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Oipa - Organizzazione internazionale protezione animali Odv

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Categorie: Animali
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Abbonati: 375
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Scopo dell’Oipa Odv è la difesa degli animali, la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente. Website: https://www.oipa.org/italia/

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2021-06-28 19:29:25  
SALVATA A GELA DALL’OIPA UNA TARTARUGA CARETTA CARETTA CON UN AMO INFILZATO NELLA GOLA   
 
 L’associazione invita tutti a raccogliere lenze, ami, reste e tutta la plastica dispersa sulle spiagge da cittadini con uno scarso senso civile
 
Una tartaruga marina comune (Caretta-caretta) con un amo infilzato nella gola è stata salvata dai volontari dell’Organizzazione internazionale  protezione animali (Oipa) a Gela, in provincia di Caltanissetta. L'animale è stato trovato nella spiaggia di Femmina Morta, dove la sezione gelese dell’Oipa cura anche una colonia felina. La tartaruga era ferita. L’allarme alla Capitaneria di Porto ha fatto scattare la macchina del soccorso.  
La tartaruga è stata trasferita all'Istituto zooprofilattico di Palermo per essere curata. Quando sarà guarita sarà rilasciata in mare aperto. L’Oipa ricorda a pescatori e bagnanti di non disperdere nulla nell’ambiente e tanto meno lenze, ami, reste (i retini usati nell’allevamento dei mitili), reti, che causano agonia e morte di tanti animali marini: uccelli, tartarughe e naturalmente pesci. Non solo, può succedere che queste attrezzature per la pesca causino ferite e morti anche di piccoli mammiferi, cani e gatti compresi, che possono ingerirle con le conseguenze che si possono immaginare.
L’associazione invita i tutti a raccogliere lenze, ami, reste, e tutta la plastica dispersa sulle spiagge da cittadini con uno scarso senso civile: se ne gioveranno gli animali e l’ambiente tutto.
 
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2021-06-25 18:32:29 Comunicato stampa
26 giugno 2021

RIMOSSO IL “MONUMENTO ALLA PORCHETTA” PER IL RESTAURO. OIPA: «NON SIA RIMESSO IN PIAZZA E SI APRA IL DIBATTITO PUBBLICO SUL RAPPORTO UOMO-ANIMALE ANNUNCIATO DALLA PRESIDENTE DEL MUNICIPIO ROMA 1»
 
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Roma chiede che l’installazione Dal panino si va in piazza, anche detto “monumento alla porchetta”, imbrattato e rimosso per essere restaurato, non torni né in piazza San Giovanni della Malva, a Trastevere, né altrove. Al tempo stesso l’auspicio è che le polemiche di questi giorni possano servire ad aprire davvero un dibattito pubblico sul rapporto uomo-animale con associazioni e cittadini annunciato dalla presidente del Municipio Roma 1, Sabrina Alfonsi. «Siamo a conoscenza di proteste di molti degli stessi abitanti del Rione Trastevere, certo non tutti vegetariani o vegani, che hanno detestato da subito l’installazione. Una “creazione” esplicita che ben rappresenta il dolore animale». dichiara Rita Corboli delegata dell’Oipa di Roma. «Chissà se qualcuno ora ci penserà due volte prima di mangiare la porchetta che, ricordiamolo, altro non è che un cucciolo di maiale arrostito intero per poi essere affettato. Ben volentieri parteciperemo al dibattito pubblico annunciato dalla presidente Alfonsi. Un dibattito in cui ci si possa confrontare sul rapporto uomo-animale e che tocchi anzitutto il tema dello sfruttamento di esseri senzienti per l’uso, e troppo spesso l’abuso, da parte dell’uomo».
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2021-06-24 18:45:07 Comunicato stampa 24 giugno 2021
 
INCONTRO LAMORGESE-FUGATTI. L’OIPA CHIEDE AL MINISTRO DI ESSERE ASCOLTATA SULLA GESTIONE DEI GRANDI CARNIVORI IN TRENTINO
 
Comparotto: «La sicurezza del territorio non può essere a scapito della libertà, del benessere e della vita stessa degli animali. I metodi per una serena convivenza tra grandi mammiferi e popolazione ci sono, ma la Provincia di Trento li ignora»
 
