2022-07-21 21:10:49
#recensioni-no-exit
#DISNEY+
Tratto dall’omonimo romanzo di Taylor Adams, scritto dal duo Andrew Barrer e Gabriel Ferrari, entrambi coinvolti nella scrittura di Ant-Man and the Wasp e diretto dal regista originario della Tasmania Damien Power, qui al suo secondo lungometraggio dopo Killing Ground, è un thriller con forti tinte horror, in cui l’ambientazione e il setting sono sfruttati con grande sensibilità visiva e narrativa. Il film racconta di Darby, una travolgente Havana Rose Liu, una ragazza che scappa da un rehab con tutti i suoi problemi di tossicodipendenza, per raggiungere la madre in fin di vita. Il tragitto, però, è impraticabile: una bufera di neve la costringe a trovare riparo in un’area di sosta autostradale con un gruppo di sconosciuti. C’è Ash (Danny Ramirez), c’è l’ambiguo Lars (David Rysdahl) e ci sono Ed (Dennis Haybert) e Sandi (Dale Dickey), dalla personalità non propriamente limpida. La sceneggiatura è una bomba ad orologeria che fa scattare i colpi di scena con millimetrica scansione temporale, ma al contempo rispettando la struttura circolare del racconto con i personaggi che si muovono in cerchio attorno al rifugio, passando dall’interno all’esterno e viceversa, quasi in un loop senza fine. Visto in quest’ottica, il titolo No Exit ha carattere ambiguo. Da una parte i personaggi non fanno altro che entrare e uscire dal rifugio, dall’altra ripetono i propri gesti senza via di fuga. La tormenta li congela nel tempo e nello spazio, senza punti di riferimento e possibilità di comunicare con il mondo esterno. Infatti la tensione sale man mano che l’attesa si riempie di aspettative, ma la strada non è affatto percorribile e non c’è segnale telefonico. L’ingombrante stallo esplode quando Darby scopre qualcosa di orrendo proprio mentre fuori da rifugio sta cercando che il suo telefono trovi il ‘campo’ per permetterle di telefonare. Chi è l’artefice di tale situazione di mistero ? Chi sta mentendo e di chi, invece, si può fidare? No Exit, dunque, a cominciare dal titolo, è un’asfissiante lotta alla sopravvivenza, in cui la bravura degli interpreti, si unisce ad una straordinaria fotografia e ad una regia lucida, che sfrutta il filo della tensione narrativa facendo esplodere, quasi inaspettatamente, degli sprazzi di cruenta violenza.
Da non perdere assolutamente.
Voto
Buona visione.
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