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115. Eloisa e la sarta delle fate Di Arianna Lana Eloisa era | Favole della buonanotte

115. Eloisa e la sarta delle fate Di Arianna Lana

Eloisa era intenta ad ammirare la sua immagine davanti allo specchio: - Ma come mi sta bene questo vestito, - diceva tra sé e sé la ragazza – non vedo l’ora di indossarlo domani alla festa danzante di Primavera!

Il giorno seguente, nell’antico castello del paese, si sarebbe tenuto il gran ballo di Primavera per festeggiare l’arrivo della bella stagione: Eloisa, come tutte le altre ragazze della sua età, vi avrebbe partecipato indossando il suo abito più bello, cucito a mano dalla nonna.

Il giorno della grande festa, nei corridoi della scuola tutte le ragazze chiacchieravano fra di loro descrivendo gli abiti che avrebbero indossato:

- Il mio è un abito disegnato dal grande stilista Frescobaldi.- diceva la figlia del più importante avvocato del paese.

- Il mio lo ha cucito il sarto della baronessa Grazioli.- diceva la figlia del più illustre medico del paese.

- Il mio vestito invece è stato realizzato con le sete più preziose provenienti dalla Cina.- diceva la figlia del più ricco mercante di stoffe del paese.

Sembrava davvero che quella sera ogni ragazza avrebbe indossato abiti molto eleganti e disegnati dagli stilisti più celebri, mentre soltanto Eloisa avrebbe avuto un abito cucito dalle mani di sua nonna, che di mestiere faceva la sartina.

La ragazza cominciò a pensare fra sé:

- Tutte le mie compagne indosseranno vestiti realizzati dai più grandi creatori di moda, mentre soltanto io avrò l’abito cucito da una sarta qualunque … accidenti, sembrerò una delle ragazze meno belle della festa solo perché non ho il vestito adatto!- e iniziò a piangere come una fontana.

Dopo essere trascorsa una buona mezz’ora di lacrime e di singhiozzi, una nuvola rosa si materializzò sulla soglia della camera di Eloisa: era la fata Zelinda, che subito esclamò:

- Santo cielo Eloisa, la vuoi smettere di piangere? Si può sapere quale ragione ti spinge a versare tutte queste lacrime?

La ragazzina, senza badare troppo alla presenza di una fata nella sua camera da letto, rispose singhiozzando:

- Domani ogni ragazza indosserà al gran ballo di Primavera un vestito più bello del mio, ed io sembrerò la meno elegante e la più brutta di tutta la festa! - e giù a piangere di nuovo.

- Oh, Eloisa, quanto sei lagnosa!- esclamò Zelinda, che era abituata a piangere solo quando moriva qualcuno- Fino a stamattina l’abito che ti ha cucito tua nonna era il tuo vestito preferito e ti piaceva così tanto, perché ora non sei più contenta di poterlo indossare al ballo?

-Perché fino a ieri, - rispose la ragazzina – non sapevo che le mie compagne di scuola avrebbero indossato gli abiti firmati dai più importanti stilisti: sicuramente saranno vestiti molto più belli del mio e tutti i ragazzi presenti alla festa vorranno ballare con le altre ragazze, mentre io rimarrò in un angolo sola e in disparte!

- Ma tu senti che sciocche idee ti vengono in mente! – replicò Zelinda – I ragazzi presenti alla festa vorranno ballare anche con te, sempre che tu la smetta di piangere.- nonostante le parole di Zelinda, Eloisa continuava a versare lacrime e singhiozzi a ripetizione – E va bene, - disse allora la fata – chiederò a Morfea di cucirti il più bell’abito da sera che sia mai stato cucito sulla faccia della terra.

- Morfea? E chi è mai questa Morfea? – le chiese Eloisa.

- Morfea è la sarta delle fate, - le rispose Zelinda – e se non ti basta neppure questo, be', allora io non so proprio come aiutarti.

- Oh no, - disse Eloisa smettendo all'istante di singhiozzare – sono sicura che Morfea confezionerà per me un abito bellissimo: ti prego, Zelinda, portami subito da lei.

- Non ce ne è bisogno, - disse una voce che sembrava provenire da fuori la finestra – io sono già qui! – e Morfea apparve all'improvviso nella camera da letto di Eloisa.

- Ciao Morfea, - le disse Zelinda – come stai?

- Bene Zelinda, ti ringrazio, e tu?

- Io non ho di che lamentarmi, a differenza di questa ragazzina lacrimosa.- disse Zelinda guardando con rimprovero Eloisa – Credi di poter fare qualcosa per lei?