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), in prima linea per la difesa degli orsi del Trentino sia nelle aule giudiziarie sia sul territorio, apprezza l’interlocuzione che si è aperta stamattina tra il Governo e la Provincia autonoma di Trento sul tema della gestione dei grandi carnivori. Auspichiamo che il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha incontrato a Roma il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, difenda fattivamente gli orsi e i lupi e non solo le categorie che affermano di essere danneggiate dalla loro presenza, come sinora ha fatto la Provincia di Trento.
«È ora che il presidente della Provincia di Trento Fugatti la smetta di pretendere di gestire orsi e lupi in solitudine, a colpi di ordinanze di cattura e persino di abbattimento», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Da sempre auspichiamo che la sicurezza del territorio non sia a scapito della libertà, del benessere e della vita stessa degli animali che abitano i boschi e le foreste del Trentino». 
Le nuove linee guida sulla gestione dei grandi carnivori, messe a punto dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, ora in attesa del parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), non possono prescindere dalla tutela della fauna. Il Progetto Life Ursus, voluto per ripopolare il Trentino di orsi, è un progetto europeo, finanziato con denaro pubblico, nato per la tutela degli animali e non per perseguitarli. I metodi per una serena convivenza tra grandi mammiferi e popolazione ci sono, ma la Provincia di Trento li ignora.
«Abbiamo chiesto più e più volte che le associazioni a tutela degli animali fossero ascoltate dai decisori politici», prosegue il presidente Comparotto. «Lo abbiamo ribadito anche lo scorso agosto, quando l’allora ministro dell’Ambiente Costa e il presidente Fugatti annunciarono l’intenzione d’istituire un Tavolo congiunto di esperti per affrontare la questione della gestione dei grandi carnivori in Trentino. Senz’altro il ministro Lamorgese sa che l’opinione pubblica vuole i grandi carnivori del Trentino protetti e non uccisi o imprigionati. Chiediamo di essere ascoltati anche noi, che siamo la loro voce». 
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2021-06-23 18:41:41 Comunicato stampa 23 giugno 2021
 
MESSO IN SALVO DALLE GUARDIE ZOOFILE DI ANCONA UN CAGNOLINO CONFINATO SENZA RIPARO IN UN RECINTO DI BARILI
 
Bedetti: «Tra poco sarà adottabile. Chiediamo di segnalarci situazioni di degrado e maltrattamento, poiché a volte i controlli servono anche ad aiutare le persone»

Le guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) del Nucleo di Ancona hanno messo in salvo un cagnolino  di 14 anni confinato in un recinto di barili di metallo e senza alcun riparo all’esterno di una casa di Serra San Quirico.
Why, così è stato chiamato dalle guardie del Nucleo, è ora al sicuro, curato e accudito in una clinica veterinaria a carico dell’Oipa e, non appena sarà possibile, dopo avere fatto  tutti gli accertamenti del caso e una visita cardiologica, sarà ospitato in un rifugio in attesa di trovare un’adozione che gli consenta di trascorrere gli ultimi anni della sua vita serenamente, accudito e circondato d’amore. Chi volesse adottarlo, ma solo nelle Marche, può chiamare 3518861520 e lasciare un messaggio o scrivere all’email guardieancona@oipa.org.

«Siamo intervenuti durante i nostri controlli a campione e abbiamo trovato Why in un contesto degradato tra barili sistemati in una piccola area di terra e cemento», racconta Luana Bedetti, coordinatrice provinciale delle guardie zoofile Oipa di Ancona. «Invece di procedere a un sequestro per maltrattamento, abbiamo preferito accordarci con i proprietari, che ce lo hanno ceduto. Why è un cagnolino di piccola-media taglia di una dolcezza unica. Ora stiamo valutando la sua situazione fisica con esami e visite specialistiche, ma cerchiamo per lui una casa dove possa sentirsi al sicuro».
Le guardie zoofile Oipa di Ancona chiedono di segnalare situazioni di degrado e maltrattamento, poiché a volte i controlli servono anche ad aiutare le persone.
 
