Get Mystery Box with random crypto!

Un passo avanti nel piano di sostituzione etnica in Rojava E | Ex Caserma Liberata

Un passo avanti nel piano di sostituzione etnica in Rojava

Erdogan ha annunciato l'inizio delle deportazioni per i rifugiati siriani, i primi gruppi sono stati già inviati nelle aree del Rojava di Serekanîyê, Gire Spî ed Afrin, tutte occupate dall'esercito Turco in collaborazione con milizie jihadiste locali.

In particolare a Şadêrê nella provincia di Afrin, città che prima della guerra era per metà popolata da Ezidi e contiene il santuario Sheikh Rakab, profanato e saccheggiato più volte dal 2018, compagnie turche legate all'AKP hanno costruito insediamenti finanziati da 7 organizzazioni islamiche: principalmente al-'Aysh bi-Karamah ( ) Tanmeia ( ) Beyaz Eller ( )
E in misura minore: al-Nouri ( ), Rahma Islamic Relief ( ), Rahma Worldwide ( ), Human Appeal ( ).

Il piano ha un doppio scopo, da una parte AKP che in questo momento è in calo vertiginoso nei sondaggi cerca attraverso questa mossa di recuperare consensi tra l'elettorato più nazionalista e xenofobo, dall'altra l'insediamento sul confine di rifugiati arabi principalmente provenienti dalle aree sudoccidentali della Siria costituisce un nuovo passo nel piano di sostituzione etnica volto a formare una "cintura araba" che divida la popolazione curda del Rojava da quella del Bakur.

Il piano della "cintura araba" è stato uno dei passaggi fondamentali nel progetto di cambiamento demografico del partito Ba'ath in Siria che tramite numerosi progetti mirava all’assimilazione e all’arabizzazione dei curdi attraverso lo sfollamento. Dal 1965 al 1975 30mila curdi furono costretti a lasciare le loro case.
Nel 1963 l’agente Ba’ath Muhammad Talib Hilal iniziò un progetto di arabizzazione evacuando le popolazioni curde da circa 332 villaggi vicino al confine turco, sostituendole con arabi di Raqqa. Con il pretesto di condurre una riforma agraria nella regione. Questo progetto di “cintura araba” ha influenzato la continuità della demografia curda separando il Kurdistan siriano (Rojava) dal Kurdistan occupato dalla Turchia (Bakur).
Il piano fu realizzato solo in parte e infine sospeso sotto Hafez al-Assad nel 1976: il regime siriano temeva una rivolta curda.

Prima dell'invasione di Serekanîyê e Gire spî del 2019 Erdogan stesso ha presentato pubblicamente in una riunione delle Nazioni Unite una mappa raffigurante il suo progetto di occupazione, che prevede una fascia profonda 40km lungo tutto il confine Turco-Siriano da cui espellere gli abitanti curdi per insediare gli sfollati arabi al momento in Turchia, cancellando così la popolazione curda del Rojava e compiendo il progetto iniziato dal regime Ba'ath.