2021-07-02 17:28:25
L’attività di volontariato dovrebbe partire dal riconoscimento delle esigenze e diritti della persona.
Per esempio, se una persona non autosufficiente è ricoverata in una struttura occorrerebbe domandarsi:
– è curata a carico dalla sanità se malata cronica?
– è corretta la contribuzione economica versata per il suo ricovero?
– è adeguata la struttura, sanitaria o assistenziale, ove è ricoverata?
– è presente nella struttura un numero sufficiente di operatori sanitari e non?
– sono rispettati gli standard di gestione previsti (per esempio da “capitolato”)?
– qual è la competenza e la professionalità degli operatori?
– risponde adeguatamente (tempi e modi) alle esigenze della persona l’assistenza erogata dal presidio?
– è posta nella giusta attenzione la quotidiana igiene e cura della persona?
– è diffusa un’adeguata informazione verso l’esterno (ai parenti, tutori, ecc.)?
– si svolgono attività all’interno della struttura, oppure si fa una mera “badanza”?
– le attività sono svolte il più possibile favorendo l’integrazione dei ricoverati con il “territorio”?
– è possibile in base alle disponibilità economiche del tutelato garantirgli prestazioni aggiuntive a quelle fornite dall’ente, che gli possano apportare maggior benessere e maggior qualità della vita?
Eccetera.
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