Per informazioni su come adottare Why lasciare un messaggio al numero 351 8861520 (solo nelle Marche) o scrivere all’email guardieancona@oipa.org

Per segnalazioni di maltrattamento nelle Marche
: https://www.guardiezoofile.info/marche/
 
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2021-06-22 18:26:35 Comunicato stampa
22 giugno 2021
 
A ROMA UN “MONUMENTO ALLA PORCHETTA”. OIPA: «LA PRESIDENTE ALFONSI, SOMMERSA DALLE CRITICHE, HA RIMOSSO IL POST DALLA SUA PAGINA FACEBOOK. ORA PASSI ALLA RIMOZIONE DELL’OGGETTO DALLA PIAZZA»
 
Corboli: «Una “creazione” che, se voleva celebrare una “tradizione alimentare romana”, speriamo che stia contribuendo invece a demolirla»
 
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Roma chiede la rimozione dell’installazione Dal panino si va in piazza in piazza San Giovanni della Malva, a Trastevere che, più che rappresentare “un atto aggregativo e itinerante del consumare il cibo all’aperto”, come affermano gli organizzatori, è un insulto anzitutto agli animali ma anche a chi li ama e non li mangia.

«Abbiamo ricevuto molte telefonate di protesta, e non solo da parte di vegetariani e vegani, ma anche da persone che forse ora ci penseranno due volte prima di mangiare la porchetta che, ricordiamolo, altro non è che un cucciolo di maiale arrostito intero per poi essere affettato», dichiara Rita Corboli delegata dell’Oipa di Roma. «Si tratta di una “creazione” che, se voleva celebrare una “tradizione alimentare romana”, speriamo che stia contribuendo invece a demolirla».

L’Oipa evidenzia come questa “opera” sia stata scelta per la rassegna dagli organizzatori della Rome University of Fine Arts (Rufa), insieme al Municipio Roma 1 | Centro, al Ministero della Cultura e al Ministero del Turismo. «Ieri la presidente del Municipio Roma 1, Sabrina Alfonsi, ha eliminato dalla sua pagina Facebook il post in cui, addirittura con l’hashtag #solocosebelle, presentava l’installazione da lei stessa inaugurata», continua Rita Corboli dell’Oipa di Roma. «Speriamo che a questa rimozione virtuale dalla sua pagina social segua la rimozione reale dell’oggetto dalla piazza».

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2021-06-18 20:01:13 Comunicato stampa 18 giugno 2021
 
BOTTICELLE. IL CONSIGLIO DI STATO SOSPENDE IL NUOVO REGOLAMENTO CAPITOLINO. OIPA: «ORA SUBITO L’ORDINANZA ANTICALDO PER TUTELARE I CAVALLI»
 
Corboli: «Necessaria una riforma del Codice della strada che abolisca i veicoli a trazione animale. Ma intanto ordinanza anticaldo subito per non vedere di nuovo i cavalli sull’asfalto bollente di Roma»
 
Il Consiglio di Stato ha sospeso il nuovo Regolamento approvato dall'Assemblea capitolina che prevedeva il trasferimento delle botticelle in alcune ville storiche, come Villa Pamphilj e Villa Borghese, e in alcuni parchi urbani. La decisione arriva dopo la sospensione di parte del testo da parte del Tar del Lazio. In conseguenza, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Roma chiede al sindaco di Roma, Virginia Raggi, l’immediata emanazione dell’ordinanza anticaldo che blocca la circolazione delle botticelle in presenza di alte temperature.
«Fortunatamente è ancora il vigore il Regolamento comunale a tutela degli animali che blocca le carrozze dalle 13 alle 17 dal 1° giugno al 15 settembre, ma l’ordinanza anticaldo è  necessaria poiché in sua assenza i vetturini potrebbero far lavorare i cavalli anche nell’allerta caldo 3», dichiara Rita Corboli delegata dell’Oipa di Roma. «Dopo la decisione del Consiglio di Stato, proprio alla vigilia dell’inizio dell’estate, si rischia di vedere di nuovo i cavalli lavorare sull’asfalto  con temperature proibitive».
L’Oipa ribadisce la necessità di una riforma del Codice della strada che abolisca i veicoli a trazione animale e che risolva così i problemi dei cavalli delle carrozze una volta per sempre in tutta Italia.
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2021-06-18 12:53:11 Comunicato stampa 18 giugno 2021
 
CINGHIALI IN CAMPAGNA ELETTORALE. OIPA: «LA MAGGIORANZA DEGLI ELETTORI NON VUOLE SANGUE E MORTE, MA TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ»

COLDIRETTI VORREBBE CHE I SINDACI POSSANO ABBATTERLI CON ORDINANZE, MA ROMA NON È IL FAR WEST. IL PROBLEMA È L’EMERGENZA RIFIUTI E LA PRESENZA DI DISCARICHE A CIELO APERTO

