2022-03-12 21:25:27
QUESTIONE UCRAINA VISTA DAI MILITARI Uno stralcio ragionato dalle INTERVISTE a due GENERALI dell'ESERCITO ITALIANO, che discettano in maniera chiara anche sulle RESPONSABILITÀ e sul RUOLO di UNIONE EUROPEA e STATI UNITI. Meditate gente, meditate!!!
«Mosca voleva interrompere il percorso che avrebbe dovuto portare I'Ucraina nella Nato. Rischiava di togliergli l'agibilità nel Mar Nero, dove ha una flotta decisiva per le sue ambizioni: tornare a essere una potenza globale. E questo, ovviamente, va contro gli interessi statunitensi... Mandare armi in Ucraina è un atto di ostilità che rischia di coinvolgerci nelle operazioni militari. Le armi non sono aratri o trattori. Servono per uccidere. Difatti è una forma di aiuti che, in passato, è sempre stata rifiutata... l’Italia ha una politica estera particolarmente debole e l’intemerata ("Putin è peggio di un animale" detto dal ministro Di Maio, nda) ci taglia fuori da ogni trattativa. La Russia è un Paese con cui abbiamo avuti grandi rapporti commerciali, a partire dal gas, e mutui vantaggi. Se passiamo alle ingiurie personali, cacciamo gli atleti paraolimpici, gli facciamo il vuoto attorno, come possiamo far valere le nostre istanze?... Il presidente russo è in sella da vent’anni. Se fosse davvero un pazzo ce ne saremmo accorti da tempo. Invece ha trasformato un Paese in ginocchio in un’aspirante superpotenza, ha frequentato le nostre cancellerie, ha fatto le vacanze con Berlusconi. La Russia non è in guerra contro il resto il mondo. È un Paese con interessi che giudica irrinunciabili. Vuole essere europea. E noi non facciamo altro che schiacciarla verso l’Asia e la Cina... Si tratta di una guerra tra due Paesi europei che ci riguarda molto da vicino per questioni economiche e culturali. Se la Nato intervenisse in Ucraina i limiti sarebbero superati. Da militare avrei molta paura di una guerra estesa a tutta l’Europa. Questo comporterebbe un coinvolgimento anche nostro e noi siamo militarmente e socialmente impreparati»
(generale Mario Bertolini, già Capo del Comando Operativo Interforze - La Verità, 6 marzo 2022 e Il Messaggero, 9 marzo 2022)
«L’espansione dell’Alleanza atlantica è la causa principale della guerra... dal 1997 con la Polonia, la Cecoslovacchia e l’Ungheria, passando per l’Estonia, la Lettonia e la Lituania nel 2004, fino al 2018 con la Macedonia, la Nato ha invitato nell’alleanza una serie di Paesi dell’Est europeo. È stata una strategia precisa che aveva un unico scopo. Circondare la Russia per neutralizzarne l’influenza nel Centro Europa. Non era un obiettivo segreto, ma dichiarato... Lo scopo che ha scatenato l’invasione è tenere la Nato lontano dai propri confini... Il vero obiettivo credo sia mettere in sicurezza un territorio che circonda l’Ucraina dal Donbass e Charkiv, passando per la parte meridionale per arrivare possibilmente fino alla Moldavia, dove c’è una forte comunità russofona... Per fermarla bisognava assumere le posizioni esplicite che la politica stava dettando. Questa situazione era annunciata da quando è iniziata la crisi per la Georgia. Nel 2001 andai a Tbilisi per seguire le esercitazioni della Nato. Alloggiavo in un hotel in centro, al terzo piano; dal quarto al nono erano tutti occupati dai servizi segreti americani. Sette anni dopo è arrivata la crisi della Georgia... Fin dal primo giorno dell’amministrazione Biden la situazione si è aggravata... le azioni di Putin sono indifendibili, tra mille opzioni ha scelto la peggiore. Ha visto la debolezza nell’amministrazione americana, nella Nato e nell’Unione europea e ha pensato di approfittarne. Parliamo di una guerra non iniziata il 24 febbraio. Agendo in modo provocatorio la Nato ha violato le norme stesse del Patto atlantico. Ha messo in pericolo la sicurezza dei Paesi aderenti. Spostare armi e dislocare truppe ai confini di un altro Paese è una provocazione che in altri tempi avrebbe portato alla guerra il giorno dopo. È proprio uno di quei casi che il Trattato atlantico e la Carta delle Nazioni unite volevano evitare...
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