2023-07-21 12:10:56
Ti ci devi abituare per forza, incontri persone che sai essere dentro al loro viaggio.
Qualche volta le linee si toccano, ma la certezza è che ognuno a ben chiaro il motivo per cui si è consegnato ad un'esperienza così intensa.
Domani avrò percorso oltre 400 chilometri e vi posso assicurare che sono pochi che non hanno una serie di acciacchi causati da tutti quei passi.
Non è solo il dolore, è anche la preoccupazione che se ti salta un tendine o un muscolo potrebbe succedere in zone in cui l'ambulanza non potrebbe nemmeno raggiungerti. Questo lo mettiamo tutti in conto e tutti abbiamo questa serietà di fondo.
Altri sorridono molto e sono quelli francamente più preoccupati. Lo sono per il cammino oppure per la risposta che vanno cercando. Le vedi, anime sole come il sottoscritto, dentro una nostalgia che credo provenga dal ricordo della nostra provenienza.
Quando cammini tu sai che tutti quei passi ricalcano quello che tu hai fatto scorrere mentre vivevi. Lo hai fatto fino a li, fin dove è iniziato il cammino che inizia dalla tua nascita e finisce con la tua morte.
Non potete immaginare quanto stia pensando alla morte. Ogni volta, quasi sempre. La mia morte ma soprattutto al senso che è stato vivere.
Secondo gli sciamani una persona vive nel ricordo di chi lo ha conosciuto o saputo di lui. Quindi la ricerca è nel cercare di lasciare il segno, un segno che ti faccia ricordare con amore.
L'altro tema a cui penso spesso è l'amore. Non mi riferisco di per se al tipico innamoramento, ma a ciò che alla fine spinge, motiva ogni essere vivente nel proseguire nella sua esistenza. Facciamo le cose per amore anche quando nei nostri pensieri e azioni c'è il suo perfetto contrario. Noi amiamo quando lo facciamo in forma diretta e amiamo anche quando l'amore che ci è stato negato e che ci è mancato lo recalcitiamo come se fosse una "bizza" verso Dio, verso la madre.
Oggi è stato un giorno dove ho dovuto spingere fuori da me un sentimento di nostalgia, abbandono.
Questo fa parte del mio retaggio, ogni volta che salta un equilibrio le claudicitá urlano all'orecchio, lo fanno così forte da rimanerne confusi.
Vera se ne è ritornata a casa e ancora una volta, senza che lo possa scegliere, mi reinvento un ruolo da solo a cui dare un senso.
Fin da piccolo ho imparato a fingere nell'attribuirmi quel tipico esito o destino cercando di trovarne un significato superiore. Talvolta questo riesce e a volte invece per niente.
In certi casi la vita la devi davvero sentire e in certi casi ci pensa lei a farlo.
Allora subentra la fede, ti devi fidare del senso, del "disegno" che qualcuno più grande di te ha fatto in tua vece.
Ognuno di noi spera in qualcosa ti più grande, limitando così la propria responsabilità.
Lo facciamo spontaneamente e lo facciamo da sempre. Quando siamo piccoli talvolta ci esponiamo a pericoli con avventatezza che probabilmente vuol solo testare se "qualcuno più grande di noi " è vigile a nostra tutela. Mica sempre è curiosità sapete.
Oppure se preferite è una curiosità per vedere se siamo davvero soli come temiamo oppure no.
Ecco, il mio valore aggiunto è stato proprio quello: verificare se fossi davvero solo e averne sempre conferma.
Si cresce in fretta allora, si cresce troppo velocemente. Poi riagguanti quell'innocenza e quell'incoscienza in tarda età, lo fai per riacciuffare quell' esperienza che ti è mancata di cui adesso senti il bisogno.
Poi la gente giudica la scarsa associazione al tipico atteggiamento comune che ci allinea e omologa.
Ma tu, bambino dentro ad un uomo, lo sai che non possono capire neanche se lo volessero.
Ogni persona può essere compresa soltanto da se stessa.
Questa è la ragione per cui molti camminano da soli.
Luca Nali
758 viewsLuca Nali, 09:10