Get Mystery Box with random crypto!

Da quel giorno egli non trovò più sotto il guanciale la moneta | Fiabe per tutti

Da quel giorno egli non trovò più sotto il guanciale la moneta d’oro, che si trovava invece sotto il cuscino della fanciulla, dove la vecchia la prendeva ogni mattina. Ma egli era così follemente innamorato, che pensava solo a passare il suo tempo con lei. Allora la vecchia strega disse: “Il cuore d’uccello l’abbiamo, ma dobbiamo ancora prendergli il mantello magico”. La fanciulla rispose: “Quello lasciamoglielo! Ha già perso la sua ricchezza”. La vecchia s’infuriò e disse: “Un mantello come quello è una cosa straordinaria, che si trova raramente a questo mondo: perciò devo assolutamente averlo”. Disse alla fanciulla quel che doveva fare e aggiunse che se non avesse obbedito, sarebbe stata punita. Allora la fanciulla, assecondando la vecchia, si mise alla finestra e guardò lontano, fingendo una gran tristezza. Il cacciatore le domandò: “Perché‚ sei così triste?”. “Ah, tesoro mio!- ella rispose -là di fronte c’è il monte dei granati, dove crescono le pietre più preziose. Le desidero tanto che, se ci penso, divento tutta triste. Ma chi può andare a prenderle? Soltanto gli uccelli che volano possono arrivarci, non certo un uomo”. “Se il tuo dolore è tutto qui- disse il cacciatore -si fa in fretta a scacciarlo”. La prese sotto il suo mantello e desiderò di essere sul monte dei granati; e all’istante vi si trovarono tutti e due. Le pietre preziose brillavano da ogni parte, ch’era una gioia vederle, ed essi raccolsero le più belle e le più preziose. Ma la vecchia, con le sue arti, aveva fatto in modo che al cacciatore si appesantissero le palpebre, sicché‚ questi disse alla fanciulla: “Sediamoci un poco a riposare, sono così stanco che non mi reggo più in piedi”. Si sedettero ed egli le posò la testa in grembo e si addormentò. Quando fu addormentato, ella gli tolse il mantello dalle spalle, se lo mise, raccolse i granati e le gemme e desiderò di essere a casa. Ma quando il cacciatore si svegliò, vide che la sua diletta lo aveva ingannato e lo aveva abbandonato su quel monte selvaggio. “Ah!- esclamò -quanta perfidia c’è a questo mondo!” e se ne stette là triste e addolorato senza sapere che fare. Ma la montagna apparteneva a dei feroci, terribili giganti, che abitavano lassù, facendone di tutti i colori. Mentre il cacciatore se ne stava seduto là, ne vide tre avvicinarsi a grandi passi. Allora pensò: “L’unico modo per salvarmi è fingere di dormire” e, in fretta, si sdraiò per terra, come se fosse immerso in un sonno profondo. I giganti si avvicinarono, e il primo gli diede una pedata e disse: “Che razza di vermiciattolo se ne sta qui a guardarsi la pancia?”. Il secondo disse: “Calpestalo!”. Ma il terzo disse, superbamente: “Non ne vale la pena! Lasciatelo stare, tanto se sale in cima al monte le nubi lo afferrano e lo portano via”. Così dicendo se ne andarono, ma il cacciatore aveva prestato attenzione alle loro parole e, come si furono allontanati, si arrampicò sulla cima del monte. Poco dopo, si avvicinò una nube, librandosi nell’aria, lo afferrò, lo portò via, vagò qua e là per il cielo, poi si abbassò su un grande orto circondato da mura, sicché‚ egli si posò dolcemente fra i cavoli e gli ortaggi. Il cacciatore si guardò attorno e disse: “Se solo avessi qualcosa da mangiare! Ho tanta fame che sarà difficile proseguire; ma qui non vedo mele‚ pere, o altri frutti: non vi sono che ortaggi”. Alla fine pensò: “In mancanza d’altro, mangerò dell’insalata: mi rinfrescherà e mi irrobustirà”. Si cercò un bel cespo d’insalata e si mise a mangiare, ma non appena ebbe inghiottito un paio di bocconi, si sentì molto strano, gli pareva di essere cambiato, e vide con spavento che si era trasformato in un asino. Tuttavia, poiché‚ aveva ancora tanta fame, e l’insalata fresca gli piaceva tanto, continuò a mangiarla avidamente, finché‚ giunse a un’altra specie d’insalata, e come ne ebbe mangiata qualche foglia, sentì un nuovo mutamento e riacquistò fortunatamente il suo aspetto umano. Allora il cacciatore si sdraiò e fece una bella dormita.