2022-02-21 14:28:27
FOLKLORE, TRADIZIONE E MAGIA POPOLARE NAPOLETANA: Una nuova rubrica de L’Erboristeria della Strega
Ebbene sì! Dopo questo periodo di pausa ho deciso di portare qui sul canale una rubrica particolare, che ha come tematica qualcosa che mi sta molto a cuore, la mia terra e le mie origini, Napoli.
So che magari non è molto
in tema con i normali post che faccio su questo canale, ovvero preparati erboristici e quant’altro, però mi piacerebbe davvero tanto condividere le storie e le leggende di Napoli, una delle città con più materia esoterica d’Italia, anche perché questa tradizione e la magia popolare di questo territorio è molto radicata all’interno della mia pratica, quindi non può che farmi piacere parlarne e discuterne a riguardo. Dovrei essere riuscito ad inserire anche i commenti, in modo da potervi scambiare opinioni e parlare anche con il sottoscritto. Bando alle ciance ciancio alle bande, cominciamo con il primo articolo della settimana, legata al famosissimo culto della morte napoletano…
LA CHIESA DELLE ANIME PURGANTI
Su Via dei Tribunali (non poco lontana dalla famosissima pizzeria Sorbillo) sorge la Chiesa delle Anime Pezzentelle o Purganti, una chiesa molto particolare, famosa per la quantità di teschi con cui i pilastri intorno ad essa sono adornati.
Facendo un passo indietro fino al 1650, a Napoli ci fu un’epidemia di peste molto pesante e violenta che colpì più della metà della popolazione, portando morte e distruzione. I cadaveri della miriade di povere persone che purtroppo furono colpiti dalla malattia, venivano ammassati dentro delle fosse che si potevano raggiungere tramite caverne e sotterranei. Col
passare del tempo, le varie alluvioni e i più violenti temporali purtroppo facevano allagare queste camere e fosse sotterranee facendo fuoriuscire i cadaveri ormai martoriati dal tempo e dall’acqua, i quali venivano riportati all’interno dalle anime pie dei napoletani. Su questa miriade di cadaveri, ormai diventati solo ammassi di ossa e teschi fu
costruita proprio questa chiesetta, e i costruttori di essa scoprirono questo enorme giacimento di materiale umano, e decisero di creare intorno ad essi un “””business””” (business non era, ma è il termine migliore per descrivere tale concetto), ovvero l’adozione dei teschi. Si, i teschi potevano essere “adottati”, semplicemente la persona scendeva in questa fossa ormai diventata una vera e propria cripta, prendeva un teschio e lo portava a casa! Ma perché? Perché si credeva che le anime che abitavano quei teschi fossero appunto bloccate in Purgatorio, e che quindi cercavano la preghiera dei vivi per raggiungere il Paradiso (da qui proprio l’aggettivo pezzentelle), quindi il Napoletano medio portava a casa il teschio, metteva un centrino ricamato o un cuscinetto sotto di esso, accendeva un lumino, dava in offerta una tazzina di caffè e pregava il rosario. Giustamente l’anima poi sarebbe stata grata per tale servigio, portando fortuna alla persona che lo aveva adottato, oppure venendogli in sogno e consigliandogli i numeri da giocare al Lotto! Se invece l’anima del teschio non portava fortuna o portava addirittura disgrazia, veniva riportato alla chiesa, oppure per “punizione” veniva messo faccia a muro.
Tuttavia ovviamente non appena il papato venne a conoscenza di questa attività considerata eretica, mise fine a ciò, non permettendo più a nessuno di portare i teschi a casa.
Tutt’oggi la chiesa è visitabile, ed è possibile fare una preghiera ai teschi per chiedere di portare fortuna e abbondanza.
Grazie a tutti di aver letto! Spero davvero che questo piccolo articolo sulla mia adorata terra vi sia piaciuto e che soprattutto sia stato interessante, alla prossima settimana con “ FOLKLORE, TRADIZIONE E MAGIA POPOLARE NAPOLETANA: Una nuova rubrica de L’Erboristeria della Strega “
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