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Nam Myoho Renge Kyo

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Indirizzo del canale: @nammyohorengekyo
Categorie: Educazione
Lingua: Italiano
Abbonati: 186
Descrizione dal canale

Nam Myōhō Renge Kyō
Nichiren Daishonin
(Zeshō-bō Renchō)
Canale dedicato al Buddismo di Nichiren Daishonin. Vengono pubblicati estratti dal Sutra del Loto, dai Gosho e dalla Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden).
zennichi.maro@yahoo.com

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Gli ultimi messaggi

2022-06-23 07:31:01 «In un passato lontano tanti kalpa quanti i granelli di polvere di innumerevoli sistemi maggiori di mondi, il Tathagata Shakyamuni, che allora era una persona comune, giunse a comprendere che il suo corpo era composto dagli elementi di terra, acqua, fuoco, vento e spazio vuoto e, avendolo compreso, ottenne immediatamente l’illuminazione. Dopo di che, allo scopo di istruire e convertire gli altri, apparve ripetutamente nel mondo, ripercorrendo il processo di raggiungere la via un’epoca dopo l’altra, e manifestando le otto fasi dell’esistenza di un Budda in un luogo dopo l’altro. In seguito nacque nel palazzo di un re, ottenne l’illuminazione sotto l’albero di bodhi e agli esseri viventi fece sembrare che avesse conseguito la Buddità per la prima volta. Nei quarant’anni e più che seguirono, espose vari insegnamenti con valore di espedienti, allo scopo di condurre e guidare gli esseri viventi. Dopo di che, scartò gli insegnamenti dei vari sutra che aveva usato come espedienti e predicò la dottrina corretta e diretta del Sutra del Loto della Legge meravigliosa, rivelando la verità dei semi dei cinque Tathagata di saggezza. In essa incluse i vari sutra predicati come espedienti nei quarantadue anni precedenti, arrotolandoli insieme per foggiare l’unico veicolo del Budda, chiamandolo la Legge che abbraccia tutte le persone in un tutto unico, la Legge che rappresenta l’illuminazione dell’individuo. Egli creò un documento onesto e veritiero che altri non potessero manomettere e vi affisse il proprio sigillo di autenticità. Quando il Budda Shakyamuni stava preparandosi a trasmettere questo documento tramandato dai Budda delle tre esistenze, carezzò sulla testa i numerosi bodhisattva di cui era colma l’aria sopra tremilatrecento decine di migliaia di milioni di nayuta di terre, e poi, indicando il tempo che aveva in mente, li esortò specificamente a esporre questa Legge per noi che viviamo oggi, gli esseri viventi dell’Ultimo giorno della Legge, e a usare il suddetto documento del Budda per affidare senza fallo la Legge a noi. Tre volte egli parlò, ripetendo attentamente ogni volta le stesse parole. E quando lo ebbe fatto, tutti i numerosi bodhisattva, senza eccezione, si piegarono chinando la testa e ripeterono le stesse parole per tre volte, e ognuno promise di onorare assolutamente le istruzioni del Budda. Con ciò il Budda, la mente ormai in pace, fece ritorno alla sua regale città di illuminazione originale. Usando le stesse parole della cerimonia in cui fu predicata la Legge dei Budda delle tre esistenze e il loro stesso modo di esporre la Legge, questo documento di trasferimento indica il periodo in cui la Legge dovrebbe essere trasmessa, l’Ultimo giorno della Legge; cioè, stabilisce che, nell’ultimo periodo di cinquecento anni, questo Sutra del Loto della Legge meravigliosa debba essere l’unico mezzo per conseguire la Buddità. Questo è indicato chiaramente nel documento che fu tramandato dai Budda delle tre esistenze».
Dal Gosho “La dichiarazione unanime dei Budda delle tre esistenze sulla classificazione degli insegnamenti e su quali di questi devono essere abbandonati e quali devono essere adottati” (RSND, vol. II)
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2022-06-23 07:31:01 «A quel tempo il Budda Shakyamuni si alzò dal suo trono del Dharma e, manifestando i suoi poteri sovrannaturali, posò la mano destra sul capo degli innumerevoli bodhisattva e mahasattva pronunciando queste parole: «Per innumerevoli centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni di asamkhya di kalpa ho praticato questa Legge dell'anuttara-samyak-sambodhi così difficile da conseguire. Ora l'affido a voi. Dovete propagare devotamente questa Legge e far sì che i suoi benefici si diffondano dappertutto». Per tre volte egli passò la mano sul capo dei bodhisattva e dei mahasattva pronunciando queste parole: «Per innumerevoli centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni di asamkhya di kalpa ho praticato questa Legge dell'anuttara-samyak-sambodhi così difficile da conseguire. Ora l'affido a voi. Dovete accettare, sostenere, leggere, recitare e propagare diffusamente questa Legge. così che ovunque tutti gli esseri viventi la odano e la comprendano. Perché? Perché il Tathagata è profondamente compassionevole e non risparmia la propria vita; perciò senza paura può concedere agli esseri viventi la saggezza del Budda, la saggezza del Tathagata, la sua saggezza che esiste di per sé. Il Tathagata è un grande dispensatore di doni per tutti gli esseri viventi. Da parte vostra dovete studiare e seguire la Legge del Tathagata, senza lesinare voi stessi».
Da “Il Sutra del Loto” (cap. XXII. Affidamento)

