2022-06-03 20:56:11
Divino ed eterno è lo spirito.
Verso di esso, di cui noi siamo immagine e strumento va il nostro cammino; il nostro più profondo anelito è: divenire come lui, trasmutarci nella sua luce.
Ma siamo terrestri e mortali, su noi creature l’inerzia carica il peso.
La natura, è vero, ci seduce con la sua bellezza e il suo materno calore: la terra ci allatta, ci adagia nella culla e nella bara, ci invita a restare quaggiù tra i suoi fiori; ma la natura non ci appaga: il lampo premonitore dello spirito immortale attraversa il suo materno incanto, paternamente, fa del bambino un uomo: estingue l’innocenza, ci sveglia alla lotta, alla coscienza.
Così tra madre e padre, tra corpo e spirito, oscilla il più fragile figlio del creato: trepida anima umana, capace di soffrire come nessun essere al mondo e capace della cosa più alta: l’amore nella fede e nella speranza.
Arduo è il suo cammino, colpa e morte sono il suo anelito, spesso traligna nelle tenebre, spesso sarebbe meglio per lui non esser nato. Ma sempre splende su di lui la sua missione, la sua destinazione: la luce, lo spirito.
E noi sentiamo: egli, il vulnerabile, è amato dall’Eterno di speciale amore. Per questo a noi, fratelli nell’errore, l’amore è possibile anche nella discordia. E non la condanna, non l’odio, ma l’amore paziente, la pazienza amorevole ci conduce più vicini alla sacra meta.
-H. Hesse
Tuco Amalfi Art
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