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NOI NON CI ADEGUIAMO. Una delle operazioni di manipolazione pi | Fabrizio Cotza

NOI NON CI ADEGUIAMO.
Una delle operazioni di manipolazione più riuscite è stata quella di far credere alle persone di essere colpevoli per quello che subivano.
Prendete ad esempio la famosa frase, tanto cara ai motivatori: “Non è la specie più forte che sopravvive, ma quella che si adatta più velocemente all’ambiente”.

Frase perfetta per fare colpo su una platea di schiavi, che inevitabilmente applaudiranno pensando “Devo adattarmi anche io all’ambiente, altrimenti morirò. E se non mi adatterò sarà tutta colpa mia”.

Prendendo per vera questa frase, ne deriva che se “l’ambiente” ti convince che per sopravvivere devi infilarti un piccolo paletto di frassino nel deretano (e molti iniziano a farlo nella convinzione di salvarsi e di salvare persino gli altri) improvvisamente chi non lo fa rischia davvero di trovarsi escluso da quell’ambiente e di andare in difficoltà. Confermando così la teoria iniziale.

Un po’ quello che accade in un ambiente mafioso. Chi si adatta, pagando il pizzo e baciando le mani a chi glielo chiede, in effetti campa molto più a lungo di chi si ribella e denuncia quello schifo. L’ambiente circostante diventerà molto ostile e verrà disprezzato da chi si è perfettamente adattato. Anche perché la sua presenza ricorderà loro, inconsciamente, quanto sono stati pavidi nella vita.

E nella politica non è forse così? Che fine fa il politico onesto, che non si lascia ricattare, che mantiene saldi i propri valori e le promesse fatte in campagna elettorale? Semplice: viene immediatamente escluso. L’ambiente lo riconoscerà come “corpo estraneo” e a quel politico non resterà che ritirarsi, disprezzato persino da chi avrebbe dovuto tutelarlo e premiarlo per la sua coerenza.

Ebbene, in questo preciso momento storico ciascuno di noi sta decidendo se “adattarsi” o meno ad un ambiente che porterà ad una progressiva discriminazione dei “disadattati”, nella speranza che questo garantisca la sopravvivenza della (sua) specie. Che non è detto sia la migliore, visto l’ambiente in cui si trovano a loro agio e nel quale hanno persino successo.
Basti vedere chi, tra i cosiddetti rappresentanti della scienza e della medicina, finisce col diventare una star e chi viene portato alla disperazione e al suicidio.

Ecco, sappiate che noi Sovversivi non ci adegueremo mai ad un mondo di merda per diventare mosche di successo.
E continueremo a denunciare le storture che vediamo attorno a noi, consapevoli del fatto che questo ambiente farà di tutto per escluderci e farci apparire come quelli sbagliati, egoisti e persino un po’ coglioni.

Forse ci estingueremo come specie, o forse costruiremo un ambiente più adatto a noi, separato da quello tanto caro a chi nel frattempo si sarà adeguato.
E probabilmente anche più bello

*Postilla:
Se vi hanno sempre spacciato “Non è la specie più forte che sopravvive, ma quella che si adatta più velocemente all’ambiente” come frutto del pensiero di Darwin, ebbene sappiate che è falso.
La frase fu inventata da un tale Leon C. Megginson, che non a caso si occupava di marketing e management, non di teorie evoluzionistiche della specie.