 
I cittadini di Roma non vogliono che sia risolto con il sangue il problema delle incursioni di qualche cinghiale nel centro abitato causate dall’emergenza rifiuti, e solo da quella. I cinghiali sono diventati anche una carta da giocare in campagna elettorale, ma i candidati alla carica di Sindaco sappiano che la maggioranza degli elettori ama gli animali e non vuole cacce e braccate, sangue e morte.
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) risponde così alla montante strumentalizzazione elettorale dei cinghiali e anche al responsabile dell'Area Ambiente e territorio della Coldiretti, Stefano Masini, che propone una normativa nazionale in grado di permettere l'abbattimento dei cinghiali con semplici ordinanze dei Sindaci, evitando gestioni differenti tra le Amministrazioni regionali e comunali.
«La causa principale dell'aumento della presenza dei cinghiali a Roma è l’annosissima emergenza rifiuti, diventata in questi ultimi anni molto grave», sottolinea Claudio Locuratolo, coordinatore delle guardie zoofile dell'Oipa di Roma. «I cinghiali sono sempre gli stessi, ma sono aumentati i rifiuti e le discariche a cielo aperto, e quindi la disponibilità di cibo nelle vicinanze delle aree verdi dove vivono. Roma è la città più verde d'Europa ricca di fauna selvatica, che dovrebbe essere considerata una risorsa da gestire nel rispetto della vita e non un nemico da combattere».
Coldiretti parla addirittura di “coadiuvare nell'azione di controllo e cattura i singoli proprietari e conduttori dei fondi”.  
«Fare di Roma un Far West per ammazzare i cinghiali non risolve il problema, semmai il contrario: studi scientifici affermano che agli abbattimenti segue un moltiplicarsi di cucciolate», continua Claudio Locuratolo dell'Oipa di Roma. «Lo scorso ottobre sono stati soppressi sette cinghiali, una mamma con sei figli, intrappolati in un'area giochi del quartiere Aurelio. Un episodio cruento e inutile che ha scatenato le proteste dei residenti. Si sarebbe potuto anestetizzarli e portarli in una riserva protetta, lontani dai fucili dei cacciatori. A Roma il problema sono i rifiuti, non i cinghiali».

Guarda e scarica le foto delle gabbie-trappola per cinghiali a Tomba di Nerone (Archivio Oipa)
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2021-06-16 11:51:53 Comunicato stampa
16 giugno 2021
 
ACERRA, SEQUESTRATI PER MALTRATTAMENTO E ABBANDONO TRE CANI DALLE GUARDIE ZOOFILE DELL’OIPA
 
La persona che li deteneva è stata denunciata per violazione degli articoli 544 ter e 727 del Codice penale
 
Sequestrati ad Acerra (NA) dalle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Napoli tre cani detenuti a catena, due femmine e un maschio, trovati in pessime condizioni igieniche e in strutture non idonee a garantire il loro benessere. Gli animali sono stati messi in salvo e affidati al rifugio Fido e Felix di Frattaminore (NA).
La persona che li deteneva è stata denunciata per violazione degli articoli 544 ter (Maltrattamento di animali) e 727 (Abbandono) del Codice penale.

Trovandosi in custodia giudiziale, i tre cani possono essere presi in affido provvisorio, in attesa della sentenza di condanna, da famiglie che possano dare loro affetto e serenità.

«A seguito di una segnalazione, siamo subito andati su posto, una proprietà privata», racconta Antonio Di Micco, coordinatore delle guardie zoofile Oipa per la  Campania e il Molise. «I tre cani erano detenuti in un box realizzato con materiali di fortuna, legno marcio e lamiere di ferro arrugginito, ed erano legati ciascuno con una catena di un metro. Le catene erano fissate a pali e non permettevano agli animali di muoversi né all’interno né nella parte esterna del riparo di fortuna a loro disposizione.  A terra c’era del pietrisco misto a rifiuti vari dove abbiamo trovato avanzi di cibo, escrementi, larve di zecche e di zanzare, anche nell’acqua melmosa a loro disposizione».
Lo stato dei tre cani, tenuti in quelle condizioni, è facile da immaginare. «Uno dei tre esemplari, in particolare quello bianco/beige, di taglia medio-piccola, aveva escoriazioni diffuse all’altezza del collo, presumibilmente causate dal collare mentre la femmina, taglia piccola, di colore beige, presentava un evidente stato di malnutrizione/deperimento», continua la guardia zoofila.  «I nostri controlli sul territorio proseguono costantemente. Invitiamo a segnalarci casi di maltrattamento all’email: guardiecampania@oipa.org, o al numero 371 4805692».
 
