2022-06-06 01:27:15
Grazie di cuore a Maria Elena Scandaliato.
Oggi il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo molto interessante. Dal quale apprendiamo che il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) sta indagando su una presunta rete di "parlamentari, manager, lobbisti e giornalisti" filoputiniani, le cui attività (legali? Illegali? Non è dato sapere) tenterebbero di "orientare, o peggio boicottare, le scelte del governo". Obiettivo principale della "rete" - una lista di personaggi che vengono sbattuti a centro pagina, con tanto di foto "segnaletiche" - il "condizionamento dell'opinione pubblica". Già.
Condizionare l'opinione pubblica e boicottare le scelte del governo. La prima domanda che mi sorge spontanea è: come mai nella lista non figurano esponenti dell'attuale opposizione parlamentare? Eppure, le citate attività dovrebbero essere proprie (quasi obbligatorie, direi) della "controparte" costituzionale alla maggioranza parlamentare che esprime il governo. Invece nulla. Forse perché in Italia non esiste più un'opposizione? Forse perché nessuno ricorda più chi e quando abbia votato, scelto QUESTO governo? Chissà.
Detto ciò, si dà il caso che io conosca personalmente almeno un paio dei soggetti iscritti nella "black list": Giorgio Bianchi e Maurizio Vezzosi, che sono due colleghi. Sapere che il Copasir impiega il suo prezioso tempo per indagare sulle loro attività professionali (che peraltro svolgono da anni alla luce del sole, con posizioni politiche arcinote e mai "camuffate") mi farebbe sorridere, se le circostanze non imponessero una certa preoccupazione.
Perché si indaga su giornalisti critici nei confronti del governo? Perché il principale quotidiano italiano pubblica le loro foto, incorniciate da un articolo suggestivo e costellato di grossolane inesattezze e vere e proprie insinuazioni? In che clima viviamo? Siamo in guerra? E allora perché non ce lo dicono chiaramente?
Evidentemente i liberali - i democratici liberali, in particolare - hanno un concetto un po' particolare, direi succinto di "democrazia". Che può essere riassunto così: tutti hanno il diritto di esprimersi, se sono d'accordo con noi; altrimenti sono dei nemici del governo, anzi dello Stato, anzi del Popolo, che è sovrano. E che solo noi abbiamo il diritto di orientare, di manipolare. Solo noi possiamo condizionare l'opinione pubblica; per farlo, infatti, è necessario il possesso di risorse quali giornali e tv, proprie di chi ha i capitali. Ma se qualche voce critica riuscisse a farsi sentire ADDIRITTURA senza disporre di tali mezzi, allora è un nemico giurato non solo del governo, dello Stato, del Popolo, ma della stessa DEMOCRAZIA! E va, in qualche modo, indagato, delegittimato, silenziato. È il silenzio, il vero sale della democrazia.
Be', direi che stiamo toccando il fondo. Ma visto che questa frase l'ho ripetuta tante volte in passato, per poi scoprire che si può scavare anni senza imbattersi nella pietra dura, allora evito.
E mi limito a esprimere una doverosa e sentita solidarietà ai colleghi Giorgio Bianchi e Maurizio Vezzosi, per l'incredibile vicenda che li vede coinvolti, loro malgrado.
Ragazzi, non siete soli: io, nel mio piccolo, sono con voi.
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