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Detti romaneschi

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Indirizzo del canale: @dettiromaneschi
Categorie: Educazione
Lingua: Italiano
Abbonati: 107
Descrizione dal canale

Sono partito alla ricerca di detti e modi di dire della tradizione romana, qui ho deciso di riportare quel che ne verrà fuori 📜
🔗 IG: instagram.com/detti.Romaneschi

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Gli ultimi messaggi 2

2020-06-18 20:08:07 Nun c'é trippa pe' gatti
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L'espressione viene utilizzata per negare in maniera categorica la concessione di un favore a qualcuno, potremmo tradurlo in "Te lo puoi scordare", oppure l'impossibilità di ottenere un privilegio data una situazione particolarmente rigida.
Questo detto ha un'origine ben precisa, risale ai tempi di Ernesto Nathan, sindaco di Roma, che tra il 1907 e il 1913 ebbe il compito di aggiustare i bilanci gravemente in rosso della capitale.
Nella Roma d'un tempo i gatti erano un tratto caratteristico, dato che erano necessari a dare la caccia ai topi, al punto che era presente una voce a bilancio al titolo “frattaglie per i gatti” che includeva le spese per il loro sostentamento. Ai mici romani venivano concessi gli scarti della macellazione, il quinto quarto, lo stessa porzione di cui si cibava la popolazione più povera, di questi faceva appunto parte la trippa.
Nathan per mancanza di fondi fu costretto a tagliare diverse voci a bilancio, fra cui quella, e così sul bilancio comunale qualcuno scrisse l'iconica frase che ben presto diventò un'espressione popolare.
296 viewsedited  17:08
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2020-06-18 20:08:04
265 views17:08
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2020-06-17 14:26:29
Ariconzolasse co' l'ajetto
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Questa espressione racchiude in sé tutto il sarcasmo che contraddistingue i romani.
Significa godere di un contentino o un piccolo lato positivo a seguito di un evento negativo maggiore, sforzandosi di guardare il bicchiere mezzo pieno perché sarebbe potuta andare peggio, potrebbe ad esempio essere usata da un malcapitato che perdendo un ricco portafogli, riesce quantomeno a ritrovare i propri documenti.
Tendenzialmente viene utilizzata in prima persona plurale (ariconzolamose), o in seconda persona con accezione di sfottò.
L'ajetto è l'aglio non ancora sviluppato, esso ha scarso valore e ha un sapore molto meno intenso. Accontentarsi di questo significa appunto accontentarsi di poco e mangiare quel che c'è, perché il piatto potrebbe sempre essere vuoto.
271 views11:26
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2020-04-17 15:20:47
A chi tocca nun se 'ngrugna
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Ingrugnirsi, da grugno, significa assumere un'espressione rabbiosa o scontenta.
Questo detto rappresenta un vero e proprio mantra romanesco, secondo cui chi è vittima di un evento sgradevole dovuto al fato, o dalla decisone di qualcuno di superiore la quale non può essere messa in discussione, dovrebbe evitare di crucciarsi dell'accaduto e limitarsi ad accettarlo.
Questo detto nasce da un gioco romano da osteria con più di 2000 anni chiamato "Passatella", divenuto popolare nella Roma dei Papi, in cui venivano eletti un Padrone e un Sotto. Il Padrone poteva bere vino a volontà, finché non decidesse di passarlo al Sotto, e poi questo a sua volta poteva fare lo stesso finché non decidesse di passarla a un commensale.
Chi, finita la damigiana, rimaneva senza avere bevuto vino veniva detto "Ormo", un titolo umiliante e di sfottò, e gli veniva rivolto questo detto consolatorio.
406 viewsedited  12:20
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2020-04-08 12:31:09
Sta' a quattrini come Sant'Onofrio a carzoni
