2021-09-11 18:41:05
Dombrovskis ha ammesso quello che noi cattivi sovranisti diciamo da una vita: l'UE non cambierà mai.
Il criminale "patto di stabilità", con il quale gli stati membri (alcuni più di altri, indovinate chi...) si impegnano a tagliare il proprio deficit e fare un po' di macelleria sociale per "tenere i conti in ordine", sta per tornare. Questo è ciò che ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, accarezzando Gentiloni accucciato ai suoi piedi.
Avete presente i titoli sull'Europa che aiuta i suoi sudditi nel momento del bisogno e vince le sfide del futuro? Ecco, potete usarli come carta igienica. Tanto valgono.
Chi cade dal pero? Sempre gli stessi: gli euroinomani incalliti. Quelli che, da più di vent'anni, non fanno altro che ripeterci che ci vuole "più Europa". Perché, a detta di questi invasati anti-italiani, la nostra nazione non andrebbe da nessuna parte senza il guinzaglio a dodici stelle.
Assieme al danno arriva, come sempre, anche la beffa. Il ritorno del Patto di Stabilità verrà accompagnato dal truffaldino Recovery Fund, già ampiamente sviscerato. In sintesi: soldi a strozzo, in ritardo, in prestito, a rate, vincolati e legati a condizioni suicide. Ma anche qui, gli ultras dello straccio blu negano la realtà e parlano di occasione unica, di salvifica manna dal cielo, di pioggia dorata.
Bene, basterà attendere. Come sempre. Il Recovery Fund si mostrerà in tutta la sua dannosa inutilità e presto da Bruxelles arriveranno i soliti inviti a tagliare, svendere, ridurre. D'altronde, abbiamo a Palazzo Chigi il maestro di queste pratiche: nessuno meglio di lui può dare l'ultima spallata alla nostra economia.
E intanto il patriota alza gli occhi al cielo e, come Ian Malcolm in Jurassic Park, dice tra i denti: "quanto mi secca avere sempre ragione."
Matteo Brandi
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