«L'affidamento accompagnato dai tre buffetti simbolizza che il Budda sta affidando loro le tre categorie di azione, cioè le azioni del corpo, della bocca e della mente; le tre verità, e la triplice contemplazione [in un'unica mente, o la realizzazione delle tre verità nella propria mente]».
Dalla “Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin” (cap. 22. Affidamento)
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2022-06-22 07:30:26 «Al di là di queste innumerevoli, illimitate centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni di asamkhya di mondi c'è una terra chiamata saha: vi risiede un Budda chiamato Shakyamuni. Ora egli sta predicando a beneficio dei bodhisattva e dei mahasattva un sutra del Grande Veicolo chiamato il Loto della Legge Meravigliosa, una Legge per istruire i bodhisattva, una Legge protetta e custodita nel cuore dai Budda. Dovete rallegrarvi dal profondo del cuore, rendere omaggio e fare offerte al Budda Shakyamuni!».
Da “Il Sutra del Loto” (cap. XXI. Poteri sovrannaturali del Tathagata)

«I bodhisattva dell'insegnamento originale che adoperano il potere di grande sopportazione per proclamare e propagare Nam-myoho-renge-kyo sono conosciuti come saha. La sopportazione è la Terra della Luce eternamente tranquilla. La mente che sopporta è chiamata Budda Shakyamuni. Saha significa un mondo in cui si esercita la sopportazione e si impara a resistere».
Dalla “Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin” (cap. 21. Poteri sovrannaturali del Tathagata)

«Se anche chi ha eliminato tutte le illusioni e i desideri ne conserva qualche residuo, quanti di più ne conserveranno le persone ordinarie? Tuttavia il Tathagata Shakyamuni è entrato in questo mondo di saha con il titolo di Colui che Sa Sopportare perché non rimprovera gli esseri umani per le loro offese, ma mostra una grande tolleranza».
Dal Gosho “Il Maestro del Tripitaka Shan-wu-wei” (RSND, vol. I)

«Quando il Budda raggiunse la via, all’età di trent’anni, prese possesso del mondo di saha strappandolo al grande re celeste Brahma e al re demone del sesto cielo. Nei sutra precedenti e nell’insegnamento transitorio del Sutra del Loto egli aveva chiamato le regioni delle dieci direzioni “terre pure” e il mondo presente “terra impura”. Ma ora nel capitolo “Durata della vita” rovescia tutto questo rivelando che questo mondo è la vera terra e che le cosiddette “terre pure” delle dieci direzioni sono terre impure, nient’altro che terre provvisorie».
Dal Gosho “L’apertura degli occhi”, seconda parte (RSND, vol. I)

