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nel network di @pagatelupizzu

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2022-06-17 07:16:38 Leonardo restò senza parole, mentre Serena, mordendosi il labbro, tremava per il nervosismo.
Questo era davvero troppo!
Serena aveva finalmente capito che l’unico motivo per cui Cristian aveva accettato di portarla con sé in azienda era per poterla umiliare. Agli occhi di Cristian, lei lo aveva sposato solamente per ottenere soldi e fama, perciò si sentiva giustificato ad odiarla in questo modo.
“Cristian perché fai così? Dopotutto lei è...”
Prima che Leonardo potesse pronunciare la parola “moglie”, fu interrotto da Luca: “E’ solo un caffè signor vice Presidente, forse gli sta dando un pò troppa importanza.”
Leonardo sembrava voler dire ancora qualcosa in difesa di Serena, ma lei gli si avvicinò dicendo: “Andrò a prepararne un altro.”, ed uscì portando con sé la tazza.
Una, due, tre volte. Per tutto il tempo della riunione, Serena corse avanti e indietro, Cristian trovava sempre qualcosa che non andava, ma lei non si lamentò. Fu così fino alla fine della riunione.
Lo stesso Luca non riuscì più a rimanere in silenzio, e quando tutti uscirono dalla stanza, egli sussurrò a Cristian: “Signor presidente, non sia così duro.”
Cristian ammiccò un sorriso sarcastico e disse: “Una donna tanto avida, se non la si tratta in questo modo non si arrenderà mai.”
Voleva vedere fino a che punto essa riuscisse a sopportare.

Dopo innumerevoli tazze di caffè, Serena stava per svenire davanti a lui per la stanchezza, era quasi al punto da non riuscire più a resistere. Quando rientrò nella sala riunioni con il caffè, Cristian non c’era già più. Era sparito così, senza nemmeno un commento. Lei mise il caffè sul tavolo, si voltò ed uscì. Arrivata sotto l’edificio, vide la macchina di Cristian lasciare la compagnia, e lei, era stata lasciata lì di nuovo. Serena fece un sorriso irritato, avrebbe dovuto immaginarselo.
Si diresse verso il lato della strada per prendere un taxi, ma una macchina bianca le si fermò davanti.
“Aurora, ti do un passaggio.”
Quando il finestrino si abbassò, Serena vide apparire il volto gentile di Leonardo.
Presa un pò alla sprovvista, scosse la testa e disse: “Non serve.” Se Cristian l’avesse vista, avrebbe sicuramente detto qualcosa riguardo il loro legame.
“Andiamo, sali. Sarai stanchissima dopo aver fatto avanti e indietro per ore.” Detto ciò, Leonardo si slacciò la cintura e scese dalla macchina per aprirle la portiera. La sua gentilezza era davvero difficile da rifiutare.
Così Serena salì in macchina e lo ringraziò.
“Di niente.” Disse Leonardo sorridendole dolcemente e ricordandole di indossare la cintura di sicurezza.
Durante il tragitto verso casa, Leonardo rimase in silenzio, non le fece alcuna domanda e la accompagnò fino al cancello. Rientrata in casa, Serena salì pian piano le scale per raggiungere la sua stanza con il cuore ancora pieno della sensazione di dolcezza che Leonardo possiede.
Come potevano due fratelli avere personalità così diverse?
Entrata in camera sua, si fermò di scatto, quando vide la sua valigia per terra. Qualche secondo dopo, il suo sguardo fu catturato dalla persona all’interno della sua stanza.
“Chi ti ha permesso di occupare tutta la stanza?”
Lei rimase in silenzio, e disse mentre si accingeva a tirare su la valigia: “Non si era detto che non saresti tornato?”
Quella notte, dopo che lui era andato via, lei aveva pensato che non sarebbe più tornato.
“Questa è la mia stanza.”
Serena restò in silenzio e mordendosi il labbro disse: “Ma io sono tua moglie.”
“Mia moglie con il nome di tua sorella?”
Lei restò ammutolita. Sembrava che lui non volesse farla restare in quella stanza, dalle sue parole e dalle sue gesta si evinceva tutto il suo odio, ma lei davvero non voleva andarsene.
Serena lo guardò supplichevole e disse: “Ti prego, potresti concedermi solo un angolo di questa stanza? Non chiedo molto.”
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2022-06-17 07:16:38 Luca fu stupefatto di vedere Serena, non avrebbe mai pensato che sarebbe davvero arrivata a piedi.
Cristian voleva che Luca lo portasse via, ma improvvisamente pensò a qualcosa, nei suoi occhi si accese un lampo acuto e disse: “ Vuoi essere la mia segretaria? Ti darò una possibilità.”
Nella sala riunioni.
Serena entrò al seguito di Cristian, e tutti furono sorpresi della sua presenza.
Tutti quanti sapevano che l’unica persona accanto al presidente era sempre stato il suo assistente Luca, e adesso che un'altra persona si presenta insieme a loro, tutti cominciarono a chiedersi quale fosse la relazione con questa donna.
Sebbene Serena avesse lavorato come segretaria in precedenza, tuttavia non aveva mai visto un simile ambiente, la sala riunioni dell’azienda della famiglia Ferrari era enorme, dopotutto era l’azienda leader dell’intera Citta del Nord.
Non appena entrata, Serena avvertì una forte pressione, così abbassò le spalle e si preparò a ricevere ogni tipo di sguardo seguendo Cristian e Luca. Fino a quando si fermarono, tutti gli sguardi furono infatti fissi su Serena.
