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#TheTimeMachine: la storia della 'Spagnola' La “Spagnola” (co | ⚡️︎ #MedicalNews

#TheTimeMachine: la storia della "Spagnola"

La “Spagnola” (come si è soliti chiamarla, e tra qualche riga capirete il perché) condusse a morte oltre 50 milioni di persone in tutto il mondo: si stima, infatti, che la popolazione mondiale venne decimata del 3% negli anni dal 1918 al 1920.

La pandemia influenzale del 1918 fu causata dal ceppo A dell’influenzavirus, sottotipo H1N1 e ad onor del vero, la sintomatologia non fu tanto differente da quella che ogni inverno ci colpisce: febbre, brividi, artromialgie, cefalea, debolezza; in qualche caso, sono stati descritti altersì episodi di cianosi eliotropa (per la somiglianza cromatica con l’omonimo fiore violaceo).
La morte, in genere, sopraggiungeva in 7/8 giorni a causa della polmonite batterica secondaria a cui tali soggetti erano più facilmente predisposti.

Fu, in verità, un’influenza atipica.
Siamo soliti immaginare l’anziano debilitato quale più frequente bersaglio di questi agenti virali: niente di più sbagliato, dato che l’influenza spagnola colpì maggiormente i giovani e i soggetti in buono stato di salute.
Abbiamo alcune testimonianze da diari di infermiere che descrivono i pazienti che giacevano a letto con il volto color cianotico, che rendeva impossibile distinguere tra bianchi e neri. I polmoni collassavano e si potevano sentire le bolle d’aria al di sotto toccandoli o anche spostandoli dai letti una volta morti. Alcuni sviluppavano emorragie cosi forti che il sangue poteva schizzare dal naso fino all’altro lato della loro stanza. Molte persone a causa della febbre elevata sviluppavano allucinazioni e convulsioni.

Ma perché fu chiamata proprio influenza Spagnola? Penserete che il nome derivi dal primo paese dove si sviluppò: in realtà, non esattamente.
Per comprendere il perché bisogna considerare il contesto storico.
Il 1918 sarebbe stato l’anno che avrebbe decretato la fine della prima grande guerra e, in virtù di questo, bisognava mantenere alto il morale delle truppe soprattutto per paesi militarmente impegnati come la Germania e l’Austria: questi, decisero di non far circolare notizie (o falsificarle) su giornali o affini di una ipotetica nuova pestilenza che avrebbe ucciso giovani soldati e pedissequamente fecero Francia e Inghilterra.
Dato che la Spagna era un paese neutrale nella I Guerra Mondiale, si sentì libera di riportare su giornali locali (e non) della presenza di una nuova e severa forma influenzale.
Una volta terminata la guerra e con il ritorno in patria delle truppe, fu abbastanza semplice additare alla Spagna l’origine della pandemia che, da quel momento, fu conosciuta come “Influenza Spagnola” o “Spanish lady”, tutto questo fu aiutato dal fatto che lo stesso Re di Spagna, Re Alfonso XIII contrasse l’influenza.
Curioso è il fatto che in Spagna la stessa malattia era soprannominata come “Soldato napoletano” (da una canzone tratta da un’operetta che narrava la storia di Don Juan e che rappresentò, per molto tempo, una metafora della malattia).