«Questo mondo di saha è una terra in cui si raggiunge la via attraverso la facoltà dell’udito e, come ho osservato in precedenza, [il Gran Maestro Miao-lo afferma]: «Sappiate che nella nostra vita e nel suo ambiente in un singolo istante vi sono tremila regni». È chiaro allora che i corpi di tutti gli esseri viventi comprendono i cento mondi, i mille fattori e i tremila regni. Perciò gli esseri viventi le cui orecchie vengono toccate dal daimoku sono esseri viventi che acquisteranno meriti».
Dal Gosho “La dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita” (RSND, vol. II)
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2022-06-21 07:31:26 «A quel tempo vi era un bodhisattva, il monaco chiamato Mai Sprezzante. Ora, Dotato di Grande Autorità, per quale ragione si chiamava Mai Sprezzante? Questo monaco, qualsiasi persona gli capitasse di incontrare, fosse un monaco, una monaca, un laico o una laica, si inchinava rispettosamente davanti a tutti costoro e pronunciava parole di lode, dicendo: «Nutro per voi un profondo rispetto; non oserei mai trattarvi con disprezzo o arroganza. Perché? Perché voi tutti state praticando la via del bodhisattva e conseguirete certamente la Buddità». Questo monaco non si dedicava a leggere o a declamare le scritture, ma se ne andava in giro semplicemente inchinandosi davanti alla gente. Se gli accadeva di vedere da lontano persone appartenenti alle quattro categorie di credenti, si avvicinava di proposito, si inchinava e li lodava dicendo: «Non oserei mai disprezzarvi, perché voi tutti conseguirete certamente la Buddità!»
Da "Il Sutra del Loto" (cap. XX. Il bodhisattva Mai Sprezzante)

«La parola "inchinarsi" significa giungere le palme delle mani in segno di rispetto. Giungere le palme delle mani rappresenta il Sutra del Loto. Rappresenta cioè il principio dei tremila regni in un singolo istante di vita. È per questo che il testo dice che questo monaco «non si dedicava a leggere o a declamare le scritture, ma se ne andava in giro semplicemente inchinandosi davanti alla gente».
Dalla "Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin" (cap. 20. Il bodhisattva Mai Sprezzante)

«Coloro che aderiscono allo Hinayana rifiutano il Mahayana, e coloro che abbracciano gli insegnamenti provvisori attaccano il vero insegnamento, fino al punto che il paese è infestato da persone che offendono la Legge. Coloro che cadono nei cattivi sentieri a causa della loro pratica errata del Buddismo sono più numerosi dei granelli di polvere della terra, mentre coloro che raggiungono la via del Budda mediante la pratica dell’insegnamento corretto sono meno del terriccio che può stare su un’unghia. In un’epoca simile, gli dèi celesti e le divinità benevolenti abbandonano il paese e rimangono solo gli esseri celesti malvagi e i demoni malvagi, che si impossessano della mente e del corpo del sovrano, dei sudditi, dei monaci e delle monache e li spingono a maledire, disprezzare e diffamare il devoto del Sutra del Loto. Se tuttavia, nell’epoca seguente alla morte del Budda, una persona rinuncia ai propri attaccamenti ai quattro gusti e ai tre insegnamenti e si converte alla fede nel Sutra del Loto, che è il vero Mahayana, gli dèi celesti, le divinità benevolenti e i bodhisattva numerosi come i granelli di polvere di mille mondi che emersero dalla terra, lo proteggeranno come il devoto del Sutra del Loto. Sotto la loro protezione egli [istituirà e] diffonderà ampiamente in tutto Jambudvipa l’oggetto di culto dell’insegnamento originale, cioè i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo. Accadde lo stesso al Bodhisattva Mai Sprezzante che visse nel Medio giorno della Legge del Budda Re Suono Maestoso. Egli propagò ampiamente nella sua terra l’insegnamento di ventiquattro caratteri che comincia con «nutro per voi un profondo rispetto», e fu attaccato con bastoni di legno dall’intera popolazione. I ventiquattro caratteri di Mai Sprezzante e i cinque caratteri di Nichiren differiscono a parole, ma lo spirito è lo stesso».
Dal Gosho “Sulla profezia del Budda” (RSND, vol. I)
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2022-06-20 07:30:25 «A quel tempo il Budda disse al bodhisattva e mahasattva Diligenza Costante: «Se uomini o donne devoti accettano e sostengono questo Sutra del Loto, se lo leggono, lo recitano, lo spiegano e lo predicano o lo trascrivono, tali persone otterranno gli ottocento benefici dell'occhio, i milleduecento benefici dell'orecchio, gli ottocento benefici del naso, i milleduecento benefici della lingua, gli ottocento benefici del corpo e milleduecento benefici della mente. Grazie a questi benefici adorneranno i sei organi di senso rendendoli puri».
Da "Il Sutra del Loto" (cap. XIX. I benefici del maestro della Legge)

