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Detti romaneschi

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Indirizzo del canale: @dettiromaneschi
Categorie: Educazione
Lingua: Italiano
Abbonati: 107
Descrizione dal canale

Sono partito alla ricerca di detti e modi di dire della tradizione romana, qui ho deciso di riportare quel che ne verrà fuori 📜
🔗 IG: instagram.com/detti.Romaneschi

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Gli ultimi messaggi

2021-02-28 12:37:41
Amo fatto trenta, famo trentuno
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In italiano "abbiamo fatto trenta, facciamo 31". Si utilizza questo detto come forma di esortazione a fare un ulteriore sforzo di poco conto a fronte di uno molto maggiore già compiuto.
La paternità di questa frase appartiene a Papa Leone X che nel lontano giugno del 1517 ebbe il compito di stipulare un elenco di coloro che avrebbero ricevuto la nomina a cardinale.
Fino ad allora il Sacro Collegio era stato composto al più da 24 cardinali, ma il Papa decise di eleggerne ben 30. Il giorno della nomina Papa Leona X si accorse di avere escluso un uomo particolarmente meritevole e lo aggiunse all'elenco dei nuovi cardinali pronunciando la frase "Tanto è trenta, tanto è trentuno", che nel passaggio per mezzo delle bocche dei romani è divenuta il celebre proverbio che tutti noi conosciamo.
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2020-11-14 17:23:03
Avecce li buffi
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In romanesco il termine “buffi” sta a indicare i debiti, ed è utilizzato anche in forme come “fa li buffi” o “pija a buffo”, ovvero prendere a debito.
Delle forme dialettali simili sono diffuse anche in altre zona d'Italia come a Genova (“puffi”) o in Veneto (“puf”).
Questo modo di dire era già diffuso nella metà dell'ottocento ed è una trasposizione in dialetto della locuzione francese “faire pouf”, che significa non pagare.
333 views14:23
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2020-11-12 22:26:41 Papa Sisto nun la perdonò neppur'a Cristo
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Il protagonista di questo proverbio è Papà Sisto V, ribattezzato dal popolo romano "Er Papa tosto".
Questo detto ha avuto origine quando nella periferia romana un crocefisso in legno cominciò d'improvviso a trasudare sangue.
Non ci volle molto che la notizia si sparse per tutte le vie della città, il popolo accorse in massa ad assistere al presunto miracolo e la voce arrivò anche alle orecchie di Papa Sisto.
Venne così sul luogo anche il Papa che dopo avere visto il crocefisso esclamò "come Cristo ti adoro; come legno ti spacco" e presa un'ascia lo colpì con violenza. Una volta rotto il crocefisso, fu visibile a tutti l'ingannevole meccanismo costruito dal proprietario, costituito da una spugna imbevuta di sangue animale e una corda per strizzarla, e così l'uomo venne portato a Roma e giustiziato.
Questo proverbio è utilizzato per descrivere una persona senza scrupoli, che non si ferma davanti niente e nessuno.
Il racconto venne poi narrato anni dopo anche dal Belli in un suo sonetto dedicato al papa tosto.
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2020-11-12 22:26:30
Papa Sisto di G. G. Belli

Fra ttutti quelli c'hanno avuto er posto
De vicarj de Dio, nun z'è mai visto
Un papa rugantino, un papa tosto,
Un papa matto, uguale a Ppapa Sisto.

E nun zolo è da dì che dassi er pisto
A chïunqu'omo che j'annava accosto,
Ma nun la perdonò neppur'a Cristo,
E nemmanco lo roppe d'anniscosto.

Aringrazziam'Iddio c'adesso er guasto
Nun po' ssuccede ppiù che vienghi un fusto
D'arimette la chiesa in quel'incrasto.

