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2021-11-03 16:10:51 Elezioni, le cinque caratteristiche della vittoria repubblicana in Virginia secondo POLITICO

I sobborghi tornano ai repubblicani
La campagna di Youngkin ha raggiunto lo scopo, quello di farsi strada nei ricchi sobborghi che votavano GOP prima della venuta di Trump. McAuliffe perde del 10% la Contea di Loudoun, dopo che Trump la perse di 25 punti solo un anno fa. Nella contea di Fairfax, Youngkin prende solo il 35% ma Trump aveva preso solo il 28%.
Un risultato che costringe i democratici a rivedere la propria strategia. Secondo alcuni, la loro strategia di dare per scontata il voto della popolazione dei sobborghi potrebbe non aver sortito l'effetto sperato.

L'America rurale è tornata
Il voto dei sobborghi non sarebbe stato sufficiente a garantire una vittoria a Youngkin. Infatti, il repubblicano ha vinto anche grazie ad un'affluenza massiccia delle campagne e delle zone rurali, in cui Youngkin fa meglio rispetto a Trump. Allo stesso tempo, continua l'emorragia Dem in quelle stesse zone. Youngkin vince l'elettorato bianco e senza un diploma di laurea prendendo il 76% dei voti contro il 24% di Trump. Solo un anno fa Trump vinse lo stesso segmento elettorale con il 62% dei voti e il 38%.

I dem non hanno un messaggio
I dem hanno passato la campagna elettorale ad associare Youngkin a Trump. Così come parlare della legge sull'aborto in Texas non ha contribuito a spingere l'elettorato nelle braccia dei dem: meno del 10% degli elettori ha affermato che l'aborto era un tema importante. Solo il 14% ha detto che il coronavirus era un altro argomento centrale.

L'alta affluenza non salva i dem
Le midterm del 2014 hanno visto un'affluenza bassissima e i democratici avevano a malapena vinto le elezioni del Senato. Con l'aumento dell'affluenza, i democratici hanno comunque perso.

"Progressisti, we have a problem"
I progressisti vincono a Boston e il Procuratore Distrettuale di Philadelphia.
Ma a Buffalo la candidata dell'area progressista è stata sconfitta dal write-in, cioè i cittadini hanno scritto il nome del Sindaco uscente, Byron Brown. A Seattle il moderato ha vinto contro il progressista Lorena González. A Minneapolis il referendum per modificare sostanzialmente il dipartimento di polizia è stato respinto. Jacob Frey, Sindaco contestato dalle manifestazioni Black Lives Matter, è primo nel sistema di preferenze, dopo che i progressisti hanno fatto campagna chiedendo agli elettori di posizionarlo per ultimo.
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2021-11-03 09:43:18 Debacle democratica in Virginia, incertezza in New Jersey

Glenn Youngkin ha vinto le elezioni per diventare il prossimo Governatore della Virginia, battendo il già Governatore democratico Terry McAuliffe.

E poiché gli elettori della Virginia negli ultimi anni hanno smesso di differenziare il loro ticket, i repubblicani oltre alla carica di Governatore hanno vinto la carica della Vicegovernatrice, del Procuratore Generale e potrebbero ottenere nuovamente la maggioranza nell’Assemblea Statale.

Winsome Sears diventa la prima vicegovernatrice donna afroamericana vincendo contro la candidata Hala Ayala mentre Jason Miyares diventa Procuratore Generale, battendo l’uscente Mark Herring che si era candidato per un terzo mandato. Miyares diventa il primo Procuratore Generale latino.

I repubblicani non credevano di poter guadagnare seggi nell’Assemblea dello Stato eppure hanno ottenuto la maggioranza, con un solo seggio di scarto.

Ma la notte potrebbe andare peggio di così. In quella che era considerata un’elezione sicura, con l’87% dei voti scrutinati, il Governatore democratico del New Jersey Phil Murphy è in svantaggio, con il 49,59% dei voti, contro il 49,66% del repubblicano Ciattarelli, non male considerando che Murphy godeva, secondo i sondaggi, di un vantaggio a due cifre. Mancano ancora tutta una serie di voti da parte delle zone democratiche, specialmente per posta, quindi Murphy dovrebbe essere in grado di vincere.

Voti per posta che mancano anche in Virginia, quindi è impossibile parlare dell’ampiezza della vittoria repubblicana perché il conteggio dei voti potrebbe ridurre il margine di vittoria di Youngkin e delle altre due cariche. Un ribaltamento dell’elezione qui è però impossibile.

