2023-04-17 20:25:55
Recentemente ho più volte evidenziato la difficoltà attuale delle banche americane nel remunerare adeguatamente la liquidità depositata dalla clientela.
Quest'ultima è però adesso spaventata dall'inflazione e cercherà in ogni modo di preservare il proprio potere di acquisto.
Questa clientela si sta spostando ad esempio sui titoli di stato a breve o brevissima scadenza (da noi diremmo sui BOT), per difendersi dall'erosione dell'inflazione.
Questa azione riduce l'ammontare dei depositi, su cui si basa la possibilità degli istututi finanziari di erogare credito.
Se le banche avranno difficoltà a raccogliere, disporranno di meno denaro da impiegare in prestiti, mutui e credito al consumo in genere.
Questo potenziale credit crunch
spinge Janet Yellen a ritenere che potrebbero essere le banche commerciali a finire il lavoro iniziato della Fed, che quindi potrebbe smettere di alzare i tassi.
A complicare ulteriormente le cose per queste banche, ora ci si mette anche la Apple, che ha lanciato oggi un programma che potrebbe rivelarsi un colpo pesante per il sistema.
L'azienda di Cupertino ha infatti
appena varato l'Apple Card savings account, cioè un conto di risparmio che si può gestire dal wallet del telefono, dove la liquidità depositata viene remunerata al 4,15% annuo, contro un rendimento medio dello 0,35%, offerto attualmente dalle banche.
Se si pensa alla facilità di accesso - il conto si apre con facilità dal proprio wallet, in collaborazione con Goldman Sachs e senza richiedere un deposito minimo – proviamo a pensare quanto questa allettante offerta potrebbe ulteriormente drenare via liquidità dal sistema bancario tradizionale...
Il titolo per ora perdicchia qualcosa...
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