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Il sale Una Favola di #Andersen n.80 Tot. In una bellissim | Fiabe per tutti

Il sale

Una Favola di #Andersen
n.80 Tot.

In una bellissima città della Russia viveva un tempo un ricco mercante che aveva tre figli: Fedor, Vassilij e Ivan. I primi due erano abili e svelti negli affari, mentre il minore non rivelava alcuna inclinazione per questo genere di attività, perciò il padre aveva ben poca stima di lui, e i fratelli ancor meno. Un giorno il vecchio mercante chiamò i due figli maggiori e disse:
– È tempo che mi diate un aiuto e dimostriate che cosa sapete fare. Ho allestito per voi due navi cariche di mercanzie preziose: tappeti, pellicce, essenze odorose, legni pregiati. Fate vela per qualche porto lontano e commerciate: vedrò, al vostro ritorno, chi di voi due avrà saputo far fruttare meglio la sua ricchezza. Vi do un anno di tempo.

La prova
I due fratelli furono contentissimi e si prepararono a partire; ma il terzo, poiché non gli era stato affidato alcun incarico, incominciò a lamentarsi:
– Padre mio, perché mai non avete fatto allestire una nave anche per me?
– Perché tu non hai il bernoccolo degli affari. Sciuperesti la roba e torneresti a mani vuote.
– Forse no! Lasciatemi provare, come i miei fratelli.
Ivan tanto pregò e supplicò che finalmente il padre si decise ad affidargli una nave; ma non volendo metter in gioco mercanzie rare, convinto di non rivederle più, fece caricare la nave di pali, assi e tavole di legno di infimo valore.
Così anche Ivan poté partire e il vento gli fu tanto favorevole che in tre giorni raggiunse i suoi fratelli. Veleggiarono per un po’ l’uno dietro l’altro, ma a un tratto li colse una burrasca che sconvolse il mare e scatenò un vento furioso: le tre navi si dispersero, e quando ritornò il sereno, Ivan si accorse di essere rimasto solo.
Senza sgomentarsi, il giovane continuò il suo viaggio, e dopo qualche tempo approdò a un’isola sconosciuta. “Chissà che non possa fare buoni affari, qui?” pensò; e scese a terra accompagnato dai marinai. Ma l’isola sembrava deserta e non si vedeva in giro né una capanna né un uomo.

Una strana sabbia
La spiaggia, tutta la terra e anche un’alta montagna erano ricoperte di una polvere bianca e scintillante. “Forse sbaglio, ma questo è sale” pensò Ivan. Ne raccolse un pizzico e l’assaggiò. Era sale davvero, e il giovane, assai contento pensando ai guadagni che avrebbe potuto ricavarne, ordinò:
– Gettate in acqua assi e pali e fate, invece, un carico di sale.
Così fu fatto; il bastimento riprese il mare e veleggiò per molto tempo fino a quando giunse al porto di una grande e ricca città. Sceso a terra, Ivan seppe che proprio in quel luogo viveva lo zar. Allora, dopo aver riempito un sacchetto di sale, si fece indicare il palazzo reale e chiese di essere ricevuto.
– Che cosa vuoi straniero? – gli chiese lo zar – Vedo che arrivi da lontano: hai qualcosa da mostrarmi?
– Maestà, io vendo sale – rispose Ivan – vorrei venderne a voi e a tutti gli abitanti della città.
– Sale? Non so cosa sia. Mostrami questa tua strana merce.
Subito il giovane aprì il sacchetto, ma il sovrano scoppiò a ridere:
– Questa è soltanto sabbia molto bianca! Mi dispiace per te, straniero, ma da noi questa roba non si vende: si regala! Vattene in pace e torna soltanto quando potrai mostrarmi qualcosa di meglio.
Ivan uscì dal palazzo molto deluso, e pensò “Aveva ragione mio padre: ho fatto soltanto un cattivo affare! Tuttavia voglio entrare nelle cucine reali per vedere che specie di sale mettono nelle vivande”. Si presentò al capocuoco e chiese di potersi sedere accanto al fuoco per riscaldarsi e riposare.