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Notizie dai giornali sulla fede e religione cattolica. Per comunicazioni: Cattolicibot@yahoo.com

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Gli ultimi messaggi 36

2021-06-30 19:16:49 DDL ZAN/ Vescovo alla berlina: se la Chiesa denuncia il Verona Pride, cosa succede?

Scene blasfeme al Verona Pride. Siamo sicuri che il giudice di turno applicherebbe la legge Zan verso 'l'orgoglio' Lgbtq? Meglio non saperlo e affidarsi al codice penale

Il "Cristo LGBTQ" al Gay Pride di Roma (Twitter, 2021)

Non solo non era necessario aprire il corteo del gay pride a Roma con un Cristo avvolto nella bandiera arcobaleno, con tanto di corona di spine e stimmate colorate di rosso. Era sbagliato, e non solo moralmente sbagliato e ingiusto. Perché chi chiede a squarciagola rispetto, e ha tutta la possibilità di esprimersi nei media e nelle piazze, è tenuto allo stesso rispetto. E non è solo questione di buona educazione. Quella conta, soprattutto per quei big della politica (big è un eufemismo, diciamo “capi” nominati) che si mettono in testa alle manifestazioni di comodo.
C’è però un articolo della tanto osannata Costituzione, quella su cui giuriamo, che regola i rapporti con la Chiesa cattolica. Oppure oltre al Concordato, sotto la spinta di qualche rapper milionario, si vuole cambiare anche la Costituzione, che cita espressamente i Patti Lateranensi poi rimodulati nell’84? Buttiamo anche il codice penale, che sanziona in maniera specifica le offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone, ovvero manifestazioni di disprezzo verbale rivolte a determinati soggetti attraverso insulti, vessazioni o commenti disprezzanti, pena aumentata se la vittima del vilipendio è un ministro di culto o in caso di bestemmia. Ed è bestemmia sbeffeggiare Gesù, insultare il papa, i vescovi, e in questi giorni ne abbiamo viste di tutti i colori, anche oltre l’arcobaleno, con tendenza al torbido e al marcio.
Il Verona pride si è sbizzarrito in un’iniziativa  definita “goliardica” da giornalisti di buona volontà. Manifesti con tanto di wanted da postare on line, per mettere alla berlina i bisognosi di un vaccino speciale antiomofobia, dal vescovo della città al sindaco, perfino a quella generosa consigliera Pd che è stata estromessa dal partito per le sue convinzioni antiabortiste.
A proposito di libertà. Le locandine, piene di spirito, che si sa, come l’intelligenza è appannaggio solo dei progressisti di qualsiasi risma, contengono anche la mail privata dei soggetti indicati. Sarà una reazione becera e dettata da fobie pericolosissime, ma vorrei chiedere se identiche trovate d’ingegno sarebbero senza timore messe in pratica verso qualche imam, per non dire della raffigurazione oscena del Profeta. Com’è noto i suoi fedeli sono particolarmente aperti nei confronti del mondo Lgbt.
Sempre comodo attaccare chi, per scelta, risponde con la misericordia. Tuttavia, candidi come colombe e astuti come serpenti, dicevano i testi sacri prima che venissero aboliti. E un po’ di sana indignazione ed astuzia pedagogica ci vorrebbe. Proviamo a denunciare, e vediamo che succede. Il ddl Zan potrebbe, nel solerte lavoro dei magistrati più zelanti, portare all’incriminazione di sacerdoti dal pulpito, insegnanti nelle scuole cattoliche, catechisti eccetera. Non è iperbole, è realtà: a Enrico Letta che ne magnifica la scrittura, ricordiamo i vescovi sotto processo in Spagna e non solo, sulla base di reati regolati da leggi simili. E allora, varrà il contrario? La nostra denuncia dei buontemponi veronesi, o dei cafoni romani, porterebbe un solo giudice in Italia a comminare un’ammenda? Credo di no.
Dunque, la libertà viene richiesta a gran voce soltanto in alcuni casi. La mia libertà di credere e onorare la mia fede e i suoi simboli non è affatto tenuta in considerazione, in uno Stato laico. Bel concetto di laicità. E bisognerebbe tacere, per amor di pace? La pace si costruisce sulla giustizia e sulla verità.
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2021-06-30 18:57:46 Più i cristiani tacciono su temi controversi, più lo spazio per la libertà di parola si restringe. 
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2021-06-30 18:54:38 In Finlandia un ex ministro è stato indagato per aver condiviso un versetto di San Paolo apostolo sul suo account Twitter.