«Il Tathagata eternamente dotato dei tre corpi, la durata della sua vita, le distinzioni dei benefici, i benefici di chi risponde con gioia, questi sono tutti argomenti che concernono la propria persona. Perciò i sei organi di senso che si ricevono al momento della nascita dal proprio padre e dalla propria madre sono tutti limpidi e puri e operano liberamente e senza ostacoli» [...] «Quando per mezzo di questi sei organi di senso si vede, si ascolta, si realizza e si comprende Nam-myoho-renge-kyo, allora si riconoscerà che questi sei organi di senso sono sempre esistiti e sono stati fin dal principio limpidi e puri».
Dalla "Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin" (cap. 19. I benefici del maestro della Legge)

«Nel suo commentario Nan-yüeh afferma: «Tutti gli esseri viventi sono dotati del deposito del corpo del Dharma e perciò non sono in alcun modo differenti dal Budda». Per questo il Sutra del Loto dice: «I puri e comuni occhi, orecchi, naso, lingua, corpo e mente ricevuti alla nascita dai genitori, sono anch’essi così». Nan-yüeh scrive inoltre: «Domanda: In quale sutra il Budda, parlando degli occhi e degli altri organi di senso, li definisce col nome di Tathagata? Risposta: Il Sutra della Grande assiduità afferma: “Gli esseri comuni e il Tathagata condividono un unico corpo del Dharma che, essendo incomparabilmente puro e mistico, viene chiamato Myoho-renge-kyo”». Questo passo appartiene a un sutra diverso da quello del Loto, ma poiché in seguito anche quest’ultimo espone la stessa cosa, è corretto citarlo qui. Se applichiamo alla nostra argomentazione il termine “condividono”, usato dal Sutra della Grande assiduità, possiamo affermare che coloro che condividono la fede nel Sutra del Loto sono entità del mistico sutra. Ma coloro che non la condividono, come i credenti Nembutsu, non sono entità del mistico sutra perché hanno già voltato le spalle alla loro natura di Budda, cioè al Tathagata dal corpo del Dharma. In sostanza, l’entità di Myoho-renge è il corpo fisico che i discepoli e i seguaci di Nichiren, che credono nel Sutra del Loto, hanno ricevuto dai loro genitori alla nascita. Queste persone che, scartando onestamente gli espedienti, hanno fede unicamente nel Sutra del Loto e recitano Nam-myoho-renge-kyo, trasformeranno i tre sentieri delle illusioni e desideri, del karma e della sofferenza nelle tre virtù del corpo del Dharma, della saggezza e dell’emancipazione. La triplice contemplazione e le tre verità si manifesteranno immediatamente nella loro mente e il luogo in cui vivono diventerà la Terra della Luce Eternamente Tranquilla».
Dal Gosho “L’entità della Legge mistica” (RSND, vol. I)
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2022-06-19 07:30:49 «Ajita, immagina una persona che si rivolga a un'altra dicendo: «Conosco un sutra che si chiama Sutra del Loto. Andiamo insieme ad Ascoltarlo». E immagina che l'altra persona, ricevuto l'invito, vada e ascolti il sutra anche per un solo momento. I meriti della prima persona saranno tali che quando rinascerà si troverà nello stesso luogo dei bodhisattva che hanno ottenuto le dharani. Svilupperà grandi facoltà e saggezza. Per cento, mille, diecimila ere non sarà muto. La sua bocca non emanerà cattivo odore» [...] «un aroma di fiori utpala esalerà continuamente dalla sua bocca».
Da “Il Sutra del Loto” (cap. XVIII. I benefici di chi risponde con gioia)