“Presidente, la qui presente sarebbe...?”
Leonardo era il vicepresidente dell’azienda, essendo parte della riunione, lui stesso fu sorpreso di vedere Serena lì. Lei era così nervosa che strinse i lembi del vestito, cercando di convincersi di non essere nervosa, poi pian piano alzò il capo e tra tutti gli sguardi indagatori ne trovò uno gentile, quello di Leonardo.
I due incrociarono gli sguardi e Leonardo le fece cenno con il capo mostrandole il suo solito sorriso gentile. All’improvviso lei non si sentì più così nervosa, così strinse le labbra e ricambiò il sorriso.
Serena pensava davvero che Leonardo fosse una persona gentile.
Cristian si accorse di ognuno di questi piccoli gesti.
Apparve una luce fredda nei suoi occhi acuti che si socchiusero, e disse: “L’infermiera”
“Cosa?”
Nessuno comprese ciò che Cristian volesse dire, nemmeno Serena.
“Presidente, come ha detto?”
Gli occhi di Cristian erano neri come la notte, egli inarcò le sopracciglia e guardando colui che aveva chiesto disse: “ Mio nonno ha assunto un’infermiera affinché si prendesse cura di me.”
Queste parole fecero impallidire Serena, la quale abbassò lo sguardo e lo guardò.
Lei era chiaramente la sua segretaria, come poteva mai essere la sua infermiera?
“Caffè.” disse Cristian con tono freddo assorto nei suoi pensieri.
Serena non si mosse, ma Luca, il quale aveva inteso cosa egli intendesse, le fece un cenno ed ella subito reagì.
Portargli il caffè, dopotutto, era compito di una segretaria.
Serena uscì dalla sala riunioni per andare a preparare il caffè, e una volta rientrata l’incontro era già cominciato, così gli pose la tazza davanti.
Cristian sorseggiò e inarcando le sopracciglia disse: “Vuoi farmi venire il diabete?”
Luca cambiò volto e subito disse: “Il caffè del presidente deve essere senza zucchero.”
“Portamene un altro!”
Serena si accinse a prepararne un altro.
“Non è abbastanza forte.”
E un altro ancora.
“Troppo corto.”
Una sala riunioni divenne il luogo in cui era dato a tutti assistere al sarcasmo di Cristian, gli sguardi provenienti da ogni direzione fecero sentire Serena a disagio.
Avrebbe voluto vendicarsi, avrebbe voluto rovesciargli il caffè in testa, rifiutandosi di preparare i caffè.
Ma ripensando ai suoi genitori, si trattenne ed invece uscì per andare a prepararne un altro.
Ritornata, sbatté la tazza sul tavolo e tutti ne rimasero scioccati.
“Così vorresti farmi da infermiera?”
Serena restò immobile e impallidì.
Leonardo, assistendo a questa scena, inarcò le sopracciglia e non poté fare a meno di dire al fratello: “Cristian, basta.”
Cristian pensò che questa donna doveva avere davvero qualche abilità, dato che il fratello era addirittura disposto a prenderne le difese. Il sorriso sul suo volto diventò sempre più freddo, e disse: “Leonardo, visto che hai tanto a cuore la mia infermiera, te la cedo con piacere.”
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2022-06-17 07:16:38 Leonardo non si scompose e mostrò un lieve sorriso sul volto attraente. Serena lo fissava di nascosto. La sua pelle era bianca, aveva sopracciglia delicate, labbra non troppo spesse, sul viso sempre un sorriso gentile e indossava una camicia bianca senza alcuna piega. Sembrava davvero a suo agio. Mentre lo guardava, l’ascensore si aprì.
Arrivati, Leonardo le disse: “ percorri il corridoio sulla destra, l’ultimo ufficio è quello di Cristian, io ho delle cose di cui occuparmi, non posso accompagnarti. Riesci a trovarlo da sola?”
Serena annuì nervosamente: “Si grazie mille.”
“Di nulla.”
L’ascensore si chiuse davanti a lei, e si tranquillizzò, fece un sospiro profondo e si diresse verso la fine del corridoio.
Finalmente vide la porta dell’ufficio, si preparava a bussare alla porta, quando questa si aprì improvvisamente ed un oggetto ne fu spinto fuori.
Serena non fece in tempo a scansarsi, fu colpita e cadde sedendosi a terra, vicina all’oggetto che l’aveva colpita.
“Come puoi farmi questo?”
Serena scoprì che ad aver lanciato l’oggetto era stata una donna dal trucco pesante e con i vestiti arruffati, che dopo essere caduta a terra, si rialzò velocemente e puntando contro Cristian gli urlava contro insultandolo. L’imponente figura di Cristian, seduto sulla sedia a rotelle, con occhi neri ed intimidatori, il cui corpo emanava una forte energia, con le labbra sottili leggermente aperte disse. “Vattene via.”

“Tu!” Disse la donna tremando di rabbia: “Chi credi di essere? Se non fossi un Ferrari pensi che le donne ti guarderebbero? Sei solo un handicappato, ti credi un tesoro prezioso per avermi rifiutato più volte?”
Dopo essere stato così pesantemente insultato, l’espressione di Cristian tornò ad essere fredda ed estremamente ostile. La donna, che avrebbe voluto dire qualcosa di più pesante, restò scioccata dall’atmosfera che improvvisamente divenne pesante. Guardando i suoi occhi così neri ed acuti, non poté che sistemarsi i vestiti con amarezza e non accettando la sconfitta disse: “aspetta e vedrai, ti farò inginocchiare per supplicarmi!”
