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La tecnologia è un’estensione della nostra politica e ai più a | GaiaPost

La tecnologia è un’estensione della nostra politica e ai più audaci sostenitori del nucleare non importa nulla dell’ambiente, piuttosto si preoccupano di competere con l’aumento di domanda energetica che si augurano nel prossimo futuro, in funzione di un presente che vedono complessivamente roseo se non fosse per la mancanza di ulteriori gadget per i quali sbavano, o per la mancanza di ulteriori politiche neoliberiste che certifichino il dogma del lavoro come elemento fondante della vita di un individuo.

Evidentemente non deve importargli del prolungamento di qualche decennio che vorrebbero concedere alle questioni già note per effetto di 2 secoli di sviluppo basati su risorse non rinnovabili, adesso come allora, si accontentano di scaricare i problemi che matematicamente ne seguiranno - a partire dal fiorire di un’economia parassita impiantata sul debito di risorse fino ad un boom demografico incontrollato passando per l’accentuarsi dei gap economici di classe inaspriti dalla carenza (naturale o artificiale) di risorse - sulle future generazioni, solo perché, fino al raggiungimento del punto di rottura, tali problemi epocali semplicemente restano invisibili ai più.

Ebbene costoro, illudendosi di volere prolungare la scadenza del punto critico, lasciano che tali problemi continuino ad espandersi mentre le dinamiche climatiche che ci sostengono si sgretolano, continuando a foraggiare un’economia energivora e circumnavigando le questioni politiche di interesse in funzione di un atto di fede in qualche fantomatica tecnologia futuristica - fusione nucleare in primis, poi estrazione mineraria degli asteroidi, poi chissà - che possa ulteriormente posticipare il problema, in un loop infinito fondato sul trinomio boom di giocattoli tecnologici, asservimento delle masse e debito di risorse fisiche.

Si tratta a tutti gli effetti di un’ideologia, l’elemento fondante in base al quale chiunque su questa Terra partorisce valutazioni politiche. L’unica differenza è che, in quanto ideologia dominante, gode del privilegio di porsi in uno scalino superiore alle altre perdendo il proprio status di “ideologia” per apparire semplicemente “buon senso” e “pensiero comune”, mistificando la propria natura venduta come super partes rispetto a tutte le altre categorie di pensiero.


Il progetto del nucleare civile pretende di nascondere questioni complesse che meriterebbero un’intera famiglia di soluzioni radicali dietro una illusione salvifica, e distrae le attenzioni e le risorse da chi vuole porsi alternativa ad un sistema fallimentare che ha provocato e continua a provocare la riduzione delle nostre probabilità di sopravvivenza.

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