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POESIA

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Gli ultimi messaggi 48

2021-06-23 13:01:10 Poesia: a Giuseppe Conte 'Celle Arte e Natura'
Voto unanime della giuria al compositore ligure
Fonte Ansa.it

Invita Amici
283 views10:01
Aprire / Come
2021-06-22 11:44:10
RAFFAELA FAZIO


Metà

 

Sei per metà
il mio passaggio obbligato
da cime accecate dal nevischio
ai nudi epicentri del respiro
dove più vera
la vita cresce
      in grembo al rischio.
E per metà
sei fuori da ogni rotta
      un valico sconnesso
inespugnato:
nella totale assenza delle prove
sei il mio dolce reato
      mai commesso.


(Da LA BOÎTE, Firenze, 2013)
300 viewsedited  08:44
Aprire / Come
2021-06-22 11:40:38
RAFFAELA FAZIO


Clairière

 

Alla fine
è forse il destino di ogni uomo
diradarsi
    come un bosco
quando rimane in vista
una cosa sola
contro il cedevole orizzonte
    e offrire proprio quella
al mondo e al cielo
come si offre a un padre
        la fronte.


(da A garante il mistero, Firenze, 2012)
251 viewsedited  08:40
Aprire / Come
2021-06-22 11:39:27
RAFFAELA FAZIO


(Tardi ormai si è piegato)

 

Tardi ormai si è piegato
il glicine sui pergolati.
O troppo in fretta
il profumo
      ci ha incontrati.
Come il silenzio che precorre il suono
e ne fa superfluo il ricatto.


(da Un filo più lento, Firenze, 2010)
252 views08:39
Aprire / Come
2021-06-22 11:38:05
RAFFAELA FAZIO


(A ogni oracolo)

 

A ogni oracolo un baro.
A ogni rupe il suo ossario
    di indovini incoscienti.
Non ci è dato sapere
quale è il tempo, né il modo.
Ma il dolore ha il suo guado.
Scenda il fuoco su Giano
e su Adamo
    il torpore.


(da Per ogni cosa incompiuta, Firenze, 2008)
261 views08:38
Aprire / Come
2021-06-21 10:57:39
CLAUDIO DAMIANI


(e questo canto)

 

E questo canto, amore mio, di cicale
sotto il sole di luglio, in una campagna italiana,
cielo azzurro e poche nuvole, piccole,
odore forte di rosmarino e ginestre
e questo canto pazzo che non si ferma
nell’aria bianca bruciata
e noi, io e te, sotto questi pini
alziamo i calici e brindiamo, silenziosi,
tu vestita come una dea, con lunghe ciocche annodate
e perle tra i capelli,
là sulla collina il nostro capanno di legno
e giù lo scoglio dove passo tutte le notti
a piangere guardando il mare.

                               
(Inedito)
298 views07:57
Aprire / Come
2021-06-18 10:34:40
NICOLA BULTRINI


(la mattina all’alba il prato è argento)

 

La mattina all’alba il prato è argento
l’aria cristallo bagnata della notte.
Poi tutto s’asciuga sotto al monte
ombra dai boschi, manto dei muschi.

Un silenzio ventoso fa il cielo lieve
e mi distraggo
vivendo il prato
il tronco morso dal fulmine.

Sopra me la roccia possente e muta
un tuono sommesso di questo tempo
mio, tradito ancora e incerto.

Sono i sintomi di una bellezza
incomprensibile, l’angoscia nei polmoni
per non saperti dire, figlio, quanta ricchezza.

I temporali estivi sono cosa prodigiosa.


da LA SPECIE DOMINANTE (Aragno, 2014)
410 viewsedited  07:34
Aprire / Come
2021-06-18 10:32:11
NICOLA BULTRINI


(i pastori venivano dalla campagna)

 

I pastori venivano dalla campagna
romana all’inizio dell’estate
di notte, lungo la via Valeria.
In capo i muli, le greggi  
e quindi ragazzi silenziosi
con i lumi a petrolio.

A quel tempo l’altopiano
era coltivato a grano, si doveva
salire i monti per i pascoli
aperti e non si scendeva
mai, fino a settembre.

Allora si dormiva tra le greggi
portando in spalla una capanna
di rami teneri di nocciolo.
Intrecciati come un cesto facevano
riparo solo per un corpo
che di notte si sdraiava.


Un occhio tra le stelle, l’orecchio attento
perché a quel tempo la montagna
era regno di lupi e di misteri.


da LA SPECIE DOMINANTE (Aragno, 2014)
283 viewsedited  07:32
Aprire / Come
2021-06-18 10:30:12
NICOLA BULTRINI


(ti ricordi quando pensavi fosse un assassino)

 

Ti ricordi quando pensavi fosse un assassino
l’uomo al tavolo di fronte, la pelle piena di tatuaggi
la voce roca, una sigaretta poi l’altra.

Mi accarezzavi il braccio
e intanto lo guardavi di nascosto.
Lui sussurrava ai commensali
lo sguardo chino sul piatto. Poi
all’improvviso ti guardò ridendo
indicando una figura sulla sua spalla,
ti piace?
Ti vergognasti e lui tornò ai compagni.
Parlavano di turni, di squadre del cantiere
delle famiglie che andavano in vacanza.

E’ gente che lavora, figlio mio, che si fa
in quattro, lo vedi dalle mani, gonfie
scheggiate, bianche di calce sotto le unghie
e ruvide come carta vetrata.

La vita a volte è più semplice di noi
più trasparente.


da LA SPECIE DOMINANTE (Aragno, 2014)
295 views07:30
Aprire / Come