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Questo detto viene usato per descrivere una condizione di disponibilità economiche molto scarse, potremmo anche dire "Stare senza il becco di un quattrino". Sant'Onofrio visse nel IV secolo nel deserto egizio ed era il figlio di un re. Egli decise molto presto di dedicarsi alla vita eremitica e viene solitamente rappresentato privo di vesti con una lunga barba a coprirne le nudità. Tale raffigurazione è presente anche nella chiesa di Roma a lui dedicata, la Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo, costruita nel XI secolo, proprio da lì nasce l'immaginario di che ha dato vita a questo detto.
P.S. Il dipinto in figura non è la rappresentazione presente nella chiesa di Roma, ma la Pala di Sant'Onofrio di Luca Signorelli del 1484 conservata Museo dell'Opera del Duomo.
420 viewsedited  09:31
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2020-04-05 14:49:21
Quanno 'e saccocce piagneno, 'e scarpe rideno
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Questo modo di dire occorre a sottolineare una situazione di grande povertà e difficoltà economiche.
Quando le le tasche sono vuote, ovvero non si hanno soldi a disposizione, ci si riduce a vestirsi con abiti vecchi e a portare calzature particolarmente malandate, a cui spesso si scolla la suola, creando nelle scarpe una forma simile a quella di una bocca. Da qui l'immagine delle scarpe che ridono.
415 viewsedited  11:49
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2020-04-03 12:56:30
Fà er portoghese
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Significa ottenere un servizio o entrare a un evento senza averne diritto, quindi imbucarsi.
Questo detto ha origine nel XVIII secolo, quando l'ambasciatore Portoghese per festeggiare un invito ricevuto dallo Stato Pontificio, decise di offrire ai suoi compatrioti residenti a Roma uno spettacolo al Teatro Argentina.
L'ambasciatore, troppo ingenuo per la convivenza con i cittadini romani, ritenne che per ottenere l'ingresso fosse sufficiente dichiarare la propria nazionalità. Numerosi romani non si fecero scappare questa ghiotta occasione e si finsero portoghesi per assistere allo spettacolo senza spendere un quattrino.
419 viewsedited  09:56
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2020-04-02 12:26:23
Avecce le saccocce fatt'a llumaca
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Questo detto viene rivolto a chi è particolarmente tirchio o parsimonioso.
Avere le saccocce fatte a lumaca significa avere le tasche della stessa forma del guscio di questo animale, ovvero a spirale, che quindi rendono difficile se non impossibile estrarre da lì il denaro.
Rappresenta la versione capitolina di "avere il braccino corto", a cui i romani hanno deciso di aggiungere un pizzico di fantasia.
La presenza di guscio è una caratteristica che viene erroneamente attribuita alle lumache che in realtà ne sono sprovviste, questa è una peculiarità delle chiocciole e ne rappresenta il tratto distintivo.
378 viewsedited  09:26
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2020-04-01 11:26:31
Chi entra Papa ner conclave, ne risorte cardinale
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Il conclave è la sala in cui si riuniscono i cardinali per eleggere il nuovo papa. Stando al detto, chi partecipa a tale evento con la convinzione che sarà lui a divenire il nuovo Pontefice, rimarrà deluso vedendo un altro cardinale eletto al suo posto.
Questo proverbio è applicabile a tante situazioni della vita comune e ci ricorda di non essere mai troppo sicuri dei nostri mezzi, e di non sentire mai la vittoria in tasca fino a quando non l'avremo davvero ottenuta.
321 viewsedited  08:26
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2020-03-31 11:56:27
Er carbone o scotta o tigne
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Questo proverbio è un ammonimento dal frequentare persone poco raccomandabili e i delinquenti.
Queste infatti, esattamente come il carbone, spesso scottano e feriscono chi gli gira intorno, ma chi è convinto di avere la loro fiducia e che questo non gli accadrà corre un rischio anche più grande, perché la malvivenza è contagiosa. Essa macchia e corrompe l'animo chi gli sta vicino, come il carbone macchia la pelle di chi lo porta con sé fino a renderlo nero esattamente come lui.
280 viewsedited  08:56
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