«La parola "alito" si riferisce al Daimoku» [...] «Il brano del capitolo Espedienti che recita «[Una Legge meravigliosa come questa è ... ] come la fioritura dell'udumbara» si riferisce al principio dei tremila regni in un singolo istante di vita. Si dovrebbe riflettere attentamente su ciò».
Dalla “Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin” (cap. 18. I benefici di chi risponde con gioia)

«Rafforza costantemente la tua fede e ricevi la protezione di Shakyamuni, di Molti Tesori e dei Budda delle dieci direzioni. Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non può esservi Buddismo. Devi non solo perseverare tu, ma anche insegnare agli altri. Sia la pratica che lo studio sorgono dalla fede. Insegna agli altri come meglio puoi, anche una sola frase o un solo verso».
Dal Gosho “Il vero aspetto di tutti i fenomeni” (RSND, vol. I)

«[...] il Gran Maestro Miao-lo, parlando delle persone che gioiscono all’udire le parole del sutra trasmesse attraverso una successione di cinquanta persone, afferma: «Probabilmente le persone si sbagliano su tale questione perché non comprendono quanto sia grande il beneficio che anche un principiante [nella pratica del Sutra del Loto] può ottenere. Esse ritengono che il beneficio sia riservato a chi è più avanzato nella pratica e disprezzano gli sforzi dei principianti. Perciò, il sutra qui dimostra il suo potere rivelando che la pratica è superficiale, ma il beneficio che ne risulta è assai profondo». Questo passo significa che il Budda temeva che chi non avesse capito correttamente il Sutra del Loto dicesse che era stato predicato unicamente per le persone sapienti e particolarmente abili e diligenti nella loro pratica religiosa, persone dalle capacità e dalla comprensione superiori. Perciò spiegò chiaramente che le persone ignoranti di quest’ultima epoca, quelle di capacità e comprensione inferiori, con il semplice atto superficiale di gioire all’udire il Sutra del Loto, potevano acquistare benefici maggiori di quelli dei grandi uomini e dei santi dalle capacità superiori che avevano praticato gli insegnamenti esposti nei sutra dei precedenti quarant’anni e più della vita di predicazione del Budda».
Dal Gosho “Sulla recitazione del daimoku del Sutra del Loto” (RSND, vol. II)
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2022-06-18 07:30:43 «A quel tempo il Budda disse al bodhisattva e mahasatvva Maitreya: «Ajita, gli esseri viventi che hanno udito che la durata della vita del Budda è tanto lunga e sono in grado di credere e comprendere ciò anche per un solo momento, otterranno benefici illimitati».
Da “Il Sutra del Loto” (cap. XVII. Distinzione dei benefici)

«Quest'unica parola "credere" significa credere nel principio che le persone comuni possono manifestare il loro stato originale com'è rivelato nel capitolo Durata della vita del Tathagata. E la parola "comprendere" significa comprendere che il Budda manifesta effettivamente il suo stato originale [com'è rivelato nel capitolo Durata della vita del Tathagata]».
Dalla “Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin” (cap. XVII. Distinzione dei benefici)

