2021-07-17 14:13:17
GRANFONDO
Tutto cominciò in quel mese di
maggio del 1970, quando un gruppo di 17 amici partì dal
Bar del Corso di Cesenatico per una lunga pedalata. Sembrava un appuntamento ciclistico come un altro, uno dei tanti giretti in bici tra amici. E invece, nel giro di qualche decennio, quello è diventato
l’inizio di qualcosa di incredibilmente grande. Da quel primo evento sono nate le Granfondo, che sono cresciute e si sono moltiplicate fino a dominare la comunità ciclistica amatoriale di tutto il mondo.
Ma che cos’è una Granfondo?
Per definizione una Granfondo è approssimativamente una “grande corsa” che si svolge mediamente su un percorso di 130 chilometri, con una o più salite, a volte anche proibitive.
Per molti ciclisti amatoriali, una Granfondo
è una sorta di passaggio, di iniziazione, un rituale che li consacra ufficialmente al ciclismo, quello agonistico per intenderci. Per alcuni è motivo di vanto, per altri è una sfida con se stessi. È anche un modo per sentirsi un po’ professionisti: un calciatore amatoriale non potrà mai scegliere di giocare a San Siro con gli amici, dove giocano a domeniche alterne Milan e Inter.
Un ciclista amatoriale che ha visto Pantani scalare il Mortirolo e lasciare tutti a bocca aperta può invece vantarsi che lui, quella salita, l’ha fatta. E può testimoniare che è una delle più massacranti d’Italia.
Portare a termine una Granfondo però
non è come fare un’uscita con amici la domenica mattina. Non è una gara alla quale possono partecipare tutti. Innanzitutto è fondamentale sostenere e superare a pieni voti una visita medico sportiva agonistica: quindi cuore a posto dopo il test sotto sforzo, valori spirometrici nella norma e altri piccoli dettagli da non trascurare.
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