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Qui si alloggia gratuitamente Dalla casetta uscì una fanciulla | Fiabe per tutti

Qui si alloggia gratuitamente
Dalla casetta uscì una fanciulla bianca come la neve che disse: “Benvenuta, Maestà!” e la fece entrare. Le tolse il bimbo dalla schiena e glielo pose al seno, perché poppasse, poi lo mise in un bel lettino già pronto. Allora la povera donna disse: “Come sai che ero una regina?”. La fanciulla bianca rispose: “Sono un angelo mandato da Dio per avere cura di te e del tuo bambino”. Ed ella visse sette anni nella casetta, sotto la tutela dell’angelo, e per la sua devozione, Dio le fece la grazia e le ricrebbero le mani. Intanto il re quando rientrò a casa, volle vedere sua moglie e il suo bambino. Allora la vecchia madre si mise a piangere e disse: “Uomo malvagio, perché mi hai scritto di uccidere due innocenti creature?”. Gli mostrò le due lettere scambiate dal diavolo e soggiunse: “Ho fatto quanto hai ordinato” e gli mostrò, come prova, la lingua e gli occhi. Allora il re si mise a piangere ancora più amaramente sulla sua povera moglie e sul figlioletto, tanto che la vecchia madre si impietosì e gli disse: “Rallegrati, è ancora viva: ho fatto uccidere di nascosto una cerva da cui ho tolto le prove; ma a tua moglie ho legato il bambino sul dorso e le ho detto che andasse per il mondo e che promettesse di non tornare mai più, poiché tu eri così adirato con lei”. Allora il re disse: -Camminerò fin dove il cielo è azzurro e non mangerò e non berrò finché non avrò ritrovato la mia cara moglie e il mio bambino, se non sono morti di fame”.

Alla ricerca della sua sposa
Così errò qua e là per sette anni, cercandola per tutte le rupi; ma non la trovò e pensava che fosse morta. Per tutto quel tempo, non mangiò e non bevve nulla, ma Dio lo mantenne in vita. Alla fine giunse nella grande foresta e trovò la casettina con l’insegna che diceva: “Qui si alloggia gratuitamente”. La fanciulla bianca uscì, lo prese per mano e lo fece entrare dicendo: “Benvenuta, Maestà!” e gli domandò di dove venisse. Egli rispose: “Sono quasi sette anni che vado in giro alla ricerca di mia moglie e del suo bambino, ma non riesco a trovarli; saranno morti di fame!”. L’angelo gli offrì da mangiare e da bere, ma egli non prese nulla e volle soltanto riposarsi un poco. Si mise a dormire, coprendosi il volto con un fazzoletto. Allora l’angelo andò nella camera dov’era la regina con il bimbo, che ella soleva chiamare Doloroso, e le disse: “Vieni con il tuo bambino, è giunto il tuo sposo”. La donna andò dove egli dormiva e il fazzoletto gli cadde dal volto. Allora ella disse: “Doloroso, raccogli il fazzoletto a tuo padre e coprigli di nuovo il volto”.

E alla fine…
Il bimbo lo raccolse e gli coprì il volto. Ma il re l’udì nel dormiveglia e lasciò cadere apposta di nuovo il fazzoletto. Allora ella disse nuovamente: “Doloroso, raccogli il fazzoletto a tuo padre e coprigli di nuovo il volto”. Il bambino s’impazientì e disse: “Cara madre, come posso coprire il volto a mio padre se non ho padre sulla terra? Ho imparato la preghiera: Padre nostro, che sei nei cieli; tu hai detto che mio padre era in cielo ed era il buon Dio. Come potrei conoscere un uomo così selvaggio? Non è mio padre!”. In quel mentre il re si rizzò a sedere e chiese alla donna chi fosse. Ella disse: “Sono tua moglie, e questo è tuo figlio Doloroso”. Ma egli vide che aveva le mani vere e disse: “Mia moglie ha mani d’argento”. Ella rispose: “Il buon Dio me le ha fatte ricrescere”. E l’angelo andò nella sua camera, prese le mani d’argento e le mostrò al re. Allora egli fu certo che quelli erano proprio la sua cara moglie e il suo caro figlio e li baciò tutto contento. L’angelo di Dio li cibò ancora una volta insieme, poi andarono a casa dalla vecchia madre. Vi fu gran gioia ovunque e il re e la regina celebrarono nuovamente le nozze e vissero felici e contenti.