Päivi Räsänen rischia 2 anni di carcere con l’accusa di “incitamento all’odio” nei confronti della comunità LGBTQ, solo per aver professato la sua fede.

Questo è l'anticipo della legge Zan. Già accade negli altri paesi dove c'è qualcosa di simile.
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2021-06-30 10:10:18 La Santa Sede sopprime il Movimento Apostolico fondato a Catanzaro

LUIGI MARIANO GUZZO
Il Movimento Apostolico è canonicamente soppresso. Lo ha stabilito in maniera definitiva un decreto della Congregazione per la Dottrina della fede (l’ex Sant’Uffizio), approvato in forma specifica da Papa Francesco.
Il decreto porta la data del 10 giugno 2021 ed è stato reso pubblico questa mattina nella festività dei Santi Apostoli Pietro a Paolo, presso la Basilica dell’Immacolata di Catanzaro, nel corso di una convocazione straordinaria di presbiteri, diaconi, religiosi e fedeli presieduta dall’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza Episcopale Calabra.
Anche se, in punta di diritto, l’efficacia della decisione è da far risalire al momento il cui il provvedimento canonico è stato notificato all’arcivescovo metropolita. Si conclude così la visita apostolica disposta dalla Santa Sede il 21 settembre 2020, sempre tramite decreto dell’ex Sant’Uffizio.
In quell’occasione venivano nominatiIgnazio Sanna, arcivescovo emerito di Oristano e presidente della Pontificia Accademia di Teologia, come “visitatore”, e Mauro Cozzoli, professore emerito di Teologia morale alla Pontificia Università Lateranense, e Agostino Montan, professore emerito di Diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense, come “con-visitatori”, con funzione di aiuto e di consiglio.
L’indagine si rendeva necessaria – come veniva scritto in quel Decreto– per risolvere problemi di diversa natura (teologica, disciplinare, istituzionale, ecclesiale e patrimoniale) riguardanti il Movimento Apostolico.
Nello specifico, quindi, si voleva vedere chiaro sulla “effettiva autenticità” dei fenomeni soprannaturali, sulle modalità di esercizio del ministero da parte dei sacerdoti che aderiscono alla spiritualità del Movimento, sull’organizzazione, sull’incompletezza normativa dello Statuto, sul discernimento vocazionale e sulla gestione dei beni. Dopo mesi di di verifiche e di indagini, con i visitatori che hanno ascoltato centinaia di sacerdoti, di consacrati e di fedeli, raccogliendo dichiarazioni e testimonianze orali e scritte, arriva la decisione della Santa Sede con la soppressione canonica del Movimento Apostolico, sorto a Catanzaro nel 1979 e riconosciuto come associazione privata di fedeli nel 2001, ma ormai presente in diverse diocesi in Italia e all’estero.
La Congregazione per la dottrina della fede si pronuncia pure sulla “effettiva autenticità” dei fenomeni che coinvolgerebbero l’ispiratrice Maria Marino, non riconoscendone la soprannaturalità. Il decreto sopprime anche l’associazione “Maria Madre della Redenzione”, a cui aderiva un gruppo di donne laiche scegliendo la strada di una piena consacrazione a Dio, sempre all’interno del Movimento Apostolico.
Inoltre, è stabilito che un sacerdote dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, specie se “già” appartenente al Movimento Apostolico, per poter essere incardinato in altra diocesi deve ottenere un apposito nulla osta da parte della Congregazione per il clero e di quello del proprio vescovo. L’esecuzione del decreto, anche per quanto concerne gli aspetti patrimoniali della vicenda, è affidata al vescovo Sanna.
Da questo momento, quindi, ogni questione legata al Movimento Apostolico, ormai soppresso, esula dalle competenze dell’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace. L’approvazione in forma specifica del provvedimento da parte di Papa Francesco preclude ogni possibilità di ricorso.
Infatti “prima sedes a nemine iudicatur”, recita il canone 1404 del Codice di diritto canonico. Vale a dire, “la Sede Apostolica Romana non può essere giudicata da nessuno.
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2021-06-29 13:35:53 Come certamente saprai, in Senato è stato incardinato il ddl Zan contro l’omotransfobia: una norma che non aggiunge nessuna tutela alle vittime di violenza e discriminazioni (fortunatamente già tutelate dal Codice Penale), ma mira a imbavagliare le opinioni e a introdurre la nefasta ideologia gender nelle scuole! Un pericolo che riguarda tutti, tanto che non solo noi e, recentemente, il Vaticano abbiamo espresso contrarietà al testo: ma anche le femministe, i comunisti, i verdi, i liberali e perfino alcuni esponenti dello stesso mondo LGBTQIA.
È allora per noi un onore e un piacere invitarti a seguire in diretta l’imperdibile convegno "Ddl Zan? No grazie!", che si terrà il 2 luglio 2021 a Milano, in Regione Lombardia, nella Sala Gonfalone del Palazzo Pirelli! All’evento, a cui parteciperà il vicepresidente di Pro Vita & Famiglia onlus Jacopo Coghe.
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2021-06-28 20:19:43 W i paladini della libertà e diritti. Ovviamente solo i loro. Il rispetto degli altri non conta.
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2021-06-28 20:18:32
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2021-06-28 11:01:31 LA STRATEGIA DEI PROLIFE AMERICANI E' VINCENTE

