2021-07-05 10:34:42
Qualità della vita. Terapia del dolore e cure palliative: si muova il governo
di RQuotidiano | 1 LUGLIO 2021 (
il Fatto Quotidiano)
"Recentemente, il Parlamento si è occupato di cure palliative e terapia del dolore (CP e TDol), con l’approvazione solo in maggio 2021 della mozione 1/00397 presentata in ottobre 2020 in piena pandemia. Verrebbe impegnato il governo ad attuare una lunga serie di indicazioni, molte delle quali però, risultando correlate al Covid che ora è in evidente ridotto impatto clinico, rischiano di non mostrare più la stessa pregnanza e interesse; ci si dovrebbe concentrare pragmaticamente su ciò che è volto al miglioramento della Qualità di vita dei sofferenti in ogni tempo.
La mozione evidenzia soprattutto i fondamentali bisogni del fine vita, ricordando che “dall’inizio della pandemia da Covid-19 a oggi si sono registrati 121.000 decessi in Italia”, ma in realtà il numero delle persone che avrebbero avuto bisogno di sollievo dalla sofferenza era enormemente più elevato, includendo in varia misura tutta l’ampia platea dei ricoverati per Covid sintomatico, non solo quelli a prognosi purtroppo sfavorevole. Il Covid-19 è paradigmatico di che ciò accade in ogni grave patologia sintomatica, il soffrire è uno sgradito frequente compagno di viaggio in molte malattie e sarebbe largamente evitabile con la diffusione delle Cp e TDol.
Nella mozione che impegna il governo, appare prioritario ciò che va al di là dell’emergenza, come il punto “
h)… garantire un servizio di cure palliative (ambulatoriali e di consulenza) per ogni ospedale di base…” vera grave e concreta assenza, purtroppo sancita dal dm 70/2015 (regolamento degli standard ospedalieri) che aveva sforbiciato diffusamente la sanità pubblica e cancellato proprio le cure palliative dal novero delle discipline ospedaliere, dm in vigore ancor oggi, pur in violazione palese della legge 38/2010 e anche dei successivi Lea del 2017 (ai quali non è mai seguita la revisione del dm 70 incoerente).
La pandemia ci ha colti impreparati in molti sensi, ma ha potuto generare maggiori sofferenze non controllate per tali impasse normative mai risolte seppur reiteratamente segnalate (2016 ecc). Non basta richiedere “mai più morti in solitudine”, occorre richiedere “mai più sofferenza non controllata”.
Sarebbe opportuno quindi impegnare il governo a occuparsi di garantire il controllo di tutti gli stati di sofferenza, inclusi i dolori, cronici e non, di ogni tipo e in ogni fase di malattia, gestibili meglio, almeno per il livello intraospedaliero di base, da servizi unitari di Cp e TDol. La prognosi peraltro è sempre presuntiva e non può essere posta come parametro per la gestione o meno del soffrire, come dimostrato da malattie come il Covid, meritevoli di cure della sofferenza specialistiche attuate con “grano salis”, con titolazioni farmacologiche progressive, al fine di ridurre il distress senza inficiare eventuali possibilità di guarigione, anzi potenzialmente migliorandole, per la riduzione dello spreco della già scarsa riserva funzionale nel malato inutilmente sofferente.
Dott. Marco Ceresa"
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