2021-06-13 14:56:22
1/2Rec News ha iniziato a scrivere di cure per il Covid il
7 marzo del 2020. È stato il primo sito di (vera e indipendente) contro-informazione a farlo, per molto tempo l'unico.
È facile fare le inchieste del giorno dopo (
anzi dell'anno dopo) a giochi fatti, chiedendo pure
donazioni per informazioni che girano sul web e sui social da più di 12 mesi.
Quando abbiamo iniziato a scrivere di cure come sempre eravamo "
complottisti" e "
negazionisti", oggi sappiamo che il caso o la fortuna hanno voluto che fossimo lungimiranti.
Non è merito nostro, ma degli studi scientifici che abbiamo presentato, che in Cina circolavano da
novembre del 2019, e che in Russia sono arrivati poco dopo tramite la
lista di 30 farmaci generici presentati in conferenza stampa nazionale dall'epidemiologo Gennady Onishchenko.
Dopo sono arrivati anche i farmaci specifici. Noi ne abbiamo scritto, mentre
il mainstream sulle cure continua a tacere ostinatamente. Si tratta di articoli che hanno avuto ampia diffusione, perché precedenti ai blocchi che alcuni social (che noi
coerentemente abbiamo abbandonato a favore di altri) hanno imposto in seguito a chi si è occupato in maniera non allineata di Covid.
Per riassumere: le cure generiche e specifiche sono state per oltre un anno sotto gli occhi - e
sotto l'occhio - di molti che gravitano nel mondo della politica, dei sostenitori senza se e senza ma dei vaccini che ci hanno criticato e di chi dice di fare controinformazione indipendente
(anche se l'affezione a determinate simbologie, le vicinanze discutibili e i
canali di finanziamento mascherati da donazioni dicono tutt'altro).
Oggi si piange per Camilla e Michele, fa presa la caduta di un calciatore sano, giovane e forte, ma purtroppo si tratta di
tragedie annunciate.
Se qualcuno avesse avuto l'umiltà di guardare ai fatti presentati e
sorvolare le proprie manie di protagonismo (per la serie
meglio non parlarne perché l'ha scoperto un altro e non io, al massimo scopiazzo qualche elemento o ci faccio un video edulcorato), oggi non saremmo a questo punto. Non ci sarebbero decine di migliaia di morti da piangere.
Questa non è una colpa dell'informazione mainstream, ma di un'informazione ormai altrettanto di massa e
sedicente indipendente che dice la verità a spizzichi e mozzichi, con estremo ritardo e quando conviene ai loro mecenati.
Se l'informazione non allineata avesse agito
nell'esclusivo interesse dei lettori e della vita da difendere, non si sarebbe mai arrivati a questo punto. Avremmo potuto erigere - insieme - una cinta di protezione che fosse in grado di tutelare la gente, che è quello che il giornalismo dovrebbe fare.
La (finta) controinformazione avrebbe potuto difendere il lavoro ben fatto e documentato di determinate voci,
invece ha lavorato e continua a lavorare nell'ombra per demolirlo e metterlo in cattiva luce, oltre che per tentare di ridicolizzare chi si permette di avere un'opinione autonoma.
Fortuna che le mele marce prima o poi cadono dall'albero, mentre quelle buone continuano la loro maturazione.
Aprite gli occhi e scegliete bene di chi fidarvi, basandovi solo sulle vostre impressioni e sugli elementi che avete. Imparate a farvi influenzare il meno possibile dall'esterno,
facendo il più possibile affidamento su voi stessi e su un cervello che va stimolato a crescere. Mettetevi, cari lettori,
in gioco in prima persona: non aspettate che qualcuno lo faccia al posto vostro.
Riporre ciecamente la propria fiducia nei
gatekeepers che vi danno la verità a gocce e solo se è
pagata profumatamente da fiumi di donazioni, non è un'idea furba.
Prima o poi faranno inversione di marcia, forti della fiducia che gli avrete accordato,
per suggerirvi qualche informazione dannosa e magari fasulla.
L'avvocato vi convincerà che
l'obbligatorietà vaccinale in fondo in alcuni casi ci può stare, il medico che gli integratori che guarda caso produce lui sono il vero toccasana contro il covid. Ci crederete, perché penserete che in molte occasioni vi hanno detto una verità che invece è sempre stata
parziale e caratterizzata da omissioni.
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