In diversi Stati americani sono passate leggi che restringono fortemente l'aborto o che addirittura lo vietano (per vincere basta combattere senza stancarsi e senza scendere a compromessi)

di Benedetta Frigerio

La strategia che i pro-life hanno adottato dal 2018, dopo che Trump ha cominciato la sua lotta frontale contro l'interpretazione progressista della Costituzione (nominando giudici fedeli a quella dei padri fondatori per cui la vita è un diritto inalienabile da proteggere in ogni suo stadio), ha davvero poco di democristiano.
Sono infatti tre anni che in diversi Stati americani sono passate leggi che vietano del tutto o che restringono fortemente l'aborto tanto che la loro attuazione praticamente li azzererebbe. Sono tutte norme rese però inapplicabili dai giudici locali che le hanno considerate contrarie alla sentenza Roe v. Wade della Corte Suprema che nel 1973 legalizzo l'aborto, ma che diventerebbero subito effettive nel momento in cui il pronunciamento fosse revisionato dalla Corte stessa. Come abbiamo già visto, la strategia radicale alla Marco Pannella di chiedere il massimo per ottenere pian piano tutto (finalmente qualcuno sta imparando dai figli delle tenebre) alla fine ha ripagato. Le leggi anti-abortiste passate a livello statale sono state infatti portare fino alla Corte Suprema che però aveva sempre deciso di non pronunciarsi in merito.
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2021-06-27 16:36:55 L'ira della Meloni: "Guardate questo cristo Lgbt..."

Al corteo arcobaleno di Roma compare anche il "Cristo Lgbt". Meloni: "Se sei convinto delle tue idee e delle tue posizioni, non hai bisogno di insultare

Mentre si continua a discutere in merito al Ddl Zan, sale la tensione per le strade italiane, dove proprio oggi hanno sfilato cortei a favore dei diritti Lgbt. Almeno sei le città dello stivale coinvolte, da Milano a Roma, fino ad arrivare ad Ancona, L'Aquila, Faenza e Martina Franca, in provincia di Taranto. Nel corso delle sfilate, anche manifestazioni di insofferenza: al gay pride di Bologna, nella giornata di apertura, impronte rosa sono state volutamente impresse sui volti di alcuni famosi politici appartenenti alla destra, come Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Simone Pillon, Mario Adinolfi, Viktor Orbàn etc.