Perché nun ce po' esse tanto presto
Un antro papa che je piji er gusto
De mettese pe nnome Sisto Sesto.
238 viewsedited  19:26
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2020-10-09 19:45:08 Ridusse ar verde
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Ridursi al verde, o essere al verde, significa non avere più alcun soldo.
Esistono disparate teorie sulla reale origine di questo detto, ormai diffuso in tutta Italia.
Un'immagine facilmente evocata e tutt'oggi attuale è quella del giocatore d'azzardo, che perse tutte le proprie fiche, non vede davanti a sé che il tavolo da gioco spoglio, tipicamente verde. Un'ipotesi simile, ma che ci riporta fino al basso medioevo, si riferisce alla fodera dei portamonete dell'epoca.
Un'altra teoria accreditata fa riferimento ad un emendamento emesso da Papa Paolo IV, a metà del XVI secolo, che imponeva ai falliti di indossare un berretto verde, al fine di ammonire la popolazione da eventuali truffe, ma la presenza di riferimenti a quest'espressione presenti nella letteratura di Petrarca e Dante ci porta a credere che la sua origine sia addirittura più antica.
È probabile che questo detto sia la naturale evoluzione del motto romano "herbam porrige", che originava dall'usanza delle vittime degli assedi romani di porgere all'esercito avversario dell'erba in segno di resa, come simbolo della cessione delle proprie terre.

Altre teorie fanno riferimento al colore delle prime cambiali, o alla luce delle lanterne che venivano utilizzate per segnalare i pasti per i poveri ed i bisognosi. Secondo altre ipotesi si fa riferimento alla colore della base della candele utilizzate per scandire il tempo nelle aste del Magistrato del Sale di Firenze, o al fatto che i poveri utilizzassero candele particolarmente consumate, facendo riferimento al colore della base su cui poggiavano.
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2020-10-09 19:44:48
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2020-07-12 19:26:07
So finite le messa a San Gregorio
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Questo detto viene rivolto a qualcuno per indicare che ormai non può più godere di un certo privilegio o approfittarsi delle generosità di altri, come a dire "è finita la pacchia", e che quindi deve accettare la propria condizione o il proprio destino senza cercare scorciatoie.
La Chiesa di San Gregorio al Celio infatti era l'unica chiesa di Roma autorizzata a dire messa anche alle 13, un'ora dopo quella di riti, permettendo anche ai ritardatari di parteciparvi. Persa anche questa occasione non vi era più modo di partecipare alla celebrazione domenicale.
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2020-07-09 17:26:26
Esse come la sora Camilla, tutti la vonno e gnisuno la pijia
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La “sora” in romanesco è la “signora”, quella che si cita in questo detto è la signora Camilla, sorella di Papa Sisto V. Si dice fosse una bellissima dama e pertanto era ricca di spasimanti, secondo alcune voci si era addirittura promessa in moglie a più membri dell'aristocrazia. Fini però per prendere i voti e divenire suora, non maritando mai nessuno degli uomini che le facevano la corte.
Da qui nasce quest'espressione che viene utilizzata per descrivere una donna desiderata da molti ma senza un compagno.
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2020-06-26 15:26:07
Chi se venne la spada nun è boja
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Significa che chi rinunci a fare uso della violenza, è una persona civile e d'animo buono.
Secondo una storia popolare, questo detto trae le sue origini dalla fine del XVI secolo, nella Roma di Papa Sisto V. Egli usava vestirsi in abiti civili per mescolarsi tra la folla e scoprire cosa dicesse il popolo di lui. Una sera, mentre era in una locanda, vide uno dei tamburini della sua scorta vendere la propria spada per saldare il conto con l'oste, e al suo posto mettere nella fodere una lama di legno.
Il giorno seguente era in programma un'esecuzione e il Papa diede l'ordine che fosse proprio quel soldato ad eseguirla. Il ragazzo, salito sul patibolo disse "Dio mio, risparmiami la parte del boia… Fa’ che la mia spada diventi di legno" ed estratta l'arma dal fodero la folla rimase sbalordita credendo nel miracolo.
Sisto V rimase così colpito dall'arguzia del tamburino che decise addirittura di promuoverlo di grado.
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2020-06-21 17:26:09
Predicà 'a fede 'n ghetto
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Significa fare una fatica inutile.
Il ghetto è infatti la zona di Roma in cui viveva la comunità ebraica, per questo motivo andando a predicare il vangelo in questo luogo si sarebbero solo spese parole infruttuose, non trovando nessuno pronto ad ascoltarle.
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