«Scrive Ching-hsi: «Anche un singolo istante di fede e comprensione è l’inizio della pratica dell’insegnamento originale». I quattro stadi della fede riguardano coloro che vivono al tempo del Budda e i cinque stadi della pratica coloro che vivono dopo la sua morte; il primo dei quattro stadi della fede consiste nel credere e comprendere il sutra anche solo per un istante e il primo dei cinque stadi della pratica consiste nel gioire udendo il Sutra del Loto. Questi due stadi sono lo scrigno dei tesori dei cento mondi, dei mille fattori e dei tremila regni in un singolo istante di vita; la porta dalla quale emergono tutti i Budda delle dieci direzioni e delle tre esistenze».
Dal Gosho “Sui quattro stadi della fede e i cinque stadi della pratica” (RSND, vol. I)
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2022-06-17 07:31:01 «Nel Sutra del Nirvana il Budda, parlando di ciò che sarebbe accaduto in futuro, dice: «A quel tempo i vari ladri prenderanno gli insegnamenti simili al ghee e li annacqueranno. E aggiungeranno così tanta acqua che gli insegnamenti paragonabili al latte fresco, alla panna e al ghee perderanno tutto il loro sapore». I sutra Agama dello Hinayana sono paragonabili al sapore del latte fresco. I sutra Corretti ed equi, come il Sutra della Grande raccolta, il Sutra di Amida, il Sutra dei Profondi segreti, il Sutra Lankavatara e il Sutra di Mahavairochana, sono paragonabili al sapore della panna. I sutra della Saggezza sono paragonabili al sapore del latte cagliato, il Sutra della Ghirlanda di fiori al sapore del burro e i sutra del Loto e del Nirvana al sapore del ghee. E, nonostante i sutra hinayana possano essere paragonati soltanto al sapore del latte fresco, se una persona li pratica come insegnò il Budda, come potrebbero non rappresentare una medicina di qualche genere? A maggior ragione dunque lo saranno i vari sutra mahayana e ancor di più il Sutra del Loto! Bisogna tener presente, però, che complessivamente ci sono stati 187 traduttori, i quali hanno portato a termine il compito di trasmettere i sutra dall’India alla Cina. A eccezione di un unico uomo, il Maestro del Tripitaka Kumarajiva, tutti gli altri 186 nelle loro traduzioni hanno annacquato il latte degli insegnamenti e mescolato veleno alla medicina. Ma i vari maestri e studiosi inesperti, che non se ne rendono conto, non capiscono nemmeno che, anche recitando l’intero corpo dei sutra o imparando a memoria le dodici suddivisioni delle scritture, difficilmente potrebbero sfuggire alle sofferenze di nascita e morte. Può sembrare che le preghiere offerte oggigiorno abbiano un qualche effetto, ma non si tratta del tipo di preghiere che possono essere comprese e accolte dalle divinità del cielo e della terra. In realtà è il demone del sesto cielo, con le sue schiere, a dare l’impressione che venga concessa protezione e che la dottrina stia avendo un effetto. E alla fine né le persone che offrono quelle preghiere né i loro sostenitori possono sperare di ottenere pace e tranquillità in questo modo. Sono paragonabili ai discepoli di un medico anziano che rubano la medicina che egli ha lasciato mescolata con il veleno, oppure ne vengono in possesso senza sapere bene come, e cercano di usarla per guarire una persona malata. Com’è possibile che così facendo le restituiscano la salute?».
Dal Gosho “Sul rimproverare Hachiman” (RSND, vol. II)
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2022-06-17 07:30:35 «[...] immaginate un bravo medico, saggio ed esperto, che sa preparare le medicine per curare qualsiasi malattia. Egli ha molti figli, forse dieci, venti o anche cento. Un giorno si reca lontano in un altro paese per occuparsi di certi affari. Dopo che si è allontanato, i figli bevono un veleno che li fa spasimare dal dolore e li fa cadere a terra agonizzanti. A quel tempo il padre torna a casa e scopre che i figli hanno bevuto il veleno. Alcuni sono completamente fuori di sé, mentre altri non lo sono. Vedendo il padre che è tornato da lontano, tutti i figli si rallegrano, si inginocchiano e lo implorano: «Quanto siamo felici che tu sia tornato sano e salvo. Siamo stati stupidi e per errore abbiamo bevuto del veleno. Ti preghiamo di curarci e di farci vivere ancora!». Il padre, vedendo i figli così sofferenti, segue varie ricette: raccoglie buone erbe medicinali, tutte perfette nel colore, nell'aroma e di sapore gradevole, le macina, le setaccia e le miscela insieme. Ne dà una dose ai figli dicendo loro: «Questa è una medicina molto efficace, perfetta nel colore, nell'aroma e di sapore gradevole. Prendetela e sarete presto guariti dai vostri dolori e liberi da qualsiasi malattia». I figli che non hanno perso il senno capiscono che si tratta di una buona medicina, sopraffina per colore e aroma, la prendono e guariscono subito dai loro mali. Coloro che invece non sono più in sé sono egualmente felici di vedere il padre che è tornato e lo implorano di curarli, ma quando viene data loro la medicina, rifiutano di prenderla. Perché? Perché il veleno è penetrato profondamente ed essi hanno perduto il senno. Così, benché la medicina sia di colore e aroma eccellenti, essi non credono che sia buona».
Da “Il Sutra del Loto” (cap. XVI. Durata della vita del Tathagata)