I repubblicani sono stati in grado – tanto in New Jersey ma soprattutto in Virginia – di montare un’offensiva che non riguardasse solo le loro aree rurali, ma che attecchisse anche nei sobborghi, che nei precedenti quattro anni avevano voltato loro le spalle. Un segnale che deve preoccupare i democratici in vista delle midterm 2022, perché è chiaro ormai che i repubblicani non hanno bisogno del nome “Trump” sulla scheda elettorale per andare a votare, come ipotizzato con i ballottaggi in Georgia a gennaio di quest’anno.

Anzi, lo spauracchio del ritorno di The Donald non ha funzionato e gli elettori hanno anzi premiato un candidato governatore in Virginia che parlava dei temi sentiti.

La vittoria GOP in Virginia dev’essere poi presa per quello che è: un ripudio dei democratici a livello nazionale e dell’Amministrazione Biden. Non può non essere così quando in soccorso di McAuliffe si presenta tutto l’armamentario della sinistra statunitense, da Biden a Kamala Harris – Presidente e Vice hanno fatto comizi –, passando per Barack Obama e Stacey Abrams. Un rigetto che avviene mentre a Washington l’opposizione dei repubblicani è sostanzialmente assente o fatta di autogol.

Adesso sarà interessante vedere l’atteggiamento dei moderati del Partito Democratico nei confronti della legge di spesa sociale. Perché le elezioni passano, le conseguenze e la voglia di resa dei conti resta.
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2021-11-02 21:03:08 Virginia: affluenza massiccia nella Contea Hanover, la contea più repubblicana dello Stato.
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2021-11-02 20:43:28 Virginia: affluenza massiccia nella Contea Hanover, la contea più repubblicana dello Stato.
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2021-11-02 17:04:41 Virginia, i rapporti tra Casa Bianca e il partito del governatore.

1992 - Clinton (D)
1993 - Allen (R)
1996 - Clinton (D)
1997 - Gilmore (R)
2000 - Bush (R)
2001 - Warner (D)
2004 - Bush (R)
2005 - Kaine (D)
2008 - Obama (D)
2009 - McDonnell (R)
2012 - Obama (D)
2013 - McAuliffe (D)
2016 - Trump (R)
2017 - Northam (D)
2020 - Biden (D)
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2021-11-02 16:00:11 Virginia, cosa guardare?

Gli elementi chiave secondo Politico sono 5.

La relazione tra i sobborghi e il GOP.

La grande domanda al centro di quest’elezione è: può un repubblicano sopravvivere nei sobborghi? Trump ha accelerato un processo di erosione del consenso. Ora che Trump non risiede più alla Casa Bianca sarà interessante capire se questo rapporto possa esserci.

Le performance di Youngkin nella Virginia del Nord, a Richmond e a Virginia Beach sono l’indicatore più utile che permetterà di avere un’idea di cosa succederà alle prossime midterm.

Dall’altra parte, McAuliffe ha fatto campagna cercando di associare il candidato repubblicano con il mondo estremo di Trump, fortemente disprezzato dalla Virginia.

Loudoun County è essenziale in questo calcolo, una contea che prende la parte esterna dei sobborghi di Washington, D.C.. I democratici l’hanno vinta di 20 punti nel 2017 ma ieri sera Youngkin ha chiuso qua la propria campagna con un comizio davvero molto, molto, affollato. In Italia confronteremmo i dati degli organizzatori con quelli della questura, negli USA ci limitiamo alla campagna repubblicana, secondo cui hanno partecipato dalle 3mila alle 4mila persone.

Nel 2013, invece, quando il candidato era McAuliffe, i dem vinsero la contea con meno del 50% dei voti. Insomma, sarà essenziale per capire quali sono le prospettive dem in questa elezione e il prossimo anno.

Le aree rurali, lo sappiamo, tendono a destra. L’affluenza in queste aree è fondamentale in un’elezione in cui chi prende un voto in più vince. Il 9º distretto della Virginia è stato vinto da Trump con oltre il 70% dei voti lo scorso anno, ma Trump ha comunque perso lo Stato di 10 punti percentuali. Di tutti gli 11 distretti, il 9° è quello con la minore affluenza al momento al voto anticipato, ma come ho detto questa mattina e come è stato evidente, gli elettori repubblicani tendono a preferire il voto di persona all’election day perché considerato meno suscettibile a brogli.

“Education Wars”.
La polarizzazione politica sta portando a opinioni contrastanti su tutti i campi, persino a quello dell’istruzione. Politiche CoViD, diritti delle persone transgender, critical race theory, sicurezza degli edifici scolastici o educazione sessuale sono temi bollenti nei distretti scolastici. Tutti argomenti trattati in modo estensivo da Youngkin per capire se la strategia è vincente, visto anche l’esperimento della Florida sul tema.