Il "Cristo Lgbt"

A guidare il corteo del Roma Pride di oggi, infatti, c'era un ragazzo travestito da "Cristo Lgbt". Un'immagine difficile da accettare per chi ha a cuore certi simboli religiosi. "Leggo che il corteo del Roma Pride è aperto da un ragazzo travestito da 'Cristo Lgbt', con stimmate colorate e bandiera arcobaleno", ha dichiarato Giorgia Meloni, postando la foto della sfilata. "Per quanto mi interroghi, non riesco a trovare una risposta a questa domanda: che bisogno c'è di mancare di rispetto a milioni di fedeli per sostenere le proprie tesi?", si è domandata la presidente di FdI. E ancora: "Aggiungo: come si concilia la lotta alle discriminazioni, alla violenza e all'odio con i cori di insulti e minacce contro chi non è d'accordo con il ddl Zan? Se sei convinto delle tue idee e delle tue posizioni, non hai bisogno di insultare nessuno. Io la penso così. Qualcun altro evidentemente no".
Con il loro atteggiamento intransigente nei confronti di chi non la pensa come loro, i sostenitori del Ddl Zan stanno mostrando proprio quel comportamento discriminatorio che tanto condannano.

"La Chiesa mi vuole morto"

Fra i manifestanti, del resto, c'è anche chi non ha rispetto per le istituzioni religiose, e arriva addirittura a condannarle."La Chiesa perseguita la persone Lgbt da 2000 anni. Di fronte a un ddl che può provare ad arginare i fenomeni di odio dovrebbe almeno rispettare l'autonomia del Parlamento italiano invece di appellarsi a un concordato vecchio di 90 anni", ha apertamente dichiarato all'AdnKronos un manifestante del corteo di Roma, che sfilava con un cartello recante la scritta 'Sono gay e la Chiesa cattolica mi vuole morto'. In realtà le intenzioni della Chiesa con la sua richiesta di rimodulazione del decreto di legge erano ben altre, e non sono state volutamente capite.
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2021-06-27 16:17:00 Cartellino Rosso per Letta. Bravi azzurri, giusto non inginocchiarsi

Francesco Storace

Cartellino rosso per Enrico Letta, Laura Boldrini e tutti quelli che pretendono di dare ordini agli azzurri del calcio. A sinistra avevano scatenato una specie di putiferio per costringere la Nazionale alla sceneggiata in campo: inginocchiarsi contro il razzismo. Non farlo avrebbe rappresentato il contrario, dicevano.
I campioni dell’Italia non hanno perso la loro dignità e hanno combattuto la loro partita contro l’Austria senza prestarsi a sciacallesche manovre politiche. Il razzismo si combatte seriamente e non attraverso lo strumento di una partita di pallone. Ma Enrico Letta ha tentato di spadroneggiare gettando nel dibattito politico la Nazionale, dividendo gli italiani come se dovessero dettare la formazione, imbarazzando gli atleti alla vigilia di una gara decisiva per l’Europeo.
Nonostante pressioni davvero fastidiose, addirittura con le bacchettate pronunciate verso i nostri calciatori da Laura Boldrini, che notoriamente segue lo sport preferito dagli italiani col fiato sospeso. Non c’è limite al ridicolo, si sono detti milioni di cittadini. Sui social è esplosa una polemica indecente, che ovviamente prosegue per la scelta degli azzurri, nella solita consuetudine che ci porta a commentare ogni cosa, anche la più inutile. Magari senza neppure riflettere sul fatto che imporre la scelta di inginocchiarsi contro il razzismo non equivalga esattamente ad una decisione consapevole, bensì subìta. Altro che democratici. Colgono l’occasione del palcoscenico azzurro per fare propaganda a buon mercato. Ma gli è andata male. Perché l’Italia non ha bisogno dei consigli interessati di qualche politicante. I nostri calciatori hanno detto, restando orgogliosamente in piedi, che la politica deve restare fuori dallo sport.
Anche se i sinistri non gradiscono le ingerenze del Vaticano sullo Stato italiano, tutti hanno capito che considerano invece benvenute le ingerenze loro sullo sport. Ma la musica è finita. Grazie azzurri.
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