2022-05-17 11:43:33
A livello istituzionale, il 17 maggio si celebra la giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-trans-intersex-a-fobia. La data è stata scelta perché quello stesso giorno, nel 1990, l’OMS ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Questa giornata è riconosciuta dall’UE a partire dal 2004, con un testo che tuttavia non è vincolante per gli stati membri, ma solo un invito. Motivo per cui l’Italia così come altri paesi non la riconosce.
Quella che è nata come giornata contro l’omofobia, è diventata giornata contro l’omo transfobia nel 2009 e contro l’omo-trans-bi fobia nel 2015. Ancora manca il riconoscimento di altre forme di discriminazione, concernenti l’orientamento sessuale o il binarismo forzato di sesso e genere, come l’afobia e l’intersexfobia.
Per quanto riguarda la lotta per la depatologizzazione dell’omosessualità in Italia, importante da ricordare è la manifestazione di Sanremo nel 1972. Un gruppo di attivistɜ appartenenti alla comunità gay-lesbica-bisessuale (provenienti dall’Italia ma anche dalla Francia, Belgio, Olanda, Gran Bretagna e Norvegia) ha manifestato davanti alla sede del primo congresso Internazionale di sessuologia per la rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali (rimozione avvenuta nel 1990). A guidare la protesta contro gli psichiatri vi era il Fuori! (Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano) nato pochi mesi prima e mantenutosi molto attivo negli anni successivi nell’attivismo italiano.
Partecipò anche Maria Silvia Spolato, attivista e insegnante lesbica, che in quell'occasione dichiarò il proprio orientamento sessuale (per poi avere, poco dopo, delle pesanti ripercussioni sul lavoro).
Ci sono molti altri eventi che fanno parte della storia della lotta all’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia in Italia:
- La protesta nel 1979 da parte di alcune donne e attiviste trans in una piscina di Milano. Esse, che sono state riprese dalla polizia perché stavano senza pezzo di sopra del costume, hanno dichiarato che non fosse un problema perché, non potendo modificare i propri documenti, risultavano maschi all’anagrafe e quindi il loro seno contava come petto maschile (la legge sul cambio dei documenti verrà approvata nel 1982).
- Il presidio presso l’ospedale San Raffaele di Milano, nel 2013, contro la mutilazione ai genitali dellǝ bambinǝ intersex, durante un convegno di endocrinologia pediatrica, e l’ammonizione dell’ONU all’Italia nel 2016 per pratiche di mutilazione ai genitali dellǝ bambine intersex (tutt'ora nessuna legge a tutela).
- La recentissima marcia per la visibilità bisessuale il 25 settembre 2021 (per quegli orientamenti spesso invisibilizzati)
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