Ad ascoltare queste parole, Serena si sentì come qualcuno che aveva accidentalmente scoperto un qualche segreto...
Dopo essersi sistemata i vestiti, non si accorse nemmeno della presenza di Serena, e prima di andare ribadì ancora, rivolgendosi a Cristian: “Aspetta e vedrai, mi supplicherai in ginocchio!”.
Finito di parlare, se ne andò in fretta.
Rimasero solamente Serena e Cristian.
Lei era ancora seduta sul pavimento e non sapeva dove volgere lo sguardo.
Lui, lanciandole uno sguardo freddo e tagliente, le disse: “Ti ho sottovalutata.”
Serena sollevò il capo e senza pensarci disse: “Non ho sentito nulla...”
“Vattene anche tu” e la cacciò.
Serena aggrottò le sopracciglia e con tono serio disse: “Da oggi in poi sarò la tua assistente, non sei forse stato tu stesso a farmi venire in azienda?”
Detto ciò, si alzò, e a piccoli passi andò dietro Cristian e afferrò la sedia a rotelle.
“Io sono arrivata qui da sola, adesso tu non dovresti mantenere la tua promessa?”
Prima che Cristian potesse rispondere, lei lo spinse dentro la stanza e disse: “Cosa posso fare?”
Lui non rispose, ma l’atmosfera si fece più forte e pesante, poi infine disse: “Sembra che tu davvero non sappia riconoscere quando mollare.”
Serena strinse le labbra e disse: “Nemmeno io voglio essere la tua assistente, ma è ciò che vuole tuo nonno.”
“Lo stai usando per darmi ordini?”
“Perché dovrei? Sono una vittima anche io.”
Serena notò un pò di confusione nell’ufficio, vi erano alcuni documenti per terra, doveva essere stata quella donna.
Così si inginocchiò per raccogliere i documenti, li sistemò e li mise sul tavolo.
Vedendo ciò, gli occhi di Cristian divennero sospettosi.
In quel momento arrivò Luca. “Signor presidente, l’incontro inizierà tra cinque minuti.”
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2022-06-17 07:16:38 Cristian era davvero amareggiato, di solito quando si trattava di qualcosa che lo riguardasse, Luca trovava sempre il modo per occuparsene. Solo questo non era riuscito a trovare.
Il respiro di Cristian si raffreddò di nuovo e inarcando le sopracciglia disse. “un mese, se è destino, quella donna dovrebbe essere incinta.”
Luca fu sorpreso, una donna di cui non conosceva né il nome né l’aspetto portava in grembo il suo bambino? Non poteva essere uno scherzo, l’espressione di Luca si fece seria.
“Capisco, farò tenere d’occhio il movimento in ospedale.”
Cristian ritrasse lo sguardo. Lui non aveva mai toccato una donna, quella sera era stata la sua prima. Perciò, deve trovarla!
Serena girovagò per mezz’ora prima di arrivare all’azienda della famiglia Ferrari.
Sfortunatamente, una volta arrivata, fu lasciata fuori essendo senza prenotazione.
Nella Città del Nord, l’azienda della famiglia Ferrari era come una parte della stessa città. Vi era solamente quell’azienda che portò avanti l’economia della città. Quindici anni prima essa era una piccola città a cui nessuno si interessava, mentre adesso aveva fatto il salto di qualità.
Non era cosa facile per un’azienda ingrandirsi in tal modo.
“Scusi, potrebbe chiedere al signor Ferrari? Sono davvero la sua nuova assistente.”
La receptionist le lanciò uno sguardo di disprezzo.
“Di che cosa sta parlando? Il signor Ferrari non ha mai avuto bisogno di un’assistente, tutta la compagnia ne è consapevole, se vuole sedurre gli uomini dovrebbe almeno informarsi meglio.”
Serena restò sbalordita, forse era un piano di Cristian, che anche se lei fosse arrivata davvero non sarebbe potuta entrare.
“Vada via, gente come lei non è qualificata per essere un lavoratore ordinario, e lei vorrebbe addirittura essere un’assistente.”
Gli occhi della donna alla reception erano davvero sprezzanti, così come quelli delle persone attorno che cominciarono ad echeggiare e deriderla.
“Guarda com’è vestita, e osa dire di essere un’assistente, non ha neanche una divisa da lavoro, indossa quattro stracci.”
“C’è davvero di tutto.”
“Se non se ne va, chiameremo la sicurezza.”
Serena fu schernita al punto da arrossire, mordendosi il labbro inferiore, abbassò lo sguardo per guardare i vestiti che aveva addosso.
Era vero, quegli abiti li aveva acquistati in una bancarella al mercato notturno quando il suo stipendio non era abbastanza. Aveva sempre cercato di risparmiare, ma per tutto questo tempo ne era sempre stata orgogliosa.
Oggi, derisa da così tante persone, Serena si era improvvisamente sentita in imbarazzo.
“Vada via, e si cambi prima di tornare.”
Tutti la guardavano con sguardo sarcastico, e lei sempre più in imbarazzo, si mordeva il labbro inferiore non sapendo cosa fare, finché udì una voce gentile provenire da non troppo lontano.
“Che succede?”
Serena si voltò e incontrò due occhi calorosi.
“È arrivato il vice presidente.”
“Vice presidente!”
Era Leonardo, il fratello di Cristian.
Serena fu sorpresa di vederlo.
Leonardo andò verso di lei e disse calorosamente: “Sei venuta per Cristian?”