«"Qualche tipo" si riferisce a [il tipo somministrato da] i preti degli insegnamenti Nembutsu, Zen e della Vera parola, che offendono la Legge. "Veleno" si riferisce agli espedienti degli insegnamenti provvisori, cioè, qualcosa di diverso dalla buona medicina del Sutra del Loto. Perciò "i figli" diventano confusi e sconvolti. "Sconvolti" significa essere privati del respiro. Sono sconvolti perché mancano della forza vitale del capitolo Durata della vita del Tathagata. «Li fa cadere a terra agonizzanti» indica che essi cadono nell'inferno Avichi. Riguardo al brano sui figli che bevono il veleno, il commentario [Parole e frasi, volume nono] dice: «Credere e accettare le dottrine dei falsi maestri è definito "bere il veleno"». I figli rappresentano coloro che offendono la Legge, e il veleno che viene bevuto sono le dottrine provvisorie di Amida, Mahavairochana e simili. Ma ora quando Nichiren e i suoi seguaci recitano Nam-myoho-renge-kyo, essi non stanno bevendo il veleno».
Dalla “Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin” (cap. 16. Durata della vita del Tathagata)
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2022-06-16 07:30:39 «[...] in questo mio mondo di saha ci sono bodhisattva e mahasattva numerosi quanto le sabbie di sessantamila Gange, ciascuno con un seguito uguale alle sabbie di sessantamila Gange. Dopo la mia estinzione queste persone sapranno proteggere, leggere, recitare e predicare diffusamente questo sutra». Quando il Budda ebbe pronunciato queste parole, il suolo di migliaia di milioni di paesi del mondo di saha tremò e si aprì; nello stesso istante ne emersero innumerevoli migliaia, decine di migliaia, milioni di bodhisattva e mahasattva. I corpi di questi bodhisattva, di un colorito aureo, presentavano i trentadue segni e rifulgevano di un fulgore immenso. Fino ad allora avevano dimorato nello spazio vuoto al di sotto del mondo di saha, ma quando questi bodhisattva udirono la voce del Budda Shakyamuni, emersero dal basso».
Da “Il Sutra del Loto” (cap. XV. Emergere dalla terra)

«Questi bodhisattva emergono dalla terra della Legge meravigliosa, che è perciò la grande terra dei dieci mondi. Essi emergono e appaiono dalla Legge meravigliosa, e perciò gli esseri dei dieci mondi emergono tutti in questa maniera. Questi esseri viventi dei dieci mondi sono bodhisattva della Legge meravigliosa, e perciò sono tutti grandi esseri dotati di profonda benevolenza e compassione che arrecano beneficio con grande abbondanza a tutti gli esseri senzienti. Essi emergono dalla grande terra di renge, il loto, e perciò sia la grande terra dei dieci mondi sia i bodhisattva che emergono da essa sono sempre stati fin dal principio limpidi e puri».
Dalla “Raccolta degli insegnamenti orali (Ongi kuden) di Nichiren Daishonin” (cap. 15. Emergere dalla terra)

«Questi grandi bodhisattva [che emersero dalla terra] sono particolarmente adatti a recare beneficio alle persone dell’Ultimo giorno della Legge, come pesci che si sentono a casa nell’acqua o uccelli che si muovono liberamente nel cielo. Quando le persone dell’epoca corrotta e malvagia incontrano questi grandi bodhisattva, in loro viene piantato il seme della Buddità, proprio come un pezzo di cristallo genera acqua se viene esposto alla luce della luna o un pavone viene fecondato udendo il suono del tuono. Come dice T’ien-t’ai: «Proprio come tutte le centinaia di fiumi sfociano nel mare, il legame [con questi bodhisattva] porta a rinascere in loro compagnia».
Dal Gosho “Le cinque guide per la propagazione” (RSND, vol. II)
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