2022-07-23 21:03:45
#recensioni-the-dropout
#DISNEY+
Ispirata a un podcast della giornalista investigativa Rebecca Jarvis, The Dropout è la serie tv scritta da Elizabeth Meriwether con 8 in totale. Il racconto ricostruisce uno degli scandali più recenti dell’imprenditoria statunitense: l’ascesa e la caduta di Elizabeth Holmes e della sua azienda biomedica Theranos che prometteva una miracolosa evoluzione sanitaria nella diagnostica di largo consumo. Cioè la possibilità di un’analisi completa del sangue grazie a un singola goccia di sangue. Amanda Seyfried è la protagonista magnifica ed ipnotizzante che interpreta Elizabeth Holmes, una ragazza timida e impacciata, ma intraprendente, figlia di persone ricche e potenti, con forti legami nella politica e nelle multinazionali. Elizabeth comincia a maturare l’idea di diventare qualcuno quando il padre ha un tracollo finanziario e così a 19 anni lascia la Stanford University ritenendo che forse il suo percorso doveva essere differente da quello degli altri. In breve a Palo Alto, California, Elizabeth cominciò a cullare l’idea di creare un macchinario con cui effettuare esami del sangue usando limitate quantità di sangue, in modo da rendere analisi e cure molto più facili ed economiche. Poco importava che ogni Professore e Medico competente di Stanford le dicesse che era impossibile, Elizabeth insisteva ed infine riuscì a convincere diversi finanziatori a seguirla, tra cui anche l’ex Segretario di Stato George Schultz. Pochi anni dopo la sua Theranos pareva ormai destinata a diventare un gigante come la Apple di Steve Jobs, che Elizabeth vedeva come un mentore. Poi ecco arrivare la sorpresa: non era vero nulla, le miracolose invenzioni di Elizabeth erano una truffa, una falsa narrazione di una falsa innovazione. La miniserie ripercorre come una sorta di montagna russa l’incredibile ascesa e caduta di una ragazza che fu in grado di ingannare alcuni tra i supporter più astuti, esperti e spietati uomini d’affari, finanziatori e politici del paese. Amanda Seyfried ci mostra ogni sfumatura possibile di una personalità inquietante, buffa e spietata assieme, materialista nel modo più terrificante ma soprattutto decisa ad avere ragione, costi quel che costi. The Dropout è però soprattutto un biopic sardonico e cinico, l’analisi di una personalità malata di egocentrismo, di un narcisismo assolutamente senza controllo, una bugiarda patologica e misera, capace di mistificare la realtà, deviarla, convincere in qualsiasi modo chiunque intorno a lei della bontà delle sue azioni e dei suoi propositi. The Dropout evita ogni forma di edulcorazione della vicenda e mette a nudo il corpo di una bugia gigantesca e, in assenza di ogni minimo commento musicale fatta eccezione per qualche canzone che ha sempre natura diegetica, svela la realtà dietro la retorica del sogno americano, dell’imprenditore fabbro del proprio destino e che porta benefici a tutta la comunità. Non è vero, non è mai stato vero, dice Elizabeth Holmes, oppure non ricorda, per questo nel bene o male lei è il volto senza maschera di quell’individualismo tossico imperante, che ancora oggi rende il capitalismo americano più estremo, selvaggio e incontrollabile che vi sia. Ogni singolo episodio aggiunge un mattone a questa costruzione patetica e tragicomica, simbolo di una cultura arrivista che non è nata all’improvviso, ma che si nutre dell’educazione di Elizabeth, dell’ambiente che frequenta, del sistema scolastico iper-competitivo e della società stessa in cui è cresciuta.
Da non perdere.
Voto
Buona visione.
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