Lei annuì nervosamente, chiunque l’aveva vista in quella circostanza imbarazzante, l’avrebbe sempre derisa in cuor suo. Il solo pensiero le faceva venire i crampi allo stomaco.
Abbassando lo sguardo e scusandosi disse: “Mi dispiace, ho causato scompiglio in azienda.”
“Non fa nulla.” Leonardo le prese la mano e disse. “Ti porto su.”
Davanti a quella scena, i dipendenti rimasero sbalorditi ed increduli.
Il sorriso malizioso della donna alla reception scomparve dal suo viso, aveva creduto che fosse una persona qualunque, perciò l’aveva derisa, mai avrebbe potuto immaginare che lei conoscesse il signor Leonardo. Era forse davvero la nuova assistente del presidente?
In ascensore, Serena si sentiva ancora a disagio, quando abbassò il capo, notò che Leonardo le teneva la mano, il cuore le si fermò e subito ritirò la mano ed indietreggiò per mantenere la distanza da lui.
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2022-06-17 07:16:38 Quando lei apprese la notizia, restò scioccata per un pò per il fatto che, sul lavoro come nel matrimonio, vi sia sempre qualcun altro pronto a prendere il posto altrui con molta facilità.
Serena sorrise amaramente.
Il giorno dopo aver dato le dimissioni, il nonno stabilì che Cristian portasse Serena in azienda.
“Non hai voluto trovare un’assistente, so di cosa ti preoccupi, ma adesso Aurora è tua moglie, lascia che ti segua e si prenda cura di te.”
Il tono in cui il nonno si rivolgeva a Cristian era lo stesso che aveva usato nei suoi confronti. Lei pensò fosse strano, come poteva essere? Aveva creduto che il rapporto tra i due fosse buono.
Pensando a ciò, avvertì uno sguardo tagliente sul volto, non serviva chiedersi di chi fosse.
Cristian la fissò ed esclamò in tono sarcastico: “ Va bene.”
Serena si stupì, lei credeva...che lui avrebbe rifiutato.
Non avrebbe mai potuto immaginare che non si opponesse a ciò.
“Bene, andate.” il volto del nonno apparve un pò più rilassato. Cristian sedeva sulla sedia a rotelle con volto inespressivo, e Luca annuendo al vecchio, disse: “Signor Ferrari, andiamo al lavoro.”
“Portate Aurora.”
Serena dovette seguire Cristian.
Giunti al giardino, Cristian disse con sarcasmo: “Tu e il vecchio avete legato in così poco tempo? Vuoi spiarmi?”
Serena si fermò un attimo e aggrottò le sopracciglia.
“Non so di che cosa stai parlando.”
“Certo” disse Cristian con una fredda risata: “Meglio che tu non capisca mai, altrimenti...”

Sebbene Cristian non avesse continuato, Serena sapeva che si trattava di una pura minaccia.
Lei era furiosa poiché avrebbe dovuto seguirlo tutto il giorno. Aveva detto che non avrebbero dovuto avere nulla a che fare l’uno con l’altro, ma adesso erano legati insieme per costrizione, e lei non era affatto felice.
Tuttavia non disse nulla, poiché la sua posizione era abbastanza scomoda.
Per tutto il percorso che portava al cancello Cristian non disse nulla, seduto sulla carrozzella fu poi salito in macchina. Serena d’istinto si mosse per salire anch’essa in macchina, ma Luca la bloccò.
“Signora Ferrari, questa è la macchina privata del signor Ferrari.”
Serena si fermò: “Che significa?”
Cristian si voltò verso di lei e con i suoi occhi freddi, profondi e pieni di derisione disse : “Vuoi essere la mia assistente, ma non sei ancora all’altezza.”
A queste parole, il volto di Serena cambiò: “Che significa? Allora perché hai promesso a tuo nonno?”
Cristian non le diede più retta e ritornò al suo sguardo freddo. Mentre Luca, con volto inespressivo, si preparava a chiudere la porta, Serena lo bloccò e chiese: “Io come vado? Tuo nonno è lì.”
Sentendo nominare il nonno, negli occhi di Cristian si accese un lampo violento, alzò lo sguardo e la fissò pericolosamente.
“Luca, mostrale il percorso e dille di andare a piedi.”
Serena rimase senza parole. Come poteva una persona essere così tanto crudele? Luca, con volto inespressivo, le mostrò il percorso e chiuse lo sportello bruscamente.
“Signora Ferrari, buona fortuna.”
L’auto partì e Serena restò da sola davanti al cancello nel vento in uno stato di confusione, mentre il portiere che aveva assistito alla scena, la guardò con compassione.
Davanti a quegli occhi comprensivi, il cuore di Serena si sentì improvvisamente a disagio. Serrò i pugni. Sarebbe andata da sola.
Nel frattempo in macchina Luca chiese: “Signor Cristian, non è un pò troppo per lei?”
Cristian aggrottò le sopracciglia, e con tono freddo disse: “Perché non vai a farle compagnia?”
L’assistente sbiancò “Come non detto.”
Cristian sbuffò, diede un solo sguardo freddo allo specchietto retrovisore e vide la figura minuta in piedi vicino al cancello, un attimo dopo ripensò a qualcosa che gli fece accennare un sorriso.
“Hai qualche notizia della donna che ti ho detto di cercare?”
Parlando di questa faccenda, Luca si coprì la bocca con la mano e tossendo leggermente disse: “Signor Cristian, quella strada non aveva telecamere , quel giorno la pioggia era fitta e di notte era buio, non si vedevano nemmeno i passanti. Ma con un pò più di tempo credo di poterlo scoprire.”
