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IL GROSSO E GRASSO MATRIMONIO. Ebbene sì, diciamocelo. I gioch | Fabrizio Cotza

IL GROSSO E GRASSO MATRIMONIO.
Ebbene sì, diciamocelo. I giochi sono fatti, quindi continuare a battagliare sui dati, le statistiche e le percentuali è diventato più inutile e surreale che sentire Parenzo che dà ragione alla Lucarelli che conferma la tesi di Cecchi Paone sul fatto che a parlare di scienza in tv debbano essere solo gli scienziati (a questo punto dovreste ridere, ma capisco anche chi non riderà pensando che questo trio sia composto da scienziati).

Insomma, dopo due anni di dibattiti, approfondimenti, post e cazzabuboli vari non è più ipotizzabile che qualcuno si sia fatto un’idea distorta poiché “privo di informazioni”.
Si è fatto la sua idea due anni fa e poi ha tentato di confermarla a se stesso in tutti i modi, per sentirsi dalla parte dei “giusti” o dei “risvegliati” (a seconda della fazione).

E non sto parlando solo dell’argomento a cui stai pensando, senza che io lo abbia citato, ma anche di tutto il resto, che è molto più importante e come un piccolo tifone presto potrebbe fagocitare tutto il resto (Ucraina, bollette & Company).

Paragonandolo ad un grosso e grasso pranzo di matrimonio al Sud, diciamo che siamo ancora al terzo antipasto. E se ti senti già pieno sappi che ti attendono lunghe ore di sofferenze, causate dal fatto che chi ha deciso il menù voleva fare bella figura con gli ospiti. Costringendoli a mangiare fino a stare male.
Il classico atteggiamento sadico, spacciato per “generoso altruismo”.

Quindi che fare per non soccombere?
Le soluzioni che puoi adottare possono essere principalmente tre:
1. Fuggi immediatamente dal pranzo, consapevole che per questo torto ti attirerai il disprezzo di almeno tre generazioni di parenti e amici, oltre che degli sposi.

2. Mangi fino alla nausea, bevi l’impossibile fino a sera e nell’intontimento più assoluto arrivi persino a sostenere che sia stata una “gran bella festa”. Domani, al risveglio (dopo una notte infernale) la penserai un po’ diversamente.

3. Rimani, ma fingi solo di assaggiare tutte le portate e di sorseggiare il vino nel bicchiere che rimane sempre pieno. Ad un certo punto, nel caos più totale di persone ubriache e danzanti, saluti con grande signorilità gli sposi e fuggi da quell’inferno di balli di gruppo e risate sguaiate.

Vi garantisco che questo, seppur criptico, è in assoluto il mio miglior consiglio degli ultimi due anni. Peccato che lo potranno comprendere e far proprio solo quei pochi che non sono già affogati nella terza bottiglia di vino o che non temono di scontentare qualcuno, andandosene dalla festa.

Con voi, pochi amici cari, ci vediamo là fuori ;)