2023-04-27 00:52:15
#iniziazione
Roberto Zamperini, Conosci Te Stesso (1).
Il ricordo della mia unica visita a Delfi (41 anni fa!) è ancora vivido nella mia mente. Giunsi a Delfi quasi di notte con la fida 500 che sbuffava allegramente su per i tornanti della strada che porta al luogo dell’oracolo. Dormii nei pressi (ma ormai non ricordo più dove) e solo la mattina del giorno dopo visitai il sito.
L'arcana energia di quel luogo magico mi catturò con facilità. Sentivo chiaramente, anche se con scarsa consapevolezza, di trovarmi in uno degli ombelichi del mondo, uno di quelli che i greci chiamavano omphalos. Un omphalos era sia un luogo, sia una pietra dotata di poteri straordinari. Il potere dell’omphalos di Delfi era, nientemeno, quello di metterti in contatto diretto con il Dio Apollo. Insomma, una sorta di radio ricetrasmittente ante litteram!
Ma chi era Apollo? E perché era considerato tanto importante che perfino i Romani per Lui fecero l’eccezione di farlo entrare nel recinto sacro, il Pomerium, insieme a quelli che per loro erano gli Dei più importanti, i
Di Indigetes, gli Dei Indigeni.
Apollo era nientemeno che il dio iperboreo della coscienza e della conoscenza assolute. Non era solo questo: era anche un musicista inarrivabile e la manifestazione divina della Bellezza e dell’Armonia. Ma quello che ci interessa è qui il Suo aspetto di Dio della conoscenza e della coscienza. Apollo, infatti, si faceva da tramite tra Zeus l’onnisciente e gli uomini. Dice WIKIPEDIA:
«Con l’eccezione dell’autore degli inni omerici ad Apollo, che gli attribuisce la fondazione dell’oracolo, i mitografi sono divisi in due gruppi: per il primo il dio ricevette l’oracolo in dono da altre divinità, l’altro, forse più antico, parla di una lotta col drago Pitone (Πῦθών) che era il guardiano dell’oracolo, allora posseduto da Gea (Γέ, la principale divinità ctonia) per ottenerne il controllo. Pito (Πῦθώ o anche Πῦθών) era in effetti l’antico nome dell’oracolo, e deriverebbe dal πυθώ (far imputridire, marcire). Per scontare l’uccisione del serpente Apollo dovette adattarsi a servire come pastore per sette anni sotto il re Admeto, che peraltro lo trattò sempre con rispetto e considerazione. Alla fine del periodo di pena, Apollo rientrò trionfalmente a Delfi sotto forma di delfino, il che va interpretato come una spiegazione paraetimologica per il nuovo nome dell’Oracolo.»
Una storia che fa riflettere: Apollo sottrae l’ombelico del mondo dove si può trovare tutta la conoscenza del mondo ad una divinità ctonia, Gea, appunto. È la vittoria di un Dio Solare su una divinità tellurica, sotterranea, sismica, lunare e, ovviamente, femminile. Molte divinità venerate dal popolo etrusco erano ctonie, come
Tifone. E comunque l’elemento femminile resta poiché è una donna, la Pizia appunto, che ha il privilegio di parlare con il Dio. E poi come non notare anche qui il tema del serpente connesso alla
conoscenza, presente anche nella Bibbia (e non solo nella Bibbia!)?
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