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2022-06-17 07:16:38 “Davvero?” Il sorriso sarcastico di Cristian rivelava il fatto che lui non l’avesse presa affatto sul serio. “Una donna che ha appena divorziato e già non vede l’ora di sposarsi di nuovo e gettarsi nel letto di un altro uomo. Non è spregevole?”
Serena strinse i pugni, arrabbiata. Era forse stata lei a volersi risposare di nuovo? Lei era stata costretta. Ma questo non avrebbe potuto dirlo a Cristian. Alla fine ciò che importava era che lui la lasciasse restare in questa casa. Così rilassò i pugni.
“Farai meglio a mantenere la tua promessa e non avere nulla a che fare con le persone che vivono in questa casa, se scopro che usi il nome della mia famiglia per i tuoi interessi, o che hai secondi fini verso i componenti della mia famiglia, renderò la tua vita un inferno.”
“Luca”
All’ordine, Luca portò via Cristian. Dopo che i due se ne furono andati, una domestica venne incontro a Serena dicendole: “Signora Ferrari, il signor Alessandro vorrebbe incontrarla.”
Il signor Alessandro? Il nonno di Cristian?
Serena cominciò ad agitarsi, sua madre le aveva detto che i componenti della famiglia Ferrari non avevano mai incontrato Aurora, perciò avevano osato sostituirla alla sorella.
Ma sentendo adesso che il signor Alessandro voleva incontrarla, Serena era diventata improvvisamente nervosa.
L’anziana domestica, percependo la sua confusione, le disse: “ Signora Ferrari, venga con me.”
Serena, tornata in sé, annuì e la seguì.
La casa dei Ferrari era estremamente grande, e sebbene vi fosse la domestica a guidarla, lei si sentiva ancora smarrita.
Giunta nello studio, la domestica le disse in tono umile: “Signora Ferrari, prego.”
Serena la ringraziò e si accomodò.
Lo studio era più o meno come lei lo aveva immaginato, un ambiente serio e solenne, con ornamenti e scaffali in stile classico, e con varie penne ad inchiostro sugli scaffali.
Dopo aver dato un’occhiata, Serena ritrasse subito lo sguardo e lo diresse alla persona dentro la stanza.
“Salve signor Ferrari.”
Lo sguardo di Serena sull’uomo fu catturato dai suoi occhi sagaci che la fissavano dall’alto in basso.
Serena pensando alla sua identità, divenne nervosa e abbassò lo sguardo per paura che il nonno potesse accorgersi del fatto che essa nascondesse qualcosa.
Con Cristian aveva trovato il modo di sistemare temporaneamente la faccenda, ma se il nonno avesse scoperto che lei non era Aurora, come avrebbe fatto?
“Aurora!”
“Si”
Serena alzò la testa di scatto, incontrò lo sguardo dell’uomo e subito riabbassò il capo.
Il signor Ferrari con sguardo estremamente solenne disse: “La salute di Cristian è sempre stata precaria sin da quando era bambino, adesso che siete sposati, dovrai prenderti cura di lui. Adempi ai tuoi doveri di moglie, non serve che io ti istruisca su questo.”
“Certo.”
“A partire da domani, lavorerai a fianco di Cristian come sua assistente.”
Sentendo ciò, Serena alzò gli occhi sorpresa: “Ma signor Ferrari, io ho già un lavoro...”
“Le donne della famiglia Ferrari non lavorano, anche se dovessero lavorare, affiancano i loro mariti.”
Che cosa? La famiglia Ferrari era davvero così all’antica? Naturalmente Serena non avrebbe mai osato dar voce a questi pensieri in presenza dell’uomo, che d’altro canto non le diede la possibilità di parlare esortandola a lasciare la stanza.
Dopo aver lasciato lo studio, Serena tornò nella sua stanza con il cuore ancora ansioso.
Ma le parole del nonno erano state pesanti, Serena sapeva che se non avesse lasciato il suo precedente lavoro, il nonno l’avrebbe sicuramente scoperta.
Doveva lasciare il lavoro. Il suo era un lavoro abbastanza ordinario, dopo il suo matrimonio con Francesco, per poter preparare la cena prima che lui tornasse a casa, aveva trovato impiego come assistente del direttore generale presso una piccola azienda vicino casa.
Serena consegnò la lettera di dimissioni e ben presto qualcun altro prese il suo posto nell’azienda.
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2022-06-17 07:16:38 “Non prenderti gioco delle persone!”
“Se vuoi restare, accontentami.”
Per Cristian non era una novità incontrare una donna che si sostituisse alla sorella per entrare a far parte della sua famiglia al fine di ottenere ricchezza.
Il volto di Serena impallidì, e le sue labbra tremavano.
“Non puoi farlo?” Gli occhi di Cristian erano cupi, si pizzicò il mento con una mano e prese a dire pian piano: “Sembra che non sono io ad essere impotente, invece sei tu a spegnere il desiderio nelle persone.”
Detto ciò, Cristian la spinse via.
Serena barcollò e cadde all’indietro, e appoggiandosi alla porta guardò Cristian con imbarazzo.
Cristian disse al suo assistente di portarlo via, mentre Serena, guardando la schiena dei due uomini, si morse il labbro inferiore.
Ci è riuscita?
Sarebbe potuta restare?
Serena si toccò il mento dolorante e tornò in camera.
