2021-09-06 21:07:43
Le notizie di oggi potrebbero sembrare disarmanti: canali telegram con richiesta di sequestro in corso, la minaccia di una censura sempre più pressante. Dico la mia, anche se non piacerà a tutti. La libertà di espressione a mio parere
non deve nè può mai trascendere i limiti di civiltà, rispetto e di stato di diritto. E' innegabile che esista un tentativo di alzare la narrativa e di cercare lo scontro, ma mi auguro di interloquire con
persone pensanti, non con branchi che si lasciano condurre da presunti profeti dietro i quali si nascondono agenti provocatori. Il dissenso è legittimo, ma per restare tale deve essere fatto con criterio ed intelligenza, senza cadere in istigazioni di qualsiasi tipo. Diceva
Martin Luther King:
La tenebra non può scacciare la tenebra: solo la luce può farlo. L’odio non può scacciare l’odio: solo l’amore può farlo. L’odio moltiplica l’odio, la violenza moltiplica la violenza, la durezza moltiplica la durezza, in una spirale discendente di distruzione. Sono andata qualche giorno fa a guardare quel canale per curiosità, sono rimasta senza parole da quello che ho letto: credete davvero che questo sia la via giusta? Io penso invece che non porti a nulla, se non ad una maggiore repressione. E a far crescere la rabbia, creando energie negative che invece potrebbero essere incanalate in altri modi, meno distruttivi. Pensateci, dopo aver scritto parole pesanti, insulti, minacce, vi sentite meglio, vi passa tutto? Io non credo. Quando provate rabbia, siete voi che la generate ad assimilarla maggiormente, non il destinatario della vostra ira. Pensate al sole: irradia con la sua energia, ma la parte più calda è il suo nucleo, è il sole stesso ad assorbire maggiormente l'energia che produce. E' la stessa cosa. Vi ho invitati più volte a restare centrati, a respirare e a non dare sfogo alle emozioni più veementi. Abbiamo bisogno di parlare, non di gridare. Abbiamo bisogno di venire compresi, non di venire attaccati e villipesi. Abbiamo bisogno di serenità, non di inquietudine. Ricordiamoci sempre questo. Per quanto mi riguarda, è mia intenzione continuare quello che sto facendo, con lo stesso impegno e la stessa passione. Per un ideale? Si, chiamatemi stupida. Ma è un ideale che forse accomuna tante persone e che mi auguro possa essere raggiunto, passo dopo passo. La strada è lunga, difficile, piena di insidie già di per sè, non contribuiamo inutilmente a crearne altre. E' stupido, inconcludente, e soprattutto,
ci fa male. Non dobbiamo rispondere con lo stesso trattamento che riceviamo,
possiamo e dobbiamo essere superiori. Si aspettano la reazione, sorprendiamoli con la civiltà. "
Un giorno, [Akiyama] durante una tormenta di neve, rimase immobile a guardare un salice, i cui rami erano coperti di neve. A differenza di un pino, che rimane dritto o si spezza di fronte alla tempesta, i rami dei salice cedevano per il peso della neve, ma essendo estremamente flessibili non si spezzavano" Questo principio si chiama
wu wei: andare con la corrente, seguire la venatura, girare con la ruota, nuotare con la corrente, mettere le vele al vento. Il principio è illustrato dalla parabola del pino e del salice sotto la neve. Il rigido ramo del pino si spezza ma il ramo del salice si piega sotto il peso e la neve scivola via. In un modo di pini, cerchiamo di essere preziosi salici. Leggo spesso commenti che dicono: provoca con frasi dittatoriali e poi si lamenta perchè viene insultato. Ecco, pensatela in questo modo: insulta e minaccia, e poi si lamenta di essere censurato. Riflettete. Non è mia intenzione chiudere il dialogo o smettere questo percorso che stiamo facendo insieme, per cui mi appello al vostro essere salici. Ne abbiamo di strada da fare, siamo solo all'inizio. La violenza è un metodo di lotta inferiore, brutale, illusorio, soprattutto figlio di debolezza, fonte di debolezza, malgrado, anzi in ragione dei suoi effimeri trionfi. Non è più forte chi urla di più. Ricordatevelo sempre. In questo canale non tollero violenza e sono certa che non sia più necessario ripeterlo.
6.9K viewsRossella Fidanza, 18:07