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RABBIA Dal sondaggio emerge che la seconda emozione disturban | Mindfulness Free šŸŒ± di viveremindful.it

RABBIA

Dal sondaggio emerge che la seconda emozione disturbante prevalente eā€™ la RABBIA.

La rabbia, ovviamente, puĆ² essere un'emozione talvolta utile!

Infatti, eā€™ quellā€™emozione primordiale di difesa che ci permette di far valere i nostri diritti o quelli degli altri e favorisce lā€™affermazione di noi come persone inserite in un contesto sociale. Ma interiorizzare troppa rabbia, per troppo tempo, puĆ² essere davvero corrosivo (pensa all'ipertensione, a infiammazioni o infezioni, malattie cardiache, ictus etc).

Possiamo impedire alla rabbia di consumarci? Ci sono molte alternative: dipende anche dalla intensita' della rabbia e quanto frequentemente emerge in noi. Nel caso in cui vogliamo non essere sopraffatti dallā€™emozione o liberarcene velocemente la mindfulness eā€™ davvero dā€™aiuto, mentre nei casi piuā€™ complessi consiglio sempre la terapia professionale.

La mindfulness cosa ci dice riguardo alla rabbia?

Come per tutto il resto, ci chiede di prenderne consapevolezza, di metterci in ascolto e di provare a stare con lā€™emozione.

Spesso potremmo scoprire di essere arrabbiati per un qualcosa ma in realtaā€™ eā€™ celata una rabbia pregressa.

Stare con la propria aggressivitaā€™ e accoglierla respiro dopo respiro eā€™ il primo passo per gestirla percheā€™ in questo modo evitiamo che essa prenda il sopravvento.

Una delle conseguenze spiacevoli della rabbia eā€™ quando appunto essa prende il sopravvento e diciamo / facciamo cose che in fondo non avremmo voluto fare.

Ascoltarsi e interrogarsi sulle origini della propria rabbia eā€™ certamente utile perche ci porta a gestire le comunicazioni con chi suscita in noi una reazione violenza.

Ci piace pensare che siamo persone perbene e nel giusto, che se ci riempiamo di rabbia ĆØ tutta colpa dellā€™altra persona, ma le cose non stanno esattamente cosƬ. Il nostro interlocutore (come ad esempio il capo, il collega, il cliente, il famigliare, lā€™amico, il fornitore, lo sconosciuto o il partner ) puĆ² anche avere detto o fatto qualcosa di molto sbagliato, ma i responsabili dei nostri pensieri e delle nostre azioni siamo noi. Non gli altri. E quando lasciamo che la nostra mente si riempia di parole distruttive, svalutanti, ciniche o vendicative, ĆØ perchĆ© stiamo cercando di evitare di sentire il disagio sottostante.

Poiche eā€™ sempre molto difficile gestire il momento della rabbia nellā€™istante in cui essa emerge, cioā€™ che raccomando generalmente eā€™ ricordarci di respirare e, ove possiamo, tacere o rimandare la discussione con una frase del tipo ā€œ chiedo di parlarne dopo, in questo momento mi sento arrabbiato, non vorrei dire cose/fare che in realtaā€™ non pensoā€

E prendersi del tempo successivamente per analizzare il fatto. Prendere nota di quale eā€™ la nostra reazione corporea alla rabbia, quale sarebbe stata la reazione istintiva e quale reazione invece eā€™ realmente accaduta. Come ci sentivamo prima e dopo lā€™evento. Proviamo a respirare e a stare con la sensazione della rabbia. Inizialmente forse riusciremo a fare un solo respiro, ma col tempo due o tre respiri. Infine possiamo provare a rivivere la scena con la TECNICA dellā€™ ATTORE-REGISTA.

Questa tecnica consiste nel rivedere la scena come se noi fossimo il regista con in mano la telecamera. Questo ci pone ad una distanza tale dallā€™evento, da noi e dalle altre persone, in modo da permetterci di provare a girare lā€™azione nei panni della persona da cui ci sentiamo provocati. E provate ad ascoltare le sensazioni che emergono.