Aspettò dieci minuti. Niente successo. Tirò dunque un sospiro di sollievo, sembrava che sarebbe riuscita a restare.

Serena trascorse la notte da sola nella stanza vuota. Svegliatasi presto, sistemò i suoi vestiti nell’armadio e occupò l’intera stanza. La sera precedente era stata abbastanza chiara con Cristian, lui non avrebbe vissuto in quella parte della casa, perciò quella stanza sarebbe stata tutta sua.
Sarebbero stati marito e moglie solo sulla carta, ma non avrebbero avuto niente a che fare l’uno con l’altro.
Il che era perfetto per lei.
Si cambiò poi scese al piano di sotto, i domestici erano impegnati, e lei, avendo fame, voleva chiedere dove si trovasse la cucina, ma una domestica la raggiunse e la strattonò dicendo: “Da dove vieni? Togliti di mezzo!”
Serena accidentalmente cadde a terra.
La domestica le lanciò uno sguardo acuto e i suoi occhi si riempirono improvvisamente di timore.
Due mani calorose la aiutarono a rialzarsi, e nel voltarsi, lei si imbatté in due occhi profondi e belli come giada.
L’uomo davanti a lei portava una camicia bianca, senza alcuna piega, e aveva un sorriso gentile come la brezza primaverile di Marzo.
Serena restò stordita per un attimo, poi indietreggiò un pò per prendere le distanze da lui, e disse: “Grazie.”
“Di niente, cognata.”
“Cognata?”
“Sono il fratello maggiore di Cristian, mi chiamo Leonardo.”
Leonardo le tese la mano, ma lei restò impassibile per un attimo. Dunque era il fratello di Cristian.
Poi pian piano stringendo la mano di Leonardo gli disse: “Salve, cognato.”
La sua voce rivelava un pò di nervosità.
“È stata colpa della domestica, ti chiedo scusa per lei, spero tu non te la sia presa, le persone nella nostra casa sono tutte molto amichevoli. Parlerò con loro.”
Serena fece cenno con il capo e lo ringraziò. Leonardo sorrise, e mentre si preparava a dire qualcos’altro, fu interrotto da una voce fredda.
“Sembra che io interrompa qualcosa.”
Questa voce... Serena si voltò.
Luca spingeva la sedia a rotelle con sopra Cristian, il quale aveva sulle gambe una coperta leggera. Nonostante tutto, egli aveva l’aspetto di un re.
Il suo sguardo era freddo e cadde tagliente come una lama sul viso di Serena, la quale, sentendosi a disagio, chinò il capo.
Aspetta, perché avrebbe dovuto sentirsi a disagio? Non sarebbe stato altro che un saluto alla sua famiglia.
“Cristian, è raro trovarti in casa.” Disse Leonardo al fratello, con lo stesso volto sorridente di prima. Cristian si limitò ad un inespressivo cenno con il capo.
“Bene, ti lascio con tua moglie.” Detto ciò, Leonardo si rivolse a Serena e le disse gentilmente: “Cara, devo tornare a lavoro, vi lascio.”
Serena annuì timidamente e guardò Leonardo andar via, e mentre si preparava a voltare lo sguardo, sentì Cristian dire con tono di sfida: “Le donne divorziate sono così affamate? Non riescono a resistere all’idea di sedurre uomini?”
Serena tornò improvvisamente alla realtà.
“Cosa?”
Gli occhi di Cristian erano scuri e profondi come un ombra, Serena riuscì a percepire la sua forte rabbia, e mordendosi il labbro inferiore disse: “Non sono così spregevole come pensi.”
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2022-06-17 07:16:38 “Perciò tu hai fatto di testa tua e hai preso il suo posto?” Le labbra di Cristian mostravano un abbagliante sorriso di derisione.
Serena si prese di coraggio e alzò lo sguardo per incontrare gli occhi freddi di lui.
“So che questo è un matrimonio combinato dai nostri genitori, per te non è importante la moglie che hai sposato, altrimenti tu stesso non lo avresti accettato durante la cerimonia.”
Serena non sapeva se queste parole potessero funzionare.
“Invece che risposarti, lascia che io resti qui, ti prometto che non avremo nulla a che fare l’uno con l’altro.”
A questo punto, Serena alzò le mani in segno di promessa e i suoi occhi, simili a due perle di vetro nere, si riempirono di fermezza e coraggio, mentre sul volto apparve un’espressione cauta, per paura che lui non accettasse.
Ed ecco...
Cristian strinse gli occhi, la guardò e con le labbra sbuffò freddamente: “Che tipo di donna non riesco a trovare? Perché dovrei accettare una donna come te?”
Il viso di Serena impallidì improvvisamente, e le sue labbra cominciarono a tremare. Prima che potesse parlare di nuovo, Cristian si era già voltato e spingendo fuori le ruote della sedia.
Serena restò stordita per qualche secondo, poi cercò di colpirlo ma fu fermata dall’assistente.
“Serena, mostra un pò di dignità!”
Fissando la schiena immobile di Cristian, Serena divenne ansiosa e cominciò a gridare: “Se non mi lasci restare, dirò a tutti che sei impotente!”
La granata era stata lanciata, ed era stata proprio Serena a lanciarla. Le sue parole fecero fermare Cristian, nonostante egli fosse su una sedia a rotelle, non mosse il corpo ma voltò leggermente la testa. Una luce fredda attraversava l’angolo dei suoi occhi e la sua voce sembrava provenire dall’inferno: “Chi sarebbe impotente?”
