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L'insalata magica Una Favola dei fratelli #Grimm n.82 Tot. | Fiabe per tutti

L'insalata magica

Una Favola dei fratelli #Grimm
n.82 Tot.

C’era una volta un giovane cacciatore dall’indole allegra e vivace. Un giorno si recò nel bosco e, mentre camminava fischiettando e facendo suonare una foglia, incontrò una vecchietta proprio brutta, che gli rivolse la parola e disse: “Buongiorno, cacciatore! Tu sei di buon umore, ma io soffro la fame e la sete: fammi la carità”. Il cacciatore ebbe pietà della povera vecchina, così mise la mano in tasca e le diede quello che aveva. Poi fece per proseguire, ma la vecchia lo trattenne e disse: “Caro cacciatore, ascolta quello che ti dico; voglio farti un regalo per il tuo buon cuore: continua dritto per la tua strada, dopo un po’ arriverai a un albero, sul quale ci saranno nove uccelli che si azzufferanno per un mantello. Allora prendi la mira e spara nel mucchio: lasceranno cadere il mantello, ma anche uno degli uccelli sarà colpito e cadrà a terra. Prendi il mantello, è magico: se te lo metti sulle spalle e desideri di trovarti in qualche luogo, in un attimo ci sarai. L’uccello morto, invece, devi aprirlo, togliergli il cuore e ingoiarlo intero; ogni mattina, alzandoti, troverai una moneta d’oro sotto il cuscino, e ciò grazie all’uccello”. Il cacciatore ringraziò l’indovina e pensò fra sé‚: “Belle cose, se solo si avverassero!”. Ma dopo aver fatto cento passi, udì delle strida e dei cinguettii fra i rami, sopra la sua testa; alzò gli occhi e vide un mucchio d’uccelli che si disputavano un panno con i becchi e con le zampe, e strillavano, tiravano e si azzuffavano, come se ciascuno lo volesse solo per sé. “Che strano!- disse il cacciatore -è proprio come ha detto la nonnina”. Si tolse di spalla il fucile, prese la mira e sparò nel mucchio, facendo volare le piume tutto intorno. Subito gli uccelli presero la fuga levando alte strida, uno però cadde a terra morto, e scese pure il mantello. Allora il cacciatore fece quello che gli aveva ordinato la vecchia, aprì l’uccello, cercò il cuore, lo ingoiò e si portò a casa il mantello. Il mattino dopo, quando si svegliò, gli venne in mente la promessa, e volle vedere se si era avverata. Alzò il cuscino ed ecco una moneta d’oro sfavillante; il mattino dopo ne trovò un’altra, e così via ogni giorno, al risveglio. Raccolse un bel gruzzolo d’oro e alla fine pensò: “A che mi serve tutto quest’oro, se resto a casa? Me ne andrò a girare il mondo”. Prese congedo dai suoi genitori, si mise a tracolla la borsa da caccia e il fucile, e se ne andò. Un giorno gli accadde di attraversare un fitto bosco e quando terminò, ecco davanti a lui, in una pianura, uno splendido castello. A una finestra era affacciata una vecchia con una bellissima fanciulla e guardava giù. La vecchia però era una strega e disse alla fanciulla: “Dal bosco sta arrivando uno che ha in corpo un gran tesoro; perciò dobbiamo abbindolarlo, mia cara, quella è roba che si addice più a noi che a lui. Ha nel corpo un cuore d’uccello, e per questo ogni mattina c’è una moneta d’oro sotto il suo guanciale”. E le raccontò tutta la faccenda e che parte ella dovesse fare; poi alla fine le disse, facendole gli occhiacci: “Se non mi ubbidisci, guai a te!”. Il cacciatore avvicinandosi, scorse la fanciulla e pensò: “Ho girato tanto che voglio riposarmi in questo bel castello; denaro ne ho in abbondanza.” Ma, in realtà, egli voleva stare vicino a quella bellezza. Entrò nella casa e fu accolto con cordialità e gentilmente ospitato. Non tardò molto a innamorarsi della figlia della strega, tanto che non pensava più ad altro, vedeva soltanto i suoi occhi e faceva tutto ciò ch’ella desiderava. Allora la vecchia disse: “Adesso dobbiamo prendere il cuore dell’uccello, non si accorgerà neppure che gli manca”. Preparò un decotto e, quando fu pronto, lo mise in un bicchiere e lo diede alla fanciulla, che dovette portarlo al cacciatore. Ella disse: “Orsù, mio caro, bevi alla mia salute!”. Egli prese il bicchiere e, non appena ebbe ingoiato il decotto, vomitò il cuore dell’uccello. La fanciulla dovette portarlo via di nascosto e inghiottirlo lei stessa, poiché‚ la vecchia lo voleva.