CoViD che?
Il CoViD non preoccupa più. Gli obblighi vaccinali interessano solo il 10% degli elettori. Una brutta notizia per McAuliffe che ha passato l’unico dibattito ai candidati governatori attaccando Youngkin per la sua contrarietà all’obbligo vaccinale anche nelle imprese private. Come se questo non bastasse, lo stesso elettorato non è compatto nel dirsi d’accordo all’obbligo vaccinale. A preoccupare la Virginia sono i temi legati all’istruzione e problemi economici, come l’aumento del costo della vita dovuto all’aumento dei prezzi del petrolio.
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2021-11-02 14:01:49 Il New Jersey in prospettiva.

Quest’oggi si terranno anche le elezioni per il Governatore del New Jersey che hanno catturato meno l’attenzione mediatica per via di un’elezione meno competitiva rispetto alla Virginia. Chris Murphy ha un margine ne sondaggi dai 9 agli 11 punti.

Può non sembrarlo ma questa è già di per sé una notizia: il New Jersey non ha mai rieletto un governatore democratico negli ultimi 40 anni, ma ha rieletto i governatori repubblicani. Solo nel 2013 gli elettori rieleggevano per un secondo mandato il repubblicano Chris Christie vinse a valanga un secondo mandato, con oltre il 60% dei consensi. Allo stesso tempo sembra venire meno la tendenza di eleggere il governatore del partito opposto a quello presente nella Casa Bianca.

Stati diversi ma campagne simili per i partiti: Donald Trump, diritto all’aborto e questioni scolastiche, legate anche alla critical race theory.

Murphy ha infatti collegato il suo sfidante, Jack Ciattarelli a Trump, creando pubblicità che mostravano il candidato repubblicano a quella serie di comizi facenti parte del “Stop the Steal”, mostrando ad esempio lo sventolio di bandiere Confederate. Come Youngkin, Ciattarelli ha condotto una campagna molto più vicina ai temi statali: dalla gestione della pandemia alle materie da insegnare a scuola. Una posizione che comunque non lo tiene lontano dagli imbarazzi: Ciattarelli non risponde quando gli viene chiesto se Biden abbia vinto o meno legittimamente le elezioni ma al contempo cerca di galvanizzare la propria base sostenendo che in New Jersey le elezioni sono sicure e possono essere vinte dai repubblicani.

Sul tema dell’aborto, Murphy propone di inserire il diritto nella Costituzione, Ciattarelli si dice pro-choice ma contrario all’interruzione della gravidanza dopo la 20ª settimana (per un paragone: in Italia è fino alla 12ª settimana circa).

Ciattarelli si muove sul filo del rasoio anche sul tema dei vaccini. Vaccinato, ha invitato gli elettori a fare altrettanto ma al contempo si dice contrario a imporre un obbligo vaccinale.

A differenza della Virginia, il New Jersey comunica i dati del voto anticipato indicando l’appartenenza al Partito. Se i democratici sono poco galvanizzati di certo questo non è evidente in New Jersey. Oltre il 60% degli elettori con voto anticipato è democratico, un vantaggio di circa 38 punti percentuali sui repubblicani, che si fermano al 22.7%. Un dato che dovrebbe forse aiutare i democratici ad essere più rilassati anche per la Virginia, viste le diverse analogie.
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2021-11-02 11:30:03 La Virginia, in prospettiva

Oggi si terranno le elezioni per eleggere il Governatore in Virginia, oltre il rinnovo del Congresso statale. Si tratta del primo banco di prova per l’Amministrazione Biden e per i democratici e si tratta del primo termometro per capire come andrà il vento il prossimo novembre.

A differenza di quanto avviene normalmente negli altri Stati, la Virginia non tiene traccia dell’iscrizione ad un partito, quindi non si hanno i dati suddivisi per affiliazione partitica. I dati sono disponibili per settori anagrafici, etnia, ad esempio, e disegnano un quadro molto meno critico per i democratici rispetto ai sondaggi. Vediamo perché.

Il voto afroamericano aumenta rispetto al 2017. Nel 2017 era stato 8.7%, 12.9% nel 2020 mentre a domenica 31 ottobre avevano votato l’11.4% degli elettori afro.

Il voto nelle roccaforti democratiche è cominciato in ritardo, in particolare nel Nord della Virginia, è cominciato.