Gli occhi pericolosi di Cristian lo rassomigliavano ad una bestia selvaggia di notte, pronta a saltarle addosso e sbranarla non appena Serena avesse detto un’altra parola.
Come può essere? È chiaramente una persona con problemi alle gambe, ma perché l’energia del suo corpo era così forte?
Serena non può più tornare indietro.
Lei digrignò i denti, strinse i pugni e fissò Cristian insistentemente.
“A meno che tu non mi lasci restare.”
L’assistente a fianco era sbalordito, non si aspettava che questa giovane donna dall’aspetto tanto grazioso, potesse essere tanto coraggiosa da provocare il signor Cristian.
Cristian aveva già regolato la direzione della carrozzella e si avvicinò lentamente a lei, con i suoi vividi occhi scuri.
Serena fece involontariamente due passi indietro. Cristian, seduto sulla carrozzella, si piombò davanti a lei, alzò la mano e le strinse il polso bianco e sottile.
“Chi è impotente?” Cristian aprì le labbra con freddezza, e i suoi occhi taglienti la penetrarono.
“Lasciami, lasciami andare...”
L’avvicinamento improvviso fece allarmare Serena, e la forza passionale dell’uomo la avvolse pesantemente.
Era prepotente e pericoloso.
Questa sensazione...
Fece tornare alla mente di Serena quella notte di un mese fa. Allora anche la forza dell’uomo dentro la macchina era così prepotente. Serena si sbiancò per qualche secondo, come aveva potuto ripensare di nuovo a quella notte?
Per lei era stata totalmente un’umiliazione.
“Non si fermerebbe proprio davanti a niente pur di diventare la signora Ferrari?”
Mentre era sovrappensiero, la voce dell’uomo risuonò nelle sue orecchie, richiamò la sua mente ed essa spalancò gli occhi.
Il sudore ricopriva la fronte di Serena: “Non hai forse acconsentito anche tu a questo matrimonio? Tu sapevi già che io non ero Aurora, eppure durante la cerimonia non mi hai smascherata.”
“Allora?”
“Lasciami andare.” Disse Serena spingendolo.
Cristian disse con un sorriso sarcastico: “Una donna divorziata così nervosa? Non hai mai fatto niente di simile?” Serena lo fissò insistentemente.
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2022-06-17 07:16:37 Fortunatamente, lo sposo possedeva tutta l’attenzione stando seduto su una sedia a rotelle con un’espressione fredda, e creando l’atmosfrera del matrimonio estremamente congelata.
Sebbene fosse stato un matrimonio pomposo, fu anche abbastanza tranquillo, in quanto il signor Cristian non aveva brindato, e tutti quanti lo rispettavano e non osavano disturbarlo.
Dopo il matrimonio Serena fu accompagnata nella sua nuova casa.
Un vecchio servo le si fermò davanti dicendole: “Sebbene il signor Cristian abbia problemi alle gambe, egli resta sempre e comunque il nostro signor Cristian. Adesso che siete sposati, tu dovrai fare del tuo meglio per prenderti cura di lui.”
Dopo la sera in cui, inzuppata dalla pioggia, le era stato detto dalla madre che avrebbe dovuto sposare il signor Cristian al posto della sorella, il giorno dopo Serena si era ammalata, e vi erano voluti diversi giorni per poter uscire di casa.
Successivamente, aveva avuto varie ricadute senza mai riprendersi del tutto, e fino al giorno stesso del matrimonio, aveva dovuto prendere delle medicine prima di indossare l’abito da sposa.
In quel momento le palpebre erano troppo pesanti, e dopo aver ascoltato le parole del servo, riuscì soltanto ad annuire dicendo: “capisco, può lasciarmi riposare un pò?”.
Davvero non era più in grado di resistere.
Il servo vide il suo sguardo improvvisamente riempirsi di disprezzo, e si allontanò borbottando.
Non appena se ne andò, Serena, ancora indossando l’abito da sposa, si addormentò.
Fece un sogno molto strano, in cui sembrava che uno sguardo penetrante si posasse sul suo volto.

Quando Serena aprì i suoi occhi assonnati, ne incontrò due freddi e profondi. Le sopracciglia dell’uomo erano importanti e sotto vi erano degli occhi simili a quelli di un lupo, il naso alto e le labbra sottili come un coltello, serrate tra loro. Sebbene sedesse su una sedia a rotelle, viveva in un mondo tutto suo il quale non era facile avvicinarsi.
“Aurora?”
Serena restò stordita per qualche secondo, poi subito si alzò sedendosi sul letto e guardando l’uomo con gli occhi smarriti.
Ed annuì nervosamente.
Lei doveva sostituire Aurora, perciò non avrebbe potuto rivelare la sua identità, così rispose.
Gli occhi di Cristian si fecero più freddi, tirò fuori dalla tasca una busta e la gettò davanti a Serena. Questa la raccolse, la aprì con cura e diede un’occhiata, vi trovò dentro una foto e le informazioni della sorella Aurora.
A quanto pare, Cristian aveva già preso tutte le informazioni necessarie sulla persona che avrebbe dovuto sposare. Ma perché non aveva detto nulla il giorno stesso del matrimonio?
Serena strinse la lettera tra le mani per qualche secondo, si morse il labbro inferiore, e gli lanciò uno sguardo profondo e tagliente, cercando però di mantenere la calma.
“La tua famiglia pensava che avendo problemi alle gambe, avrei dovuto accettare qualunque donna che mi avete preparato?”
Serena si alzò, e coprendosi con una lunga veste, abbassò gli occhi e sussurrò: “Anch’io sono la loro figlia”.
