io medito giorno e notte sulle importanti dottrine e, ora per ora, momento per momento, assaporo il principio che ci permette di conseguire la Buddità. E poiché trascorro il tempo in questo modo, anche se passano mesi e anni, il tempo non mi sembra lungo e le ore trascorse non mi sembrano molte. È come nell’episodio descritto nel sutra, in cui i due Budda Shakyamuni e Molti Tesori, seduti fianco a fianco nella torre preziosa, annuirono approvando i meravigliosi princìpi del Sutra del Loto e, sebbene trascorressero cinquanta piccoli kalpa, grazie ai poteri sovrannaturali del Budda, alla grande folla ivi adunata parvero non più di mezza giornata».
Dal Gosho “Risposta a Sairen-bo” (RSND, vol. I)

«Una persona che è in grado di accettare e sostenere questo sutra, allo stesso modo, è la prima fra tutti gli esseri viventi». Questa frase di ventidue caratteri è il cuore dell’intero sutra, è l’occhio di tutti gli esseri viventi. Il significato della frase è che il devoto del Sutra del Loto è come il sole e la luna, come il grande re Brahma, come il Budda, mentre i devoti del Sutra di Mahavairochana sono come le stelle, come i fiumi o come le persone comuni. Perciò la persona che in questo mondo abbraccia il Sutra del Loto, uomo o donna, monaco o monaca senza distinzione, è considerata dal Budda come il signore di tutti gli esseri viventi ed è rispettata da Brahma e Shakra. Pensando a questo, la mia gioia è indescrivibile».
Dal Gosho “L’unità di marito e moglie” (RSND, vol. I)