Come dicevo la Virginia non prevede la registrazione ad un partito degli elettori, questo però ha fatto sì che ci pensasse un’organizzazione, TargetEarly, creasse un modello predittivo per indicare l’andamento del voto anticipato. Hanno votato il 55% dei democratici tramite voto anticipato rispetto al 48.6% del 2017 (e 47.3% nel 2020). Allo stesso tempo è calata la quota di repubblicani nel voto anticipato: dal 42.4% del 2017 al 38.9% del 2020 al 30.8% di quest’anno, con i dati di domenica. Non deve stupire, in fondo sappiamo che dall’anno scorso i repubblicani preferiscono votare all’election day perché considerano poco sicuro ogni altro sistema di voto. La Virginia è uno Stato che dal 2017 ha ampliato in modo massiccio le modalità con cui gli elettori possono votare.

Gli anziani stanno votando, e l’elettorato giovane crolla.
Ha votato solo il 6.2% dei 18-19enni (10.2% 2017, 13% nel 2020) mentre vola l’elettorato tra i 65 e i 74 anni, che passa dal 24% del 2017 al 27.5% di domenica (nel 2020 era 18.1%). Un segmento che facilita ed è particolarmente vicino ai repubblicani.

La media dei sondaggi. Nei giorni scorsi ho pubblicato qui nel canale la media dei sondaggi di FiveThirthyEight ma anche questa va presa con le pinze per una serie di fattori. Innanzitutto il periodo di tempo in cui il sondaggio è stato svolto: Nate Cohn del New York Times la maggioranza dei sondaggi riguarda il periodo tra il 20 e il 27 ottobre ed è difficile capire la traiettoria degli ultimi giorni.
A questo si aggiunge la tecnica del Partito Repubblicano che avrebbe mandato le agenzie di consulenza a sé vicino a sondare l’elettorato per spostare a destra la percezione della gara. Che ci sia qualcosa che non torna basta guardare i sondaggi di Trafalgar Group, il noto istituto (molto) vicino ai repubblicani, che vede Youngkin avanti solo di 2 punti.

La certezza è che sarà un’elezione molto più vicina rispetto a quella del 2017, quando l’Associated Press dichiarò che Northman vincitore delle elezioni già alle 2 di notte (italiana).
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2021-11-02 10:08:47 Le notizie della giornata

La Virginia in prospettiva parte 1. Cosa aspettarci e cosa dicono i voti fino ad adesso? Ne parliamo 9.30.

Il New Jersey in prospettiva. Oltre alla Virginia anche il New Jersey va al voto ed elegge il proprio governatore. Ne parliamo alle 12.

Virginia, quali sono gli elementi chiave da guardare nelle elezioni? La guida di Politico. Ne parliamo alle 14.

Le parole di Manchin di ieri sera frenano parte dell’entusiasmo democratico sulla grande agenda di Biden. I progressisti ormai non lo seguono più e si dicono disponibili a votare le infrastrutture e la legge di spesa sociale alla Camera. Quest’ultima dev’essere una gatta da pelare di Biden ragiona la capo-corrente dei progressisti Jayapal. Pelosi più cauta: non approveremo un testo che non vada bene per il Senato (aka Manchin). Il timore è che se il testo venisse approvato alla Camera, Manchin chiederebbe emendamenti per depotenziarlo avendo in mano il coltello dalla parte del manico.

Wear a mask! Perché se non lo fai ti prendi 15mila dollari di multe. È la storia di Marjorie Taylor Greene, la rappresentante della Georgia che ha ricevuto la notifica di quattro casi avvenuti a settembre dalla Commissione Etica per non aver indossato la mascherina come da regolamento della Camera. Greene non avrebbe indossato la mascherina quattro volte nel corso di tre giorni.
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2021-11-01 22:01:39
Budget: Manchin a tutto tondo. Nella conferenza stampa che ha tenuto oggi, il Senatore della West Virginia ha continuato a negare il proprio supporto (o la propria contrarietà) alla legge di spesa sociale da 1.75 bilioni di dollari.

Manchin ha infatti detto che non intende votare a favore della legge se non è chiaro che impatto possa avere né sul debito pubblico, né sull’inflazione, lamentandosi anzi, che si tratta di una ricetta per una crisi economica.

La Casa Bianca risponde: 17 Premi Nobel per l’economia dicono che aiuterà a ridurre l’inflazione.

Nel frattempo i progressisti si muovono compatti. La Presidente del Progressive Caucus, la Rappresentante Jayapal afferma che voteranno sia per le infrastrutture e sia per la legge di spesa.
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