“La figlia appena divorziata? La tua famiglia vuole usarmi come pattumiera?”
Quelle parole dure paralizzarono Serena che si morse ancora il labbro inferiore. Una donna divorziata sarebbe stata rifiutata da molti, per questo la sua famiglia le aveva imposto di sposare il signor Cristian.
Prima che Serena aprisse bocca, la voce fredda dell’uomo irruppe con irruenza: “Ti do cinque minuti, spiega la faccenda chiaramente e vattene via.”
Che cosa?
Serena alzò gli occhi di scatto e urtò i suoi.
“No!”
Non poteva andarsene! Confessare avrebbe significato ammettere l’offesa compiuta dalla sua famiglia nei confronti della famiglia di lui, e come li avrebbe considerati il resto della città?
Serena si calmò, con in mano l’abito da sposa, si avvicinò a Cristian e sussurrando spiegò: “Mia sorella ha già un ragazzo, non voleva sposarti.”
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2022-06-17 07:16:37 Era ancora buio e gli occhi si socchiudevano, uno sguardo cadde sul sedile in cui il sangue della verginità era rimasto. Un vero problema!
Nel mezzo della notte chiamò il suo assistente Luca Russo, e con freddezza gli ordinò: “Trova immediatamente la mia posizione, e scopri chi era la donna della notte scorsa”.
Detto ciò, incurante del fatto che l’assistente avesse capito o meno, riattaccò.
*
Serena scappò nel cuore della notte e, approfittando della forte pioggia, tornò nella casa dei genitori tutta imbarazzata.
Dopo tanti anni di matrimonio, mai era andata a letto con suo marito, ma ora con uno sconosciuto, incredibile.
Appena sveglia, istintivamente decise di scappare.
“Serena.”
La madre, Giulia Gallo, aprì la porta ed entrò, porgendole della zuppa.
“Grazie mamma.”
“Tu e Francesco avete chiuso definitivamente?”
Sentendo il nome di lui, Serena abbassò lo sguardo e prese a sorseggiare la zuppa.
“Non ti preoccupare del divorzio, tuo padre ha già organizzato un altro matrimonio per te.”
A quelle parole, ebbe una fitta al cuore, e alzando la testa di scatto disse: “Mamma?”
“Lo sposo ha problemi alle gambe, ma dopotutto tu sei al secondo matrimonio, perciò non dovresti disdegnarlo.”
Serena disse: “Mamma, di che cosa stai parlando?”
Giulia si alzò guardandola con rabbia e disse: “Il matrimonio è fissato tra un mese, che ti piaccia o no, ti sposerai.”
“Ho divorziato da Francesco giusto ieri sera, voi come avete fatto a saperlo già?” Serena sentiva solamente il suo cuore congelarsi pian piano.
“A dire il vero, questo matrimonio sarebbe dovuto essere per tua sorella, ma visto che tu hai divorziato, puoi prendere il suo posto.”
Detto ciò, Giulia fece un sospiro profondo e rivolgendole uno sguardo intenso le disse: “Lui ha problemi alle gambe Serena, la nostra famiglia non può permettersi due figlie rovinate.”
Serena avvertì un’altra fitta al cuore, le mani con cui reggeva la zuppa e le labbra cominciarono a tremarle, e disse: “Mamma, io sono tua figlia...”
“Aurora è tua sorella, vorresti vederla soffrire?”
“E io allora?”
“Per farla breve, è il fatto deciso, tra un mese sposerai il Signor Cristian Ferrari! Se entrambe le nostre figlie dovessero essere rovinate, io e tuo padre ne moriremmo.”
Il giorno del matrimonio, Aurora, la sorella di Serena, andò da lei: “Mi dispiace, non era mia intenzione, ma la mamma...”
Serena fissandola le disse: “Ti dispiace? Allora perché non indossi tu l’abito e ti sposi?”
“Serena, io...” Aurora strinse i pugni, digrigno i denti, poi lasciò andare le mani e scoraggiata disse: “Io ho un ragazzo, ma tu sei già divorziata...”
Serena ritrasse lo sguardo e abbassando gli occhi disse: “Si, sono divorziata...tu prenditi cura dei nostri genitori, perché hanno fatto del loro meglio per convincermi ad accettare.”
Sposare qualcuno con problemi alle gambe significava che lei avrebbe dovuto prendersi cura di lui per il resto della sua vita, e se questo fosse stato il suo destino, avrebbe anche potuto accettarlo.
Ma era chiaro che sarebbe dovuto essere il destino di Aurora, e lei, Serena, era tornata a casa dei genitori dopo il tradimento del marito solo per avere un pò di conforto.
Non avrebbe mai immaginato di sentirsi dire che avrebbe dovuto sostituire la sorella e sposare il signor Cristian.
Poiché quell’uomo aveva problemi alle gambe, i genitori non volevano che Aurora fosse rovinata. E lei? Dato che aveva divorziato, avrebbe dovuto soffrire così? Assurdo! Ma quelli erano i suoi genitori, coloro che l’avevano messa al mondo, e lei aveva dovuto accettare.
I preparativi della famiglia dello sposo furono enormi, il matrimonio pomposo, e poiché Serena avrebbe dovuto sostituire Aurora, era stata sottoposta prima al lavaggio del cervello da parte della famiglia.
Sebbene nessuno la conoscesse, a causa della sua sostituzione al posto della sorella, aveva tenuto la testa bassa durante tutta la cerimonia per non attirare l’attenzione.
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