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2021-06-14 20:25:07 Comunicato stampa
14 giugno 2021
 
CAVALLO DI UN FIACCHERAIO S’IMBIZZARISCE, COINVOLTA L’AUTO DEL MINISTRO LAMORGESE. OIPA: «È ORA DI ABOLIRE LE CARROZZELLE. TRADIZIONE OBSOLETA E PERICOLOSA»

Il cavallo che trainava a Firenze la carrozza di un “fiaccheraio” si è imbizzarrito e si è infilato tra due auto, quella del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, e quella della scorta, ferme sotto la Loggia dei Lanzi.  Il ministro era a Palazzo Vecchio. L'animale, liberato dalla carrozza che si era incastrata tra le due auto, è entrato dentro la Loggia dei Lanzi dove è stato bloccato.
«È ora di abolire le carrozzelle, introducendo il divieto di circolazione dei veicoli a trazione animale sul territorio nazionale. È una tradizione obsoleta e pericolosa», commenta il presidente dell’Organizzazione internazionale protezione animali  (Oipa), Massimo Comparotto. «Sempre più turisti evitano le carrozzelle, che costano ai cavalli fatica e stress, costretti come sono a trainare veicoli antiquati in mezzo al traffico e allo smog delle città. A Roma, dove non si concedono più nuove licenze, come anche a Verona, il nuovo Regolamento prevede lo spostamento delle botticelle nei parchi e nelle ville. In attesa della riforma del Codice della strada, è ora che anche Firenze s’adegui ai tempi e dimostri rispetto per questi poveri animali. Si mettano a pensione e si trasformino i fiaccherai in conduttori di veicoli elettrici o in tassisti».
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2021-06-13 17:22:15 CUCCIOLO UCCISO A CALCI A ROMA. L’OIPA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

 È discussione in Commissione Giustizia del Senato un disegno di legge che vorrebbe rafforzare la tutela giuridica degli animali

 L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) presenterà denuncia querela finalizzata alla costituzione di parte civile per l’uccisione del cucciolo di labrador preso a calci nel corso di una lite venerdì pomeriggio in piazza Saxa Rubra, nel Municipio 15.

A quanto si apprende, è stato un cinquantenne senza fissa dimora a sferrare due calci al cagnolino al culmine di una lite. La violenza è stata tale da uccidere immediatamente il piccolo. Il gesto ha scatenato la reazione del proprietario, al quale si sono aggiunti anche alcuni passanti che avevano osservato la scena.

L’uomo è stato salvato dal linciaggio solo grazie all’intervento degli agenti dei Commissariati di Villa Glori e Ponte Milvio, che lo hanno denunciato per l’uccisione dell’animale ai sensi dell’articolo 544 bis del Codice penale. «I reati contro gli animali sono puniti con pene troppo esigue e nessuno finisce in carcere, neanche per i casi più gravi», osserva la delegata dell’Oipa di Roma, Rita Corboli. «Le sanzioni vanno inasprite, affinché siano un vero deterrente contro il loro maltrattamento. Le nostre guardie zoofile, in tutta Italia, ricevono continuamente segnalazioni di maltrattamento. Occorre un inasprimento delle pene».  

L'Oipa ha partecipato ai lavori per la modifica del Codice penale affinché i reati contro chi maltratta gli animali siano puniti più duramente.

È in discussione in Commissione Giustizia del Senato un disegno di legge che vorrebbe rafforzare la tutela giuridica degli animali sotto vari profili. «Nel testo si fa presente che i procedimenti per reati a danno degli animali sono tutt'altro che in calo e che oggi le vittime non sono adeguatamente tutelate, anche in ragione della esiguità delle pene previste per i reati a loro danno», spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dello Sportello legale dell’Oipa.  «La legge propone, tra l’altro, di modificare l'art. 544 bis portando la pena da uno a cinque anni, cui si aggiungerebbe per il colpevole una multa dai 5 mila ai 50 mila euro. Per quanto riguarda il maltrattamento, la pena potrebbe invece variare da un minimo di tre mesi ad un massimo di tre anni. Anche in questo caso il reo dovrebbe pagare anche una multa, che però dovrà essere comminata in aggiunta e non in sostituzione della pena detentiva».
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