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OPPORTUNISMO O EQUILIBRIO? Il lato positivo di tutta questa si | Fabrizio Cotza

OPPORTUNISMO O EQUILIBRIO?
Il lato positivo di tutta questa situazione è che non si può più bluffare.
Un tempo potevi sostenere determinate teorie o farti portatore di alcuni valori, pur vivendo in maniera totalmente opposta. E in pochi si accorgevano di questa incongruenza.

Oggi è molto più facile. Abbiamo leader di movimenti o partiti politici che a parole dicevano di combattere contro i “poteri forti”, che appena ne sono diventati parte si sono subito adeguati, giustificando il loro cambio di rotta come “strategia politica”.

Teorici della disubbidienza che messi alle strette hanno preferito prendere la strada più comoda, quella del compromesso.
Grandi artisti ribelli che improvvisamente hanno smesso di farsi domande e di verificare se tutta la narrazione che ci viene fornita da tv e giornali è vera. Adeguandosi improvvisamente ad essa o diventando addirittura dei testimonial.

Paradossalmente è proprio così: se davvero esistono dei “poteri forti” (termine ambiguo e pericoloso, un giorno ne parleremo), ci hanno fatto involontariamente un grande regalo. Ovvero hanno drasticamente rimpicciolito la gabbia, in cui eravamo anche prima, e così facendo la stanno rendendo visibile.
Questa nuova ed evidente consapevolezza sta così spingendo tutti a dover prendere delle decisioni rapide e delle posizioni chiare.

Anche la posizione di equilibrio emotivo e di distacco è una scelta legittima, che però non va confusa con quella di opportunismo. La differenza è sostanziale: quella di equilibrio mette in discussione entrambe le fazioni più estreme, spesso inimicandosi sia gli uni che gli altri (e quindi rischiando di perdere tutto quel che ha costruito).

Quella di opportunismo invece cerca di camuffarsi, evitando di esporsi troppo per non crearsi potenziali nemici.

Ma la buona notizia è proprio questa: gli opportunisti sono ormai tutti all’angolo, perché la gabbia si fa sempre più stretta e non possono più fingere di essere liberi. O decideranno di adeguarsi alla gabbia oppure dovranno dimostrare, con i fatti, di essere disposti a sacrificarsi per uscirne.

E uscire dalla gabbia non sarà sempre piacevole. Perché per molti significherà ricominciare da zero e dire addio a determinati piccoli privilegi.
E chi, tra noi, è davvero disposto a perdere ciò che ha?