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Titolo: Génie la matta Autore: Inès Cagnati Pubblicazione: | #VentagliDiParole

Titolo: Génie la matta
Autore: Inès Cagnati
Pubblicazione: Versione Digitale Gennaio 2022
Genere: Narrativa
Edizione: Adelphi - Collana Fabula
Traduttore: Ena Marchi
Pagine : 164

#recensione gentilmente offerta da Francesca

“Volevo amarla ogni minuto della mia vita perché mi volesse, la seguivo dappertutto.Lei diceva: «Non starmi tra i piedi». Ma io volevo amarla, starle sempre accanto“.

È la storia di un amore smisurato di una figlia - Marie - per la madre Gènie. È la storia delle conseguenze di uno stupro nella società contadina francese. È la ribellione di Eugène, Gènie la matta, a sposare il suo stupratore. Gènie sarà messa al bando dalla società in cui vive alla quale lei opporrà un continuo silenzio. Sarà definita matta dalla sua stessa madre. L’autrice in merito dichiara “il matto è colui che ci rassicura su noi stessi. Ogni essere diverso da noi è matto, perché se siamo quello che siamo c’è una ragione. L’altro è matto perché noi siamo normali, e affinché noi possiamo esserlo. Ne è il garante.”

Gènie emarginata da tutti, nei suoi momenti più duri ripete spesso “non ho avuto nulla io” Marie risponde sempre “hai me” con la perenne paura di perderla.
L’io narrante è Marie la figlia dello stupro che ama immensamente sua madre. La brama, la cerca, tenta di colmare le distanze dell’ anaffettività della mamma, vive l’amore verso sua madre fino alla fine.
Gènie di contro sembra non mostrare mai l’amore verso sua figlia, l’allontana da se tendando di non essere specchio «Non starmi tra i piedi a guardarmi», oppure “Va’ a letto”. Una dura corazza che si dissolve in una semplice frase:
«Continuerà la scuola. È brava, studierà».

La storia si sviluppa su due binari temporali il presente di Marie e l’incontro con Pierre, e l’infanzia con Gènie, con Rose la mucca cieca e Benoît l’anatroccolo.
È un dramma narrato da una bambina in una natura che permette di sognare come Pierre le ripete “Ti porterò lontano, dove sono nato, nell’ombra azzurra delle spiagge, sulle dolci isole dove crescono i frangipani “.
Storia triste, storia di violenza perpetrata sulle donne, tramandata di madre in figlia quasi una eredità tragica che assolve chi la compie perché “essere come la madre” diventa non solo un’etichetta ma un diritto naturale all’abuso. Lascia il lettore sospeso tra il senso di tristezza e di impotenza e un forte desiderio di riscatto per Eugenie e per Marie. Per tutte le donne che non si sottomettono ma che purtroppo si annientano e soccombono.
Lettura riflessiva

F.C.