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Oipa - Organizzazione internazionale protezione animali Odv

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Indirizzo del canale: @oipaonlus
Categorie: Animali
Lingua: Italiano
Abbonati: 375
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Scopo dell’Oipa Odv è la difesa degli animali, la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente. Website: https://www.oipa.org/italia/

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2021-07-20 19:22:57 https://www.oipa.org/italia/ancona-brucellosi-a-trecastelli-domani-le-associazioni-alla-regione-marche/
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2021-07-16 17:18:40 Comunicato stampa
16 luglio 2021

VERONA, DA FEBBRAIO AD APRILE OLTRE 260 CONTROLLI GRAZIE ALLA CAMPAGNA COMUNE-OIPA 
L'attività di ascolto e di raccolta delle segnalazioni continua ora attraverso l'indirizzo email info.guardieverona@oipa.org

Leggi qui il comunicato stampa ↓

https://www.oipa.org/italia/verona-da-febbraio-ad-aprile-oltre-260-controlli-grazie-alla-campagna-comune-oipa/
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2021-07-16 11:09:55 Nota stampa
16 luglio 2021


CONFERENZA STAMPA ONLINE DEL COMUNE DI VERONA E DELLE GUARDIE ZOOFILE OIPA DI VERONA OGGI, VENERDÌ 16 LUGLIO, ALLE 11,30

Stamattina alle 11,30 conferenza stampa online del Comune di Verona e delle guardie zoofile Oipa di Verona e provincia sul progetto contro l'abbandono e il maltrattamento degli animali.

Si può seguire la conferenza in diretta nel canale YouTube del Comune di Verona a questo link:

https://www.youtube.com/channel/UCqKjQsEWI1Eryu-Omq4i_KQ

Interverranno la consigliera del Comune di Verona con delega alla tutela degli animali, Laura Bocchi, e il comandante del nucleo delle guardie zoofile Oipa di Verona e provincia, Massimiliano D'Errico.
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2021-07-13 11:14:50 Comunicato stampa 13 luglio 2021
 
IL SINDACO DI TURSI (MT) ANNULLA L’ORDINANZA CHE METTEVA FUORILEGGE I CANI NELLE PIAZZE E NEL CORSO. L’OIPA AVEVA PRESENTATO ISTANZA DI ANNULLAMENTO DEL PROVVEDIMENTO
 
Comparotto: «Bene ha fatto il sindaco Cosma a fare un passo indietro. Speriamo che questa vicenda serva da esempio anche per altri sindaci con analoghe intenzioni»
 
A Tursi, in provincia di Matera, il sindaco ha annullato l’ordinanza che vietava ai cani l’accesso nelle piazze del Comune e nel corso principale, via Roma, pena una sanzione da 25 a 500 euro. Contro il veto disposto dall’ordinanza, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) aveva presentato istanza di annullamento lo scorso giugno. Istanza accolta con la revoca emanata l’8 luglio scorso. L’associazione aveva inoltre chiesto la contestuale modifica della parte testo in cui si afferma che “è fatto divieto del divieto di abbandonare alimenti, cibi per le strade e nelle aree aperte perché ciò sporca ed imbratta la città con pregiudizio per l’immagine e perché alimenta il fenomeno del randagismo”.
L’Oipa nella sua istanza aveva scritto di ritenere l’atto del sindaco Salvatore Cosma parzialmente illegittimo e dunque annullabile.
«Siamo molto soddisfatti per avere ottenuto l’annullamento di un'ordinanza che rientra in un elenco di provvedimenti dichiarati illegittimi dalla giurisprudenza amministrativa», spiega il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Già in analoghe ordinanze i giudici hanno riscontrato un difetto del fondamentale requisito di motivazione e la manifesta violazione dei principi di proporzionalità, razionalità, adeguatezza, non discriminazione e della libertà della circolazione delle persone. Abbiamo ottenuto in passato l’annullamento di atti simili nei quali i Tar hanno ravvisato ipotesi di eccesso di potere sotto varie forme: sviamento, falsità dei presupposti, violazione del procedimento, travisamento ed erronea valutazione dei fatti, carenza, illogicità e irragionevolezza della motivazione».
Per l’Oipa, mentre è doverosa la pulizia delle deiezioni canine da parte dei proprietari, non è ammissibile il divieto di condurre cani in piazze e strade per mantenerle pulite. Il Comune dovrebbe sanzionare chi sporca e non chi porta a spasso il cane ordinando una limitazione della libera circolazione.
«Speriamo che questa vicenda serva da esempio anche per altri sindaci con analoghe intenzioni. I primi cittadini più che mettere fuorilegge i cani e i loro possessori, dovrebbero predisporre adeguate forme di controllo e sanzioni», conclude il presidente Massimo Comparotto. «Bene ha fatto il sindaco Cosma a fare un passo indietro evitando anche un nostro ricorso al Tar».
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2021-07-09 18:02:09 Comunicato stampa
9 luglio 2021
 
BOTTICELLE. L’OIPA CHIEDE ALLA SINDACA RAGGI DI BLOCCARE LE BOTTICELLE IN ALLERTA TRE, COME OGNI ANNO. L’APPELLO DOPO IL DECRETO DEL TAR CHE CONSENTE DI NUOVO LA CIRCOLAZIONE DELLE CARROZZE
 
Oipa:«Resta in vigore il divieto di circolazione dalle 13 alle 17 fino al 15 settembre, ma è necessario tutelare i cavalli durante le grandi ondate di calore. Il Parlamento vari una riforma del Codice della strada che abolisca i veicoli a trazione animale»
 
Il Tar del Lazio, accogliendo un nuovo ricorso dei vetturini, consente di nuovo la circolazione delle botticelle sotto il sole cocente e sull’asfalto bollente proprio in questi giorni di forte caldo e afa. Il giudice amministrativo, in attesa del giudizio di merito previsto per l’inizio di agosto, ha eliminato il limite orario delle 18 e quello delle temperature superiori ai 25 gradi.
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ricorda che resta in vigore il divieto di circolazione dalle 13 alle 17 fino al 15 settembre previsto dal Regolamento comunale per la tutela degli animali, ma chiede una nuova ordinanza per tutelare i cavalli durante le grandi ondate di calore.
«Chiediamo alla sindaca Virginia Raggi di emanare una nuova ordinanza che blocchi la circolazione delle botticelle in allerta tre, come ha fatto anche negli scorsi anni. I cavalli delle botticelle con questo caldo rischiano di nuovo di stramazzare al suolo come già sucesso», dichiara Rita Corboli delegata dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Roma. «Poiché i vetturini vanno avanti a colpi di ricorsi al Tar pur di lavorare senza limiti con qualsiasi tempo e temperatura, è opportuno che il legislatore vari al più presto una riforma del Codice della strada che abolisca i veicoli a trazione animale e che risolva i problemi dei cavalli delle carrozze una volta per sempre in tutta Italia».
 A difesa dei cavalli, l’Oipa invita i cittadini a denunciare alla polizia municipale (tel. 06 67691) le violazioni del Regolamento comunale per la tutela degli animali, che vieta la circolazione delle botticelle tra le 13 e le 17 fino al 15 settembre, e, se arriverà l’ordinanza, anche le violazioni di quest’ultima.
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2021-07-07 12:43:47 Comunicato stampa 7 luglio 2021
 
ANCHE L’ABBANDONO LEGALIZZATO È UN ABBANDONO

M’AMA, MI AMAVA” È LO SLOGAN DELLA CAMPAGNA ANTIABBANDONO 2021 DELL’OIPA

 
Comparotto: «Le nostre guardie zoofile e i nostri volontari sono presenti in tutta l’Italia per soccorrere anche questi sfortunati animali»

Anche l’abbandono legalizzato è un abbandono. La nuova campagna antiabbandono dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) si rivolge a quei proprietari di cani e gatti che si liberano dei propri animali portandoli in un canile o in un gattile. L’immagine che accompagna lo slogan “M’ama, mi amava” mostra due metà di un muso: quella di un cane amato, sereno, e quella di un cane abbandonato in un canile: triste, invecchiato, senza speranza, per il quale la casa e la famiglia sono solo un lontano ricordo.
Anche se i dati del Ministero della Salute sembrano essere incoraggianti, segnalando nel 2020 meno ingressi nei canili e nei gattili rispetto al 2019, nel primo semestre del 2021 i nostri volontari segnalano una recrudescenza del fenomeno dell’abbandono e una maggiore difficoltà nelle adozioni.
«Dopo i lunghi mesi di lockdown, nei quali gli animali domestici sono stati una fedele presenza al nostro fianco, c’è il rischio che al venire meno delle restrizioni qualcuno si disfi impietosamente del proprio familiare a quattro zampe condannandolo alla solitudine, alla tristezza e talvolta agli stenti», afferma il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Le nostre guardie zoofile e i nostri volontari sono presenti in tutta Italia per soccorrere anche questi sfortunati animali». 
Nel 2020 l’Oipa ha dato in adozione 3.586 animali (3.105 nel 2019) ne ha soccorsi e curati 3.672 – 1.503 cani, 1.773 gatti e 396 di altre specie – (3.272 nel 2019) e raccolti 31.290 chili di cibo, secco e umido, (24.098 nel 2019). Tra questi, troppo spesso, quegli animali che sono passati dal divano al freddo box di un rifugio.
Nel caso di sopraggiunte difficoltà nel gestire i propri animali domestici, l’associazione animalista invita a chiedere aiuto ai volontari e alle guardie zoofile di zona, proprio per non arrivare al crudele gesto dell’abbandono in canile o, peggio, al reato dell’abbandono sul territorio, fattispecie punita dall’articolo 727 del Codice penale.
Le guardie zoofile dell’Oipa, presenti in Italia con 66 Nuclei in 18 regioni e in numerose province, nel 2020 hanno eseguito 5.106 interventi, controllato 8.516 animali, di cui 5.909 cani, e svolto 501 azioni tra sanzioni, denunce e sequestri.
Per chiedere aiuto o segnalare abbandoni e casi di maltrattamento, ci si può rivolgere:
al più vicino Nucleo di guardie zoofile Oipa trovandolo su https://www.guardiezoofile.info/nucleiattivi
o alla Delegazione dei volontari di zona trovandola su http://www.oipa.org/italia/delegazioni
Guarda e scarica le immagini e locandina della campagna
LEGGI ANCHE Nel 2020 meno ingressi nei canili sanitari e più adozioni. I dati regionali sul randagismo diffusi dal Ministero della Salute
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2021-07-06 20:56:13 BOTTICELLE. LA SINDACA RAGGI BLOCCA I VETTURINI FINO ALLE 18 CON UNA NUOVA ORDINANZA ANTICALDO DOPO LA SOSPENSIVA PARZIALE DEL TAR DELLA PRECEDENTE ORDINANZA
 
Oipa: «Per fermare questo ping pong è necessaria una riforma del Codice della strada che abolisca i veicoli a trazione animale»
 
I vetturini, dopo avere ottenuto una sospensiva parziale dell’ordinanza anticaldo della sindaca di Roma, Virginia Raggi, emanata nei giorni scorsi dovranno rispettare una nuova ordinanza ancor più restrittiva che revoca e sostituisce la precedente. Il nuovo provvedimento consente la circolazione delle botticelle solo a partire dalle 18 a condizione che la temperatura sia comunque inferiore ai 25 gradi centigradi. La prima ordinanza invece stabiliva che con una temperatura inferiore ai 25 gradi potessero circolare sempre. «Bene ha fatto la sindaca a rispondere in questo modo per la tutela dei cavalli», commenta Rita Corboli delegata dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Roma. «Ma si può andare avanti così, a colpi di ordinanze, per difendere i poveri animali che i vetturini vorrebbero far lavorare anche sotto il sole cocente e sull’asfalto bollente di Roma? È opportuno che al più presto il legislatore vari una riforma del Codice della strada che abolisca i veicoli a trazione animale e che risolva i problemi dei cavalli delle carrozze una volta per sempre in tutta Italia».
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2021-07-03 11:56:05 Comunicato stampa 3 luglio 2021
 
ORSI TRENTINO. LA DELIBERA DELLA PROVINCIA DI TRENTO PREVEDE DI UCCIDERE MAMME CHE DIFENDONO I CUCCIOLI E PERSINO ORSI CHE SOLO SI AVVICININO AI CENTI ABITATI

L’OIPA DIFFONDE IL TESTO DELLA DELIBERA CON LE LINEE GUIDA PER LA GESTIONE, DI FATTO UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA AI PLANTIGRADI DEL TRENTINO

 
Comparotto: «Questa delibera stravolge il Pacobace. Dal presidente Fugatti non ci aspettiamo certo un atteggiamento di rispetto nei confronti degli orsi e della biodiversità. Ci auguriamo che la Provincia autonoma di Trento si decida a varare serie azioni di prevenzione per consentire una serena convivenza tra i grandi carnivori, i residenti e i turisti affinché tali previsioni restino solo sulla carta della sua delibera, sempre che non si debba andare anche in questo caso nelle aule giudiziarie affinché i magistrati ne valutino la legittimità»

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, con la delibera approvata il 25 giugno scorso il cui testo l’Organizzazione     internazionale protezione animali (Oipa) diffonde oggi, vorrebbe  rendere legale persino l’uccisione di una mamma orsa che protegge i suoi cuccioli. Non solo: la cosiddetta azione K (Abbattimento) prevista dal Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace)  è stata estesa anche al caso in cui il plantigrado sia semplicemente segnalato in un centro residenziale o vicino ad abitazioni, se segue le persone, se attacca perché provocato o per difendere la propria preda e se cerca di entrare in abitazioni frequentate anche solo stagionalmente, ovvero disabitate. Testualmente la delibera della Provincia di Trento prevede, tra le azioni possibili, la cattura e la captivazione permanente (azione J) o l’uccisione (azione K) in questi casi: . orso ripetutamente segnalato in centro residenziale o nelle immediate vicinanze di abitazioni stabilmente in uso
. orso provoca danni ripetuti a patrimoni per i quali l’attivazione di misure di prevenzione/o di dissuasione risulta inattuabile o inefficace . orso attacca (con contatto fisico) per difendere i propri piccoli, la propria preda o perché provocato in altro modo . orso segue intenzionalmente le persone . orso cerca di penetrare in abitazioni, anche frequentate stagionalmente . orso attacca (con contatto fisico) senza essere provocato
«Non ci sarebbe nemmeno bisogno di commentare queste previsioni, evidentemente sproporzionate, commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Questa delibera stravolge il Pacobace. Dal presidente Fugatti non ci aspettiamo certo un atteggiamento di rispetto nei confronti degli orsi e della biodiversità, date le vicende di cui gli orsi del Trentino sono state vittime in questo ultimo anno. Tuttavia queste Linee guida varate dalla sua Giunta appaiono davvero come una dichiarazione di guerra e di morte nei confronti dei plantigradi del suo territorio. Ci auguriamo che la Provincia autonoma di Trento si decida a varare serie azioni di prevenzione per consentire una serena convivenza tra i grandi carnivori, i residenti e i turisti affinché tali previsioni restino solo sulla carta della sua delibera, sempre che non si debba andare anche in questo caso nelle aule giudiziarie affinché i magistrati ne valutino la legittimità».
 
Leggi e scarica la delibera della Provincia autonoma di Trento del 25.6.2021 Linee guida per l'attuazione della legge provinciale n. 9 /2018 e dell'articolo 16 della direttiva Habitat Tabella azioni previste dalla delibera

Tabella azioni del Pacobace 2010
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2021-07-01 13:52:49 Comunicato stampa 1 luglio 2021
 
IL QUIRINALE METTE ALL’ASTA I CINGHIALI CATTURATI NELLA TENUTA DI CASTELPORZIANO. OIPA: «SIANO STERILIZZATI. GLI ANIMALI SONO ESSERI SENZIENTI, LO AFFERMA ANCHE IL TRATTATO DI LISBONA»

 L’Oipa invita il presidente Mattarella a mettere fine alla mattanza. Adulti, giovani e cuccioli destinati a finire nel piatto. Importo a base d’asta, rispettivamente, 110, 60 e 8 euro a esemplare

Il Quirinale mette all’asta i cinghiali catturati vivi nella Tenuta presidenziale di Castelporziano, alle porte di Roma. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) evidenziando come ancora la Presidenza della Repubblica ricorra a procedure amministrative non etiche nelle quali gli animali sono considerati meri oggetti. Il bando è rivolto agli allevatori e chi vincerà la gara per un anno, a partire dal 1° agosto, potrà trasportare i capi catturati dalla Tenuta ai propri stabilimenti, per poi farli finire nel piatto. Saranno destinati a questa triste fine cinghiali adulti, subadulti e cuccioli, per i quali l’importo a base d’asta è rispettivamente di 110, 60 e 8 euro a esemplare.
«Chiediamo che il presidente Sergio Mattarella ponga fine a queste aste, che ogni anno sono indette dal Quirinale», dichiara la delegata dell’Oipa di Roma, Rita Corboli. «Una gestione del genere è molto lontana dal recepire il Trattato di Lisbona del 2007, che tutela gli animali in quanto “esseri senzienti”. Gli esemplari “in sovrannumero” possono essere contenuti con adeguate campagne di sterilizzazione. Chiediamo al Quirinale, come abbiamo chiesto alla Regione Lazio e agli enti di gestione delle riserve, che non si ricorra più a queste procedure e che si passi a una gestione etica della fauna poiché questa è di proprietà indisponibile dello Stato, cioè di tutti i cittadini, la stragrande maggioranza dei quali è contraria alla caccia e, immaginiamo, anche alla cattura di animali vivi destinati ad andare all’incanto ».
La triste asta del Quirinale non è un caso isolato. Analoghe aste di cinghiali vivi sono state indette nell’ultimo anno da RomaNatura e dal Parco di Veio.
Ricordiamo cosa stabilisce il Trattato di Lisbona all’articolo 13:  Nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell'Unione nei settori dell’agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale”.  

Leggi e scarica l’avviso d’asta pubblica del Quirinale
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2021-06-30 12:15:07 Comunicato stampa 30 giugno 2021
 
A TURSI (MT) IL SINDACO METTE FUORILEGGE I CANI IN PIAZZE E NEL CORSO PRINCIPALE. L’OIPA CHIEDE UN PASSO INDIETRO E PRESENTA ISTANZA DI ANNULLAMENTO DELL’ORDINANZA
 
Comparotto: «Il sindaco dovrebbe controllare e sanzionare chi sporca, non limitare lalibertà di circolazione dei possessori di cani»
 
A Tursi, in provincia di Matera, il sindaco ha vietato ai cani l’accesso nelle piazze del Comune e nel corso principale, via Roma, pena una sanzione da 25 a 500 euro. Contro il veto disposto dall’ordinanza, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha presentato istanza di annullamento. L’associazione ha inoltre chiesto la contestuale modifica della parte testo in cui si afferma che “è fatto divieto del divieto di abbandonare alimenti, cibi per le strade e nelle aree aperte perché ciò sporca ed imbratta la città con pregiudizio per l’immagine e perché alimenta il fenomeno del randagismo”.
L’Oipa ritiene l’atto del sindaco Salvatore Cosma parzialmente illegittimo e dunque annullabile (leggi e scarica l’istanza dell’Oipa in calce) «L’atto del Comune di Tursi che abbiamo impugnato nel porre un divieto assoluto di condurre cani lungo il corso e nelle piazze di tutta la città vaghe ragioni di “igiene del suolo pubblico e di decoro”  rientra in un elenco di provvedimenti dichiarati illegittimi dalla giurisprudenza amministrativa», spiega il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Già in analoghe ordinanze i giudici hanno riscontrato un difetto del fondamentale requisito di motivazione e la manifesta violazione dei principi di proporzionalità, razionalità, adeguatezza, non discriminazione e della libertà della circolazione delle persone. Abbiamo ottenuto in passato l’annullamento di atti simili nei quali i Tar hanno ravvisato ipotesi di eccesso di potere sotto varie forme: sviamento, falsità dei presupposti, violazione del procedimento, travisamento ed erronea valutazione dei fatti, carenza, illogicità e irragionevolezza della motivazione».
Per l’Oipa l’atto impugnato è del tutto privo di reale motivazione: mentre è doverosa la pulizia delle deiezioni canine da parte dei proprietari, non è ammissibile il divieto di condurre cani in piazze e strade per mantenerle pulite. Il Comune dovrebbe sanzionare chi sporca e non chi porta a spasso il cane ordinando una limitazione della libera circolazione. «Più che mettere fuorilegge i cani e i loro possessori, il sindaco dovrebbe predisporre adeguate forme di controllo e sanzioni», continua il presidente Massimo Comparotto. «Vedremo se il sindaco Cosma farà un passo indietro evitando ricorsi al Tar. In caso di ricorso e di eventuale accoglimento, il Comune potrebbe dover pagare anche per le spese di giudizio, con conseguente danno erariale. Il Sindaco può tutelare gli interessi con mezzi di controllo diretti ed efficaci e non lesivi della libertà di circolazione». In riferimento al punto 6 dell’ordinanza, l’Oipa invita il sindaco a modificarne il contenuto in quanto lesivo della tutela del benessere degli animali randagi presenti sul territorio. Anche in tal caso, in più occasioni la giustizia amministrativa si è espressa annullando simili atti.
Già negli anni Novanta il Consiglio di Stato in sede consultiva (Sez. III, parere 16 settembre 1997, n. 883), precisava che “nessuna norma di legge fa divieto di alimentare i randagi nei luoghi in cui essi trovano rifugio”. Più recentemente, il Tar della Puglia su ricorso di Oipa ed Earth ha annullato un’ordinanza del Comune di Panni (FG) nella parte in cui vietava ai cittadini di alimentare i cani vaganti nelle aree pubbliche o aperte al pubblico mediante il deposito di cibo in terra.
Al fine di garantire decoro e igiene sul suolo pubblico, sarebbe opportuno che l’Amministrazione comunale predisponga, di concerto con i volontari, “punti di somministrazione”. Allo stesso tempo, sarebbe opportuno che potenzi i controlli per evitare l’abbandono di rifiuti.
 
Leggi e scarica il ricorso dell’Oipa

Leggi e scarica l